venerdì 7 giugno 2019

Timeless (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/01/2019 Qui - Il finale della seconda stagione della serie Timeless (un po' come fu quello della prima, qui), è stato abbastanza sorprendente, almeno per chi di viaggi nel tempo non è grande appassionato. Perché altrimenti avrebbe già capito (come in questo caso) che il suddetto finale (senza rivelare alcunché) sia un qualcosa di già visto, un finale esattamente nella migliore delle tradizioni televisive a suon di colpi di scena e nella migliore delle tradizioni "paradossali" sui viaggi nel tempo, un finale che purtroppo, alla luce delle intenzioni del network di chiudere (nuovamente) la serie sembra quasi una beffa (perché il sopracitato finale ipoteca la necessità di una terza stagione) o un geniale tentativo di far cambiare (nuovamente) idea alla NBC. Il serial della coppia Eric Kripke e Shawn Ryan ha avuto infatti vita difficile fin dalla prima stagione, cancellata dalla rete americana ma poi rinnovata grazie alle insistenze dei fan. Ora si spera la stessa cosa, anche se in tal senso se mai si farà, che si faccia a patto che si ragioni nel dettaglio su come risolvere tutti i nodi. A tal proposito la serie lascia molti interrogativi, e come se non bastasse la divisione in dieci episodi nel complesso non è ben strutturata. Insomma dubbi che mettono in cattiva luce una serie, una stagione, che pur con i suoi difetti e paradossi, è in realtà un bel divertimento. Tratta difatti i viaggi temporali con la giusta dose di azione e divertimento, grazie al trio di protagonisti: la storica Lucy Preston (l'attrice Abigail Spencer), l'uomo d'azione Wyatt Logan (Matt Lanter) e il pilota della scialuppa temporale Rufus Carlin (Malcom Barrett).
Rispetto all'avvio della serie nel 2016, la seconda stagione ha decisamente vivacizzato la tensione inserendo nel gruppo di viaggiatori l'ex nemico Garcia Flynn (Goran Visnjic) e ha complicato i legami di sangue della protagonista con la madre, compreso tutto il retaggio imposto dalla nemesi dichiarata Rittenhouse. A questo giro gli showrunner hanno anche dato ampio spazio ai personaggi secondari, dal miliardario Connor Mason (Paterson Joseph), all'agente del Dipartimento di Sicurezza Nazionale Denise Christopher (Sakina Jaffrey), all'altra esperta di time travel Jiya (Claudia Doumit). Due di loro si sono perfino concessi trasferta in altra epoca, ricordandoci (in un episodio memorabile) quanto erano belli gli anni Ottanta, che ormai è un tormentone da quando esiste Stranger Things. Peccato però che nonostante l'innata voglia di non prendersi troppo sul serio, Timeless, che comunque tra ironia, dramma e azione, scivola (forse troppo) che è un piacere, ripeti gli stessi errori. Perché certo, siamo tutti d'accordo che elaborare una teoria scientifica che regga perfettamente senza incappare in paradossi sia complesso, ma Timeless di questo non ha neanche mai fatto finta di curarsi, anzi, lo abbiamo sempre saputo che Timeless si regge su premesse un po' fragili, ma alcune volte è più difficile di altre fare finta di nulla. Come appunto in questo caso dove soprattutto sul profilo narrativo, teorico e concettuale, niente regge. Detto questo questa seconda stagione di Timeless è stata entusiasmante soprattutto se si è disposti a prendere questo telefilm per quello che è, e cioè un'avventura nel tempo alla scoperta delle nostre radici e di come eventi apparentemente insignificanti abbiano tracciato il cammino dell'umanità, altrimenti è innegabile non accorgersi dei tanti difetti e dei pochissimi pregi di una serie forse troppo "leggera" per essere (e senza volerlo sicuramente diventare) di una qualità superiore, per essere insomma apprezzata da tutti. E quindi niente è cambiato, banale era e banale resta, non da buttare era e non da buttare resta, però un miglioramento doveva esserci e non c'è stato, perciò stesso voto. Voto: 5,5

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