venerdì 23 agosto 2024

Alice in Borderland (1a & 2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/08/2024 Qui - Alice in Borderland si colloca tra il thriller e l'horror in un contesto post-apocalittico. È una rivisitazione giapponese di "Alice nel Paese delle Meraviglie" di Lewis Carroll, con elementi che ricordano Squid Game, ma con una crudeltà ancora maggiore. È un peccato che il successo di Squid Game abbia oscurato questa serie, che in alcuni aspetti la supera. Alice in Borderland è stato rilasciato su Netflix prima della serie coreana ed è basato sull'omonimo manga di grande successo in Giappone, pubblicato a partire dal 2010. La serie è un eccellente survival che, pur non essendo particolarmente originale e talvolta eccessiva nel citazionismo e in alcune incongruenze, ha il suo fascino, un notevole livello di cattiveria e follia, e un ritmo incalzante. I personaggi sono caratterizzati in modo molto dettagliato e interessante, soprattutto nella seconda stagione, dove vengono esplorate molte storie dei protagonisti. La serie alterna momenti di tensione e azione a situazioni toccanti e originali. L'evolversi degli eventi è coinvolgente e spinge lo spettatore a proseguire non solo per scoprire l'esito delle vite dei personaggi, ma anche per esplorare i loro risvolti psicologici, paure e sentimenti che influenzano i loro comportamenti. Le stagioni, pur essendo uscite a due anni di distanza l'una dall'altra, sono coerenti e riprendono la narrazione senza interruzioni. Le scenografie, migliorate nella seconda, rendono la visione più gradevole, con scorci suggestivi e inquietanti di una Tokyo deserta. Il finale sorprendente lascia senza parole, facendo pensare alla possibilità (mai presa in considerazione) di una terza stagione, che pazzesco ci sarà. Voto: 7,5 [Netflix]

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