martedì 20 febbraio 2024

Tutta la luce che non vediamo (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/02/2024 Qui - Un prodotto che, pur non eccellendo particolarmente, rimane impresso per la forza del suo messaggio e per la semplicità con cui lo mette in scena. Tutta la luce che non vediamo è difatti il classico esempio di lavoro che non ha bisogno di chissà quante puntate o stagioni per lanciare un messaggio importante ed esprimere la propria essenza. Lo fa in breve tempo e con efficacia, lo fa con le parole giuste e dei dialoghi che non eccedono mai, lo fa con gli sguardi, il silenzio, con i flashback e con un insieme di personaggi perfettamente studiati per raccontare una storia che potesse arrivare dritta al cuore dello spettatore senza troppi fronzoli e lanciare un appello attualissimo contro ogni forma di guerra. Poesia, magia, speranza, sono infatti questi gli elementi principali di questa miniserie, un vademecum su come raccontare la Storia attraverso la potenza e la forza di alcune relazioni, di sangue e non, e quanto queste ultime possano incidere sulla prima. A risentire delle carenze narrative è a mio avviso soprattutto il finale, che appare raffazzonato, frettoloso e lascia alcune domande in sospeso. Tutta la luce che non vediamo lascia inoltre trasparire una profondità non del tutto esplorata dall'adattamento (dell'omonimo romanzo del 2014, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa, scritto da Anthony Doerr), portando ad un prodotto con un grande potenziale che purtroppo non viene sfruttato pieno. Cionondimeno, la (mini)serie risulta la promessa di una parabola di speranza contro tutte le guerre, un inno a trovare una luce anche laddove gli occhi non arrivano. Alla fine della recensione di Tutta la luce che non vediamo quindi, mi sento di promuovere questa storia toccante e coinvolgente che tocca le corde giuste. Grazie soprattutto all'accoppiata insolita e inaspettata della scrittura di Steven Knight e della regia di Shawn Levy e all'interpretazione di tutto il cast, in particolare i giovani, la debuttante non vedente Aria Mia Loberti e il "ritrovato" (dai fasti di DarkLouis Hofmann. Per una miniserie non perfetta ma bella. Voto: 7 [Netflix]

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