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mercoledì 30 luglio 2025

Le serie tv del mese (Luglio 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 30/07/2025 Qui - Ecco la lista delle serie tv e/o miniserie viste questo mese. Programmate o meno, opere visionate dalle piattaforme streaming a mia disposizione (a pagamento o meno), ovvero da Netflix, Sky e Prime Video, da Paramount Plus, Disney Plus e TimVision, sporadicamente anche da Apple Tv Plus e siti vari (anche non legali).

The Walking Dead: The Ones Who Live (Miniserie) - Il sesto spin-off, nonché terzo sequel, offre un finale emozionante per Rick e Michonne, soddisfacendo i fan con una storia epica e toccante. Nonostante l'ambizione e l'introduzione di nuovi personaggi, la serie soffre per la struttura condensata in soli sei episodi, che accelera gli eventi e limita lo sviluppo. Il cast eccellente e il comparto tecnico di alto livello riescono comunque a rendere l'esperienza coinvolgente, evocando lo spirito delle prime stagioni. Pur con qualche difetto nella gestione del ritmo e degli antagonisti, la serie dona nuova linfa all'universo TWD e regala un ritorno memorabile a Rick Grimes. Voto: 6,5

Inverso - The Peripheral (1a stagione) - Misteriosa e affascinante come la realtà simulata che descrive, Inverso si presenta come un lungo prologo verso qualcosa di molto più grande. La narrazione si costruisce su frammenti, omissioni e verità parziali, coinvolgendo lo spettatore grazie a un mondo fantascientifico denso e convincente, animato da personaggi inizialmente enigmatici che guadagnano peso col passare degli episodi. Tuttavia, la costante ricerca del confronto verbale rallenta il ritmo, facendo emergere la trama con esitazione e lasciando dietro più interrogativi che risposte. Quando tutto sembra finalmente allineato e pronto ad esplodere, il racconto si trattiene, sospendendo il climax nell'attesa vana della prossima mossa. Essa infatti al termine svanisce per varie ragioni, lasciando lo spettatore interessato tanto deluso. Voto: 5

Daredevil - Rinascita (1a stagione) - Serie che segna il ritorno del vigilante nel MCU con atmosfere cupe e urbane, in continuità con la serie Netflix, pur risultandone nettamente inferiore. Regia solida, buona colonna sonora e CGI convincente creano un forte impatto visivo ed emotivo. Tuttavia, la trama risulta frammentata, con troppe sottotrame e nuovi personaggi che ne penalizzano coerenza e profondità. Meno azione, ma più violenza cruda. Una stagione di transizione promettente, che necessita maggiore equilibrio narrativo per brillare davvero. Ma che per il momento resta solida nel suo passo, nonostante le imperfezioni, perché poteva andare ben peggio. Voto: 7

The Umbrella Academy (1a & 2a stagione) - La serie inizia con un enigmatico evento che conduce una famiglia di supereroi a viaggi nel tempo e tentativi di scongiurare l'apocalisse, spesso provocata da loro stessi. La produzione è curata, con un cast efficace e un'estetica raffinata, ma la narrazione si inceppa in dinamiche disfunzionali e dialoghi evitati. L'azione è debole: combattimenti poco realistici e villain caricaturali, mentre solo N. 5 brilla con il suo mix letale di sarcasmo e strategia. La seconda stagione abbandona i toni cupi per uno stile più leggero e vivace: la trama è più scorrevole, gli episodi più compatti, e i temi sociali ben presenti, sebbene a tratti didascalici. Tuttavia, la serie rischia di perdere mordente (l'ostinazione riluttante nel non voler essere supereroi), riproponendo conflitti già visti e abusando dei paradossi temporali. In sintesi: originale e coinvolgente, ma incerta tra dramma e ironia. Folle al punto giusto, ha bisogno di reinventarsi per non bloccarsi in loop narrativi. Voto complessivo: 6,5

Black Mirror (7a stagione) - La settima stagione segna, dopo una sesta discontinua, un ritorno solido all'essenza della serie: un'esplorazione tagliente e inquieta del rapporto tra tecnologia e umanità. Tra episodi nostalgici e nuove idee provocatorie, spiccano "Eulogy", con un Paul Giamatti intenso e struggente, e "Gente Comune", un racconto brillante che incarna pienamente lo spirito della serie. "Hotel Reverie" affascina per la sua visione grottesca del mondo dello streaming, mentre il sequel finale richiama con garbo vecchie glorie. Capaldi magnetico, anche se il suo episodio lascia troppi interrogativi. Più debole invece "Bestia Nera", penalizzato da personaggi poco convincenti sul piano fisico. Nel complesso, una stagione che combina riflessione, emozione e critica sociale, dimostrando che Black Mirror ha ancora molto da dire. Voto: 6,5

BONUS

Serial Experiments Lain (1998) [Serie - 13 Episodi] - Un anime dallo stile inquietante e sperimentale, che esplora con profondità i temi della tecnologia, dell'identità e della realtà virtuale. La storia segue Lain, una ragazza introversa la cui percezione del reale si frantuma dopo una misteriosa email. L'opera si distingue per regia frammentata, animazioni lente e una colonna sonora disturbante, creando un'esperienza emotiva e destabilizzante. Sebbene innovativa e tematicamente rilevante, la narrazione spesso risulta troppo criptica e illogica, rendendo difficile una comprensione autonoma. Lain affascina ma fatica a comunicare con chiarezza, lasciando lo spettatore più disorientato che appagato. Pur rimanendo un simbolo del cyberpunk, non raggiunge, per me, lo status di capolavoro. Valutazione 7,25

Black Lagoon (2006) [Serie - Stagione 1 - 12 Episodi] - Un anime dal ritmo serrato, con personaggi carismatici, una grafica curata e una colonna sonora coinvolgente. Senza ambizioni da capolavoro, conquista grazie a un'ambientazione originale e alla progressiva crescita dei protagonisti. È una serie adulta e ironica, perfetta per chi apprezza eroine toste, tradimenti, azione esplosiva e trame intrise di caos e adrenalina, il tutto confezionato con lo spirito graffiante di un ottimo B-movie. Valutazione 7

lunedì 30 giugno 2025

Le serie tv del mese (Giugno 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 30/06/2025 Qui - Oltre alle serie programmate del mese ho visto anche ben 5 serie anime OAV, che intercorrono tra il 1990 e 1997, in media dalle 2 alle 6 puntate e da 30 a 40 minuti ad episodio. Battle Angel Alita, che nonostante l'eccellente comparto tecnico, soffre per una narrazione troppo compressa che sacrifica profondità e messaggi. Il risultato è un'opera visivamente forte ma emotivamente e narrativamente incompleta. Night Warriors: Darkstalkers' Revenge, anime ispirato alla serie di videogiochi che pur compresso in soli quattro episodi e con personaggi appena accennati, riesce a sorprendere: trama frenetica ma chiara, combattimenti spettacolari e un design visivo eccezionale. Cyber City Oedo 808, anime d'azione pura, che offre ottime animazioni, atmosfere cupe e combattimenti intensi, ma lascia in sospeso l'evoluzione narrativa. Un'esperienza visiva potente, seppur incompleta. Gunsmith Cats (sottotitolato), un concentrato di azione anni '80 in stile anime: inseguimenti, sparatorie e jazz americano in una Chicago animata. Due protagoniste carismatiche e tanta adrenalina, perfetto per un intrattenimento veloce e divertente. Infine Golden Boy, una brillante commedia ecchi. Graffiante, piccante e sorprendentemente profondo, l'anime combina umorismo irriverente, un protagonista irresistibile e momenti di riflessione. 

[Sky] Lockerbie - Attentato sul volo Pan Am 103 (Miniserie) - La miniserie Lockerbie è un'importante occasione per ricordare la tragedia del 1988 (un aereo esplose in volo e si schiantò su una cittadina scozzese, causando 270 vittime), soprattutto rispetto al confronto con Ustica. La verità giudiziaria è arrivata rapidamente, con una condanna e una parziale ammissione da parte della Libia, ma la serie solleva dubbi su queste conclusioni. Tuttavia, la sceneggiatura di David Harrower appesantisce la narrazione con troppi dettagli, rendendo il ritmo a tratti pedante e limitando l'espressività di Colin Firth. Sebbene efficace nel trasmettere il dramma della vicenda, Lockerbie non riesce a mantenere la tensione narrativa necessaria e finisce per diluire i colpi di scena in una mole eccessiva di informazioni, senza raggiungere l'impatto di Chernobyl. Voto: 6,5

[Apple Tv] Scissione (2a stagione) - La seconda stagione non poteva replicare l'effetto novità della prima, ma alcuni sviluppi restano intriganti. Sebbene alcune sottotrame risultino riempitive, l'estremizzazione della scissione (che crea due individui opposti in un solo corpo) trova una chiara espressione nel finale. La Lumon assume i tratti di una neo-religione con miti propri, basata su sottomissione e sfruttamento. Dopo qualche impasse narrativa, il finale accelera, aprendo a nuovi scenari e lasciando interrogativi sospesi, pronti per essere ripresi in futuro. Il tono distopico richiama gli anni '70 e Philip K. Dick, enfatizzato dalla fotografia sgranata delle ultime scene. Voto: 7+

[Disney Plus] Atlanta (Serie Completa) - Una serie che scardina ogni schema: non ha un genere, non ha una trama fissa, eppure riesce a raccontare tantissimo. È una satira lucida e surreale della società americana, dove quattro ragazzi afroamericani attraversano l'assurdo e il quotidiano, tra ambizioni artistiche e spaesamenti esistenziali. Mescola comicità tagliente e momenti visionari, restando sempre imprevedibile: ogni episodio è un esperimento narrativo che mette al centro la ricerca d'identità, destruttura gli stereotipi e sfida il linguaggio televisivo tradizionale. Più che una serie, è un viaggio bizzarro nella mente dei suoi autori e nelle pieghe più grottesche della realtà. E, soprattutto, non si può spiegare: si può solo vivere. E in questo senso lascia un senso di spaesamento difficile da intendere, ma va bene così. Voto complessivo: 7,5

[Netflix] Una serie di sfortunati eventi (Serie Completa) - Una serie di imbarazzanti più che sfortunati eventi, eventi talmente ridicoli e forzati che il tasso di sospensione dell'incredulità è, anche per il target, fuori scala. Perché va bene che così dovrebbe essere visto il soggetto, ma si esagera in stupidaggini. Ma la pecca maggiore è la ripetitività di situazioni e svolte, in ben 12 occasioni (delle 3 stagioni) sembra di vedere sempre la stessa storia. Gli interventi di Lemony Snicket sono inutili e irritanti, interrompono la scena pedantemente. A furia di ascoltare il motto "non guardare", alla fine era davvero meglio non guardare. Peccato, l'atmosfera burtoniana e gli interpreti sono molto bravi, alcuni episodi sono pure piacevoli e leggeri, ma non posso dire che mi sia piaciuta nel complesso. E insomma era meglio il film. Voto complessivo: 5,5

sabato 31 maggio 2025

Le serie tv del mese (Maggio 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 31/05/2025 Qui - Oltre alle serie programmate del mese ho visto anche due serie anime, ovvero Paranoia Agent, penultima opera prima del capolavoro Paprika del compianto regista Satoshi Kon, e Aeon Flux, creata dal coreano Peter Chung, prodotta e trasmessa su MTV, in Italia nel 1998. La prima, un'opera attualissima e in anticipo sui tempi, capace di riflettere sulle paure della società, visivamente impeccabile e narrativamente complessa, forse troppo criptica inutilmente o ripetitiva in alcuni frangenti, ma indubbiamente notevole. La seconda, un'opera che definire bizzarra è dir poco, distorta e strana da morire, le prime due mini stagioni illogiche e stravaganti, la terza stagione (la più corposa e più significativa) finalmente più coerente ma fin troppo delirante. Nel complesso interessante ma bislacca, nonché visivamente troppo basica.

[Sky] M. Il figlio del secolo (Miniserie) - Il brillante regista britannico Joe Wright (vedasi Cyrano) rivoluziona il genere storico con una serie innovativa, mescolando narrazione e linguaggio moderni. La regia impeccabile intreccia musica elettronica e avvenimenti cruciali, come l'ascesa di Mussolini, creando un ritratto cupo e incisivo della nostra cultura. Luca Marinelli brilla nel ruolo del Duce, e i momenti surreali, uniti alla rottura della quarta parete, offrono grande impatto. Sebbene la serie alterni momenti eccellenti ad altri meno riusciti, mantiene un'alta qualità generale. Con il giusto sviluppo, potrebbe aprire nuovi orizzonti al racconto storico televisivo. Voto: 7,5

[Prime Video] The Expanse (6a stagione) - La stagione finale si conferma all'altezza delle precedenti, con un epilogo coerente e coinvolgente. Tutti i fili narrativi si intrecciano nello scontro decisivo, dove l'azione è intensa ma non sacrifica la profondità dei personaggi, che continuano a evolversi con sfumature intriganti. La linea tra buoni e cattivi rimane sottile, evitando schemi semplicistici e offrendo una visione più complessa delle fazioni in gioco. Il finale, pur essendo compiuto, offre possibilità di sviluppo futuro, in particolare grazie alle introduzioni di ogni episodio. Un film potrebbe rappresentare un'occasione ideale per ampliare il suo universo. Vedremo. Voto: 7

[Netflix] Warrior Nun (Serie Completa) - Parte con un'idea intrigante: suore guerriere che diventano cacciatrici di demoni grazie a un'aureola mistica, un mix tra John Wick e Xena. L'aspettativa di una serie d'azione intensa svanisce però rapidamente. La prima stagione ha del potenziale ma si perde nei drammi adolescenziali della protagonista, togliendo spazio all'action e al fantasy. Nonostante ciò, riesce comunque a intrattenere. La seconda invece, è un disastro: sceneggiatura debole, romance forzate e morti fuori scena affossano la trama. L'idea iniziale si disperde in una narrazione diluita e priva di un finale soddisfacente, lasciando un retrogusto amaro. Voto complessivo: 5,5

[Prime Video] Hanna (Serie Completa) - La serie Hanna, adattamento televisivo del film di Joe Wright, abbandona l'atmosfera fiabesca per enfatizzare la componente spionistica. Grazie a un cast solido, con Esme Creed-Miles eccellente nel ruolo della protagonista, la serie bilancia azione e teen drama, approfondendo la crescita psicologica di Hanna. La seconda stagione risulta meno coinvolgente rispetto alla prima, con un ritmo meno incisivo, ma mantiene una buona caratterizzazione dei personaggi e ottime scene d'azione. La terza stagione conclude il percorso della protagonista con maturità, offrendo una chiusura malinconica ma coerente. Con tre stagioni e ventidue episodi, Hanna è un prodotto valido per chi ama spionaggio e azione, a patto di accettare la componente teen drama, comunque ben integrata nel racconto. Voto complessivo: 6,5

venerdì 28 febbraio 2025

Le serie tv del mese (Febbraio 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 28/02/2025 Qui - Una serie così lunga che vederla in un unico "slot" era impensabile, la serie in questione è The Expanse, sei stagioni per un totale di sessantadue puntate (da cinquanta minuti ciascuna). Ma se inizialmente avrei dovuto vedere una stagione ogni mese per sei mesi, la scoperta della scadenza delle prime tre stagioni su Prime Video il 27 febbraio ha scombussolato le carte. Mi sono ritrovato così ha vedere in fretta e furia le prime tre stagioni in tempo per questo di mese, spostando le restanti tre nei successivi. Un cambio di piano che ha un po' ingarbugliato l'ordine di visione, ma che non ha intaccato più di tanto la lista, sempre però parecchio intasata.

[Paramount Plus] Un gentiluomo a Mosca (Miniserie) - Nel 1922, il Conte Rostov viene confinato in una soffitta dell'Hotel Metropol di Mosca. Durante i decenni, osserva i cambiamenti politici della Russia e stringe legami con il personale e gli ospiti dell'hotel. Questo dramma storico è nobilitato da un ottimo cast, eccelso Ewan McGregor nei panni di un uomo di grande eleganza e dignità. Nonostante la presenza di troppi attori di colore nei ruoli di russi minacci il realismo, la storia, dopo una partenza lenta, avvince e commuove. Notevoli la colonna sonora e la produzione tecnica. Un gentiluomo a Mosca non è un capolavoro, ma lascia un'impressione emotiva duratura. Voto: 7

[Netflix] Senna (Miniserie) - Una miniserie non perfetta ma ben fatta, in cui la storia di Ayrton Senna viene trattata con cura e rispetto per i fatti reali, senza stravolgerli per renderli più accattivanti. Il protagonista, sebbene non impeccabile, interpreta bene il ruolo. Alcuni episodi possono sembrare un po' lenti, ma nel complesso la serie funziona e supera la sufficienza, soprattutto grazie a un ultimo episodio molto commovente e ben realizzato, con un tributo finale di 5 minuti da brividi. Rendere omaggio a uno dei più grandi piloti di sempre (che ho ammirato e di cui carriera "ho vissuto" fino in fondo) non era facile, ma il risultato è soddisfacente e ben riuscito. Voto: 6,5

[Disney Plus] What If...? (3a stagione) - L'ultima stagione di Marvel's What If...? si apre con un inizio spettacolare e chiude molte storyline, con graditi ritorni e qualche aggiunta sorprendente. L'idea delle coppie di personaggi è ben riuscita e, sebbene alcune puntate siano leggermente sottotono, a livello tecnico la serie brilla e conferma la sua forza animata. Nonostante un inizio anonimo, la serie animata (che conclude il suo percorso con una stagione discreta e concisa) ha saputo imparare dai propri errori e ha proposto episodi divertenti, deliranti e pieni di sorprese (seconda qui). Sebbene leggera, è molto piacevole. Dispiace che sia giunta alla fine, ma forse è meglio così. Voto: 7

[Sky] I delitti del BarLume (12a stagione) - Formula che vince non si cambia: si ride e si sorride per un'ora e mezza piacevole. Il cast ben rodato rende tutto fluido, ma quanto a lungo si può evitare la ripetitività? Il ritorno delle indagini di Filippo Timi rende questa stagione più interessante dell'11esima, ma il cast ampio rende difficile dare a tutti spazio, e ripetere lo stesso schema non aiuta. Corrado Guzzanti è un gigante, ma il suo personaggio Pasquali ha un arco narrativo sempre identico, e non interagisce quasi mai con gli altri protagonisti. Forse bisognerebbe (tornare a) dare più peso all'elemento giallo. I delitti del BarLume ci ha abituati molto bene, quindi si desidera sempre qualcosa di più. Comunque, l'addio a Marcello Marziali è tenero ed emozionante, ed è sempre bello ritrovarsi a Pineta ogni anno, comunque vada. Voto: 6+

[Sky] The Blacklist (10a stagione) - La decima e ultima stagione, nonostante alcune lacune e scelte affrettate, è riuscita a risollevare in parte il livello della serie, offrendo una conclusione dignitosa. Peccato che il cambiamento repentino di Red lasci i suoi conoscenti (e spettatori) basiti e di cui vera identità nessuna aperta rivelazione, lasciando solo supposizioni sul fatto che sia Katarina Rostova, la madre di Elizabeth Keen. Così si chiude una storia decennale con un protagonista carismatico. Seppur con una trama non sempre all'altezza della magistrale interpretazione di James Spader, la serie è stata sempre gradevole. Tuttavia, è giusto che ora sia giunta al termine. Voto: 5,5

[Prime Video] The Expanse (1a, 2a & 3a stagione) - La serie è ambientata nel ventitreesimo secolo, in una sorta di "Guerra Fredda" tra Terra e Marte, con i Cinturiani come terzi incomodi. La prima stagione costruisce una storia cosmica con elementi classici, utilizzando il materiale di partenza per creare una narrazione funzionale e credibile, nonostante il budget limitato. Machismo, scazzottate e sparatorie appaiono più come diversivi che necessità, e manca un vero nucleo narrativo appassionante, ma tutto è interessante. La seconda stagione migliora quanto fatto nella prima, portando a termine le trame e introducendo nuove storie, mantenendo un buon equilibrio. I personaggi evolvono e nuovi volti vengono presentati adeguatamente. La storia appassiona sia nella parte action sia negli intrighi. La terza stagione, pur restando su buoni livelli, fa un passo indietro rispetto alla seconda, con una cesura tra i primi sei episodi e i restanti sette, probabilmente influenzata da fattori esterni. Prima parte fantastica, seconda altalenante, con scrittura dei nuovi personaggi poco ispirata, ma la serie continua a stupire. E continuerà probabilmente ancora a farlo nei seguiti. Voto complessivo: 7

venerdì 31 gennaio 2025

Le serie tv del mese (Gennaio 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 31/01/2025 Qui - Alcune delle serie e/o miniserie che ho visto in questo mese avrei già dovuto vederle per la fine dello scorso anno, ma vicissitudini varie me l'hanno impedito, cosicché eccole ritrovate ora, pronte a fare bella o brutta figura dopo l'attesa. Oltre a ciò anche una interessante novità, non so se sia la prima in assoluto o meno (non credo proprio), ma è comunque la prima Miniserie sull'Olocausto che vedo per la Giornata della Memoria, quindi parecchia carne al fuoco da scoprire.

[Paramount Plus] Tulsa King (2a stagione) - Tulsa King spinge spesso oltre il limite della credibilità, ma porta a casa una seconda stagione (qui la prima) brillante e divertente. Valorizza protagonisti e personaggi secondari in modo corale, confermandosi tra i prodotti più interessanti del panorama televisivo attuale. Energica e scattante, la serie vede un Sylvester Stallone, nonostante i suoi settantotto anni, ancora capace di reggere l'intera serie con il suo carisma roccioso e una forma fisica invidiabile. Un unico difetto perdonabile: essendo una serie TV, alcune situazioni risultano ripetitive e non tutte le gag vanno a segno. Tuttavia, Tulsa King 2 intrattiene, emoziona, tiene col fiato sospeso e spesso regala freddure eccezionali. Taylor Sheridan dimostra ancora una volta di sapere come realizzare un godibile prodotto di intrattenimento. Voto: 6,5

[Disney Plus] American Horror Stories (3a stagione) - Una stagione che non soddisfa le aspettative, nonostante un aumento degli episodi. La mancanza di veri brividi e momenti di paura ha reso l'esperienza (nuovamente) mediocre dopo i precedenti. La prima parte offre trame scontate, mentre la seconda consiste di storie più omogenee e caratterizzate. Tuttavia, l'elemento horror è quasi assente. Le dinamiche moderne e inclusive sembrano forzate e amplificate. Nonostante i cast e le regie siano ben eseguiti, le storie non riescono a coinvolgere come dovrebbero. La visione rimane placida e spesso anonima, priva di quei momenti che rendono una serie appassionante. Voto: 5

[Netflix] The 8 Show (Miniserie) - Prende ispirazione da un fumetto digitale, la sua realizzazione resa possibile dal successo di "Squid Game". La trama attinge da opere come Battle Royale e Alice in Borderland, con rimandi a Arancia Meccanica e Il Buco. Otto sconosciuti partecipano a un gioco dove il montepremi dipende dallo scorrere del tempo. "The 8 Show" si distingue tuttavia per un approccio ancor più radicale e pessimista alla natura umana, con scenografie stilizzate e partecipanti che si alternano come vittime e carnefici, senza che le diseguaglianze sociali vengano intaccate. Nonostante qualche calo, resta un prodotto di buona qualità, con un finale convincente. Voto: 7

[Sky] Warrior (3a stagione) - La terza stagione di Warrior mantiene l'affascinante ambientazione della San Francisco di fine '800 e i sontuosi combattimenti di arti marziali, ma i personaggi agiscono in modo prevedibile, senza adeguato approfondimento psicologico. La trama ripropone dinamiche già viste, trattando superficialmente temi come il razzismo e l'integrazione sociale. I dialoghi sono poco incisivi e mancano di profondità. Tuttavia, la stagione riesce a intrattenere grazie alle spettacolari scene di combattimento, che rimangono il punto di forza della serie. In sintesi, Warrior 3 non è all'altezza delle precedenti stagioni, pur offrendo combattimenti memorabili. Voto: 6

[Sky] Progetto Lazarus (Serie Completa) - La serie segue i viaggi temporali di agenti segreti incaricati di salvare il mondo. Tuttavia, ciò che inizia come una vicenda carica di tensione, si sposta progressivamente verso un lato più drammatico. La scrittura approssimativa rende alcuni snodi narrativi poco credibili e lascia diversi dubbi. La seconda stagione complica ulteriormente la trama, mantenendo un ritmo avvincente, ma a volte esagerando nelle complicazioni. L'azione e il ritmo non mancano, ma la serie richiede attenzione per non perdere dettagli cruciali. Manca l'ironia tipicamente inglese presente nella prima stagione. In conclusione, Progetto Lazarus non sfrutta pienamente il suo potenziale. Intrattiene e pone dilemmi etici importanti (il cast è adeguato e funzionale al tutto), ma difficilmente risulterà memorabile nel tempo. Voto: 6

[Sky] Il tatuatore di Auschwitz (Miniserie) - Harvey Keitel offre una performance straordinaria come ebreo slovacco deportato ad Auschwitz, raccontando una storia d'amore nata in quell'inferno. L'amore funge da filo conduttore per attenuare gli orrori subiti da oltre un milione di ebrei. La miniserie, composta da sei puntate intense, presenta ottime interpretazioni anche nei ruoli più complessi, accompagnate da una fotografia ad hoc. Il finale, con l'intervista al vero Lali Sokolov, è commovente e il legame controverso con il suo carceriere aggiunge profondità alla storia. Nonostante non sia memorabile o impeccabile, rimane valida e suscita emozioni contrastanti. Voto: 7

lunedì 30 dicembre 2024

Le migliori serie tv viste nel 2024

Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 30/12/2024 Qui - Stavolta ci sono andato un po' più leggero del previsto, eppure un anno entusiasmante è comunque stato, dato che il 40% delle serie e/o miniserie viste sono finiti nella categoria "fortunata", e tra conferme, sorprese e novità, un vorticoso mix decisamente piacevole, soprattutto in questo caso. La "stagione" ha infatti girato a quota 74 serie per un totale di 98 stagioni complessive, ed ha così generato questa interessante classifica, una classifica in cui ricordo trovate un'anteprima della recensione stessa (consultabile cliccando). Ricordo inoltre, ancora e nuovamente, che la lista di tutte le serie "buone" e/o "cattive" oppure semplicemente nel mezzo viste quest'anno trovate nella pagina "Serie tv anno per anno dal 2015 ad Oggi" del blog. Buona presa visione/lettura a chiunque passi da qui.


29. In questa stagione si ride, ci si commuove e si riflette ancora più della precedente. L'intrattenimento leggero e casalingo proposto rimane perfetto per il periodo natalizio, anche se alcune scelte di trama risultano prevedibili. (7)
28. Con una narrazione più chiara e coerente, arricchita (ancora una volta) da momenti epici e scene magniloquenti, ha superato le lacune (alcune ma non tutte) della prima, grazie anche a personaggi ben sostenuti da elementi chiave. Tuttavia, le scene ambientate a Númenor sembrano datate, in contrasto con il resto del racconto e della messa in scena. (7)

lunedì 23 dicembre 2024

Le serie tv del mese (Dicembre 2024)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 23/12/2024 Qui - Non ho visto tutte le serie e miniserie che avrei dovuto, ma soprattutto voluto vedere, però posso ritenermi soddisfatto in ogni caso di quello che vedere ho potuto. E ciò nonostante la mediocrità di alcune di esse (la delusione conta fino ad un certo punto), la sola sufficienza raggiunta da altre, perché prodotti di qualità mi sono capitati tra le mani, e molti di questi ho apprezzato davvero tanto, come questo mese può far intendere e come la classifica finale in arrivo potrà far capire.

[Sky] Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 (1a stagione) - Come fan sfegatato della band e degli anni '90, ho trovato la serie davvero notevole, specialmente per la sua capacità di trasmettere la genuinità e la freschezza di Mauro e Max, due giovani sognatori di provincia. Sydney Sibilia dimostra nuovamente la sua abilità evocativa. Dopo alcune puntate introduttive, la serie prende davvero il volo, concentrandosi sulle piccole cose quotidiane che caratterizzeranno i testi della band. Il cast è ben scelto e offre interpretazioni dignitose, mentre la sceneggiatura brillante garantisce un effetto nostalgia. Nonostante qualche licenza poetica, la serie rende perfettamente sia il percorso artistico e umano che l'amicizia tra i due protagonisti. Non è un capolavoro, ma è estremamente divertente. Promossa a pieni voti. Voto: 8

[Sky] The Penguin (Miniserie) - Spin-off di The Batman di Matt Reeves che, pur non coinvolgendo Batman e pur con toni diversi, è realizzato molto bene. La serie si distingue per le interpretazioni eccezionali e l'assenza di limiti sulla violenza, rendendola intensa e libera. Tuttavia, per chi ha già visto molte serie crime, The Penguin potrebbe sembrare poco innovativo. La trama affannata e il registro che si prende troppo sul serio finiscono per lasciare una sensazione di déjà-vu. E quindi per quanto pregevole, poco interessante o utile. Sorge perciò spontanea una domanda: era davvero necessaria questa serie? Probabilmente, ma soprattutto personalmente, no. Voto: 5,5

[Disney Plus] Only Murders in the Building (4a stagione) - La quarta stagione di Only Murders in the Building torna saggiamente alle origini dopo una terza stagione troppo incentrata su Broadway e su Oliver, risultata la più debole della serie. La nuova stagione riporta il trio al centro della narrazione, impegnato in un caso che colpisce personalmente uno di loro (in questo caso Charles, come cliffhanger finale scorsa stagione lasciava intuire). Sebbene la dinamica sia un po' ripetitiva, la serie continua a offrire situazioni paradossali e introduce nuovi, stravaganti personaggi all'Arconia. L'alchimia tra i protagonisti rimane il punto di forza, garantendo una stagione spensierata e leggera, senza mai smettere di far sorridere. Una stagione in definitiva non sorprendente o entusiasmante, ma sicuramente promossa. Voto: 7

[Netflix] Arcane (2a stagione) - La seconda e (purtroppo) ultima stagione di Arcane mi ha lasciato spesso senza parole. La bellezza visiva, evidente fin dai primi episodi, è diventata il suo biglietto da visita. La serie è riuscita a concludere in maniera soddisfacente un racconto corale complesso, senza sacrificare lo sviluppo dei personaggi. La maestosità delle sequenze finali e la drammaticità di alcune scene confermano Arcane come una delle migliori serie d'animazione. Tuttavia, la trama si conclude frettolosamente, limitando l'impatto narrativo di alcuni archi. Anche se la scrittura mantiene momenti intensi, non sfrutta appieno il potenziale creato nella prima stagione. Nonostante questi difetti, Arcane 2 rimane un capolavoro visivo e narrativo, ricco di momenti adrenalinici e toccanti, accompagnato da una colonna sonora memorabile. Un prodotto audiovisivo di grande pregio, tanto sbalorditivo quanto intenso, che facile consigliare praticamente a tutti. Voto: 8

[Disney Plus] Agatha All Along (Miniserie) - Kathryn Hahn tiene in piedi l'intera serie con il suo carisma, nonostante un cast di comprimari rispettabile ma meno incisivo. La serie abbonda di riferimenti alla cultura pop Disney, ma esagera con il politically correct (la strega di colore è l'unica a sopravvivere, inevitabile poi la deriva omosessuale). Il ritmo inizialmente blando migliora verso la fine grazie agli effetti speciali. Non è un capolavoro, ma è godibile. Agatha All Along è meglio di quanto ci si potesse aspettare, pur non raggiungendo i livelli di WandaVision ma rimanendo sopra altri prodotti Marvel Studios come She-Hulk. Voto: 6+

[Netflix] Odio il Natale (2a stagione) - La seconda stagione di Odio il Natale continua il percorso di una delle serie italiane Netflix più discusse delle feste. Tra disagi generazionali, amori e litigi, la serie trova una propria dimensione, originale e sincera, nonostante le contraddizioni tra cinismo e sentimentalismo, fra disgregazione ed unità familiare. In questa stagione si ride, ci si commuove e si riflette ancora più della precedente. L'intrattenimento leggero e casalingo proposto rimane perfetto per il periodo natalizio, anche se alcune scelte di trama risultano prevedibili. Resta comunque (e nuovamente) un prodotto godibile, con una sempre brillante Pilar Fogliati. Voto: 7

[Disney Plus] Nuovo Santa Clause cercasi (2a stagione) - La seconda stagione della serie televisiva The Santa Clauses mantiene l'approccio della prima stagione, con un tono leggero e adatto a tutti. Il lato ironico è il punto forte, supportato da trucco e interpretazioni eccellenti. Tim Allen è una garanzia come Babbo Natale, mentre Eric Stonestreet sorprende nei panni di Magnus Antas. Il lato drammatico è meno convincente, ma la serie resta un divertente show natalizio con quel pizzico di fantasia che ha reso i film di Santa Clause memorabili. Mancano episodi veramente belli (si rimane sempre nella sufficienza), ma sorvolare si può. Voto: 6

giovedì 28 novembre 2024

Le serie tv del mese (Novembre 2024)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 28/11/2024 Qui - Cerco sempre di stare al passo dei tempi e delle uscite con le serie, non sempre riesco, anche perché c'è sempre qualcosa da recuperare, ma qualche volta, come per questo mese o come per il prossimo (anche se ci saranno due serie Natalizie di stagioni uscite lo scorso anno) imprescindibile esso diventa. E infatti eccomi alle prese con serie "di successo" dell'ultimo periodo, quelle più "chiacchierate" del momento. Ammetto che, speravo meglio, ma per adesso male non è andata.

[Disney Plus] A Murder at the End of the World (Miniserie) - Un gruppo di eminenti personalità, ognuna esperta nel proprio settore, si ritrova in un eccentrico hotel in Islanda, equipaggiato con tecnologie di punta. L'improvvisa morte di uno di loro innesca la rivelazione di molti segreti. Il thriller, che si ispira ai classici di Christie ma è arricchito dalle meraviglie dell'intelligenza artificiale, risulta avvincente e fluido, nonostante i frequenti flashback della protagonista interrompano il racconto. Tuttavia, il finale appare precipitoso e la rivelazione del colpevole non è tanto inaspettata quanto si desidererebbe, rendendo il racconto valido, ma non memorabile. Voto: 6,5

[Disney Plus] The Acolyte - La seguace (1a stagione) - La serie "The Acolyte", ambientata un secolo prima della trilogia originale di Star Wars, si presenta come un'indagine investigativa che attraversa vari pianeti e segue le vicende di due sorelle dal destino incrociato. Tuttavia, la narrazione si concentra su un Maestro pieno di rimorsi per un errore commesso e su un conflitto familiare che ne deriva, facendo sembrare la trama ripetitiva già dai primi episodi. Nonostante ciò, l'elemento di interesse è rappresentato dal villain e da un piccolo robot, che insieme conferiscono un minimo di valore a questa produzione (comunque tecnicamente impeccabile) altrimenti mediocre. Voto: 5

[Prime Video] Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere (2a stagione) - Chi scrive, pur avendo lasciato da parte l'attinenza ai testi originali già dalla prima fantastica stagione, aveva riconosciuto in essa un discreto fantasy, nonostante alcuni problemi. Ora, la seconda stagione de Gli Anelli del Potere ha fatto notevoli progressi. Con una narrazione più chiara e coerente, arricchita (ancora una volta) da momenti epici e scene magniloquenti, ha superato le lacune (alcune ma non tutte) della prima, grazie anche a personaggi ben sostenuti da elementi chiave. Tuttavia, le scene ambientate a Númenor sembrano datate, in contrasto con il resto del racconto e della messa in scena. Nonostante ciò, resta una stagione complessivamente appagante, che lascia l'attesa di come si svilupperà il seguito di questa avvincente saga. Voto: 7

[Netflix] Ripley (Miniserie) -  Un'esecuzione stilistica notevole caratterizza questa serie, che è buona ma non straordinaria. La qualità fotografica spicca. Potrei fermarmi qui, dato che oltre a uno stile impeccabile, la serie è godibile ma non tocca le vette di eccellenza che alcuni hanno proclamato. Gli attori non brillano sempre, più per i personaggi non particolarmente affascinanti che per la loro performance, e la trama talvolta risulta forzata e poco credibile, culminando in un finale sorprendentemente scontato. Nonostante ciò, la regia crea pathos e, in certi momenti, tensione. Notevoli sono i frequenti riferimenti culturali e sociali che dipingono un'Italia in bianco e nero. Voto: 6,5

[Netflix] Blue Eye Samurai (1a stagione) - Nel Giappone feudale del XVII secolo, la giovane Mizu, mascherata da uomo, cerca vendetta contro coloro che l'hanno emarginata. Questa serie Netflix (a metà strada tra l'iconico Ninja Scroll e la recente Shogun), che fonde elementi giapponesi con produzione canadese e americana, si distingue per la sua struttura narrativa e l'eccellente qualità tecnica, con sfondi e animazioni di primo livello. La sceneggiatura mescola con maestria vari temi, alternando stili narrativi e trattando con disinvoltura questioni come identità, bullismo ed emancipazione femminile. È veramente eccezionale. Un seguito impaziente attendo. Voto: 7,5

[Netflix] Il problema dei 3 corpi (1a stagione) - Da tempo, letteratura e cinema ci hanno fatto pensare che non siamo soli e che non siamo la specie dominante. Questa serie indaga l'idea con una nuova prospettiva: essi sono qui, ma celati. Per comprenderlo, occorre un approccio che fonda scienza e fantasia, balzi temporali essenziali e personaggi intriganti, anche se non sempre convincenti. All'inizio, può sembrare complesso da seguire. Che pericolo si cela? La stagione finisce aperta a un seguito. L'avventura è avvincente, ma non abbastanza da lasciarmi in trepidante attesa della continuazione. Non trovo che sia particolarmente originale, per ora sembra un miscuglio di elementi già visti, come il culto di Lost, da risolvere nella seconda stagione. Il mio giudizio è imparziale; se fosse personale, sarebbe inferiore. Voto: 6+

lunedì 30 settembre 2024

Le serie tv del mese (Settembre 2024)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 30/09/2024 Qui - Inizialmente, non erano queste le serie che avevo in programma di guardare questo mese, ma circostanze impreviste hanno cambiato i miei piani. Così, ho selezionato e visionato queste sei serie per necessità e urgenza. Per il prossimo mese ho già tutto organizzato, mentre per i mesi successivi dipenderà dalle nuove uscite e da ciò che non posso posticipare. Comunque, come dico sempre, ci sarà sempre materiale disponibile e non ci sono problemi; prima o poi riuscirò a vedere "quella serie".

[Paramount Plus] A Bloody Lucky Day (Miniserie) - Non è il prodotto perfetto o dell'anno, ma ha le sue valide ragioni e svolge bene il suo ruolo. "A Bloody Lucky Day" non è solo la vicenda di un tassista "sfortunato", ma una miniserie che mantiene un ritmo costante, accelerando senza pause, e pur rischiando di esagerare o deviare, riesce a mantenere alta l'attenzione. Attingendo dal cinema americano e dalle eccellenti produzioni coreane, come Bargain, rimane fedele ai canoni del thriller, ma si fa notare per i suoi stratagemmi narrativi e tecnici. La regia vivace bilancia una sceneggiatura talvolta prolissa ma mai banale, che risplende nei momenti cruciali. Fotografia e colonna sonora sono sempre azzeccate, e le interpretazioni, sebbene prevedibili, sono convincenti: lo spettacolo va visto e apprezzato tutto d'un fiato. Voto: 7+

[Sky] The Blacklist (9a stagione) - Raymond Reddington ha finalmente scoperto chi ha ucciso Elizabeth Keen. La rivelazione, benché non scioccante, ha assicurato un'altra stagione alla serie. Tuttavia, la stagione che avrebbe dovuto segnare una rinascita dopo l'uscita del personaggio più controverso, si è trasformata in un periodo di stallo (l'ottava stagione qui). All'inizio, The Blacklist era accettabile nonostante la premessa insolita. L'interpretazione di James Spader era il punto di forza, ma l'effetto sorpresa si è attenuato nel tempo, con gli showrunner che hanno diluito troppo la trama attorno al mistero dell'identità di Reddington, deludendo i fan più fedeli. La nona stagione ha peggiorato le cose, con un finale insoddisfacente e senza rivelazioni decisive, e i personaggi che hanno ripetuto gli stessi errori di Liz. Con la decima stagione all'orizzonte, sarebbe meglio risolvere le questioni in sospeso e concludere la serie con dignità. Questa stagione ha davvero testato la mia pazienza. Voto: 5

[Disney Plus] Shōgun (Miniserie) - Nel XVII secolo in Giappone, un marinaio inglese viene coinvolto in una guerra tra signori feudali per il titolo di Shogun. La serie, basata su un romanzo del 1975, offre un'ampia panoramica della cultura feudale giapponese. È interessante e avvincente, con un ritmo che riflette la cultura del paese. L'ambientazione è realizzata con cura, con scene e costumi dettagliati e una presenza significativa di violenza visiva, ma non gratuita. Hiroyuki Sanada offre una performance carismatica. Tuttavia, dal punto di vista dell'intrattenimento, i 10 episodi presentano una trama a volte troppo complessa e personaggi statici. Il protagonista John Blackthorne è il punto debole: le sue interazioni e la recitazione semplicistica creano un contrasto marcato e poco credibile. La storia, che sembra sempre sul punto di culminare, non raggiunge un apice definito. Il finale è suggestivo ma lascia inconcluso. Nonostante ciò, la serie è ben realizzata e piacevole da guardare. Voto: 7

[Netflix] The Gentlemen (1a stagione) - Dopo il successo di The Gentlemen nel 2019, Guy Ritchie espande il suo mondo narrativo con una serie TV su Netflix. Questa crime comedy, caotica e stravagante, è imprevedibile e genuinamente divertente. La serie riprende lo stile e i temi di Ritchie, con alcuni attori del film, raccontando di un giovane aristocratico immischiato nel traffico di marijuana dopo aver ereditato un titolo nobiliare. The Gentlemen riflette il marchio di Ritchie: è violenta ma anche leggera, avvincente e umoristica. Ricca di colpi di scena e con un ritmo veloce, la serie vanta un cast selezionato e toni che variano dalla commedia all'umorismo nero. Nonostante qualche esagerazione e verbosità (e molti cliché), il ritmo e lo stile distintivo mantengono la narrazione vivace. Pur non deviando molto dall'originale, la serie è notevole, in alcuni punti superiore al film, in altre peggiore, ma merita comunque di essere apprezzata. Il finale apre a una seconda stagione, creando grande attesa. Voto: 6,5

[Netflix] Maid (Miniserie) - "Maid", ispirata al memoir di Stephanie Land, è una serie che evoca emozioni complesse. Narra le peripezie di Alex, una giovane in fuga da un marito violento, in cerca di una nuova vita. È una storia di resistenza, errori e speranza. La miniserie, intensa e veritiera, si avvicina più a un documentario sulla vita di Alex che a una finzione, e la sua base in una storia reale la rende particolarmente commovente nei suoi momenti più bui. I personaggi sono complessi, specialmente la madre di Alex. La protagonista, una giovane addetta alle pulizie, è ingenua e circondata da persone che ostacolano il suo progresso. Il percorso di Alex verso la felicità è pieno di ostacoli; cade spesso e le sue scelte sono a volte incomprensibili, ma è impossibile non desiderare un lieto fine per lei (magnificamente interpretata da Margaret Qualley) e per sua figlia. Anche se talvolta si può disapprovare Alex e le sue scelte autodistruttive, il suo tentativo di uscire dall'oscurità merita riconoscimento e rispetto. Voto: 7

[Prime Video] Loro (Them) (2a stagione) - Deborah Ayorinde e Pam Grier emergono come stelle in "Them 2", una serie di otto episodi tecnicamente impeccabili, ma con una identità sfuggente. Questo crime thriller-horror pone una detective donna al cuore di un omicidio, intrecciando pregiudizi e forze soprannaturali. Più horror e complesso nella trama rispetto a The Covenant, il secondo capitolo, "The Scare", evoca meno rabbia e oppressione. Ambientato nel 1991 a Los Angeles, mantiene lo stile narrativo della prima stagione e si lega ad essa tramite un filo conduttore sottile, esplorando l'orrore senza fine radicato nell'umanità. Nonostante alcuni difetti e non eguagliando la stagione precedente, "Them 2" soddisfa le aspettative, rimanendo inquietante e disturbante, e lasciando il pubblico profondamente coinvolto. Voto: 6,5

mercoledì 17 luglio 2024

The Regime - Il palazzo del potere (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2024 Qui - Forse è la prima volta che una miniserie targata HBO non mi soddisfa del tutto, probabilmente dovuto al fatto che avevo discrete aspettative legate anche ai nomi del cast coinvolto. Invece ho visto un prodotto che non sa che direzione prendere, troppo debole per essere una satira sul potere e troppo poco drammatico per lo stesso motivo, appunto il potere. "The Regime" è come un fucile che spara a salve, con cecchini che mancano il bersaglio: la confezione è di prim'ordine, quasi leziosa (grazie alle musiche di Alexandre Desplat), e gli attori sono degni della TV di prestigio di cui la miniserie fa parte. Tuttavia, non riesce né a suscitare la risata amara che vorrebbe, né a intrigare come un serio lavoro sul reale. La materia politica alla base resta fumosa, nonostante l'intento fosse chiaro. L'opera di Will Tracy e soci si regge solo sulla performance di una delle più grandi attrici del nostro tempo (Kate Winslet) e sulla consapevolezza di essere dalla parte della ragione politica. Forse è un po' poco per una produzione simile. In definitiva, "The Regime" è una satira che ha ben poco di tagliente e non riesce mai a essere incisiva quanto dovrebbe (a differenza di Morto Stalin, se ne fa un altro). Il risultato è un prodotto dall'equilibrio tanto instabile quanto quello della sua protagonista. Voto: 5 [Sky]

venerdì 21 giugno 2024

La caduta della casa degli Usher (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/06/2024 Qui - La miniserie di Mike Flanagan è un'ottima reinterpretazione delle opere di E. A. Poe, trasportate con maestria ai giorni nostri, mantenendo lo spirito originale e tessendo una rete di riferimenti. È una narrazione intelligente e affascinante, ricca di critiche verso la società capitalista e l'industria farmaceutica. Considero questo il suo miglior lavoro, con episodi che variano in bellezza ma rimangono di alto livello. Flanagan ha l'abilità di inserire elementi inquietanti e "scomodi", mescolati a momenti di sarcasmo (forse involontari, ma so che alcune scene mi faranno sorridere). In questa miniserie, ha raggiunto l'apice grazie a inquadrature e ambientazioni eccellenti, e un cast (che varia di alcuni elementi ma rimane immutato) che si esibisce (talvolta più che in altre occasioni) in modo impeccabile. Carla Gugino, nonostante il limitato tempo a schermo, riesce a dare vita al suo personaggio cruciale in maniera impeccabile. Anche il resto del cast non è da meno, interpretando le diverse personalità della famiglia Usher in modo tale da non farci tifare per loro. La violenza è un tema ricorrente in questa famiglia mentalmente instabile e piena di vizi. La durata della miniserie è adeguata e, anche se a volte sembra dilungarsi, un evento significativo rinvigorisce la trama. L'esperienza è molto piacevole, anche dal punto di vista ludico, grazie a sequenze horror ben realizzate. Flanagan naviga abilmente tra diversi piani temporali, rendendo il racconto fluido. Ogni dettaglio è curato attentamente, con un uso del colore che rende ogni episodio unico. L'episodio finale non risponde a tutte le domande e non tutto è perfetto, ma è un'opera magistrale che, con un po' di attenzione, cattura completamente. Voto: 7,5 [Netflix]

Seven Seconds (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/06/2024 Qui - La miniserie crime Seven Seconds (che inizialmente miniserie non doveva essere, ma una seconda più non ci sarà) si presenta come piuttosto anonima. Essa può essere suddivisa in due parti: la prima parte ci immerge nel contesto di una realtà degradata, dove temi come il razzismo e il pregiudizio sono fortemente evidenziati e offrono spunti di riflessione attuali. Tuttavia, il problema risiede nella narrazione frammentata e nel disequilibrio dei personaggi. Alcuni, come il sostituto procuratore KJ Harper e il padre della vittima, risultano irritanti e talvolta incomprensibili nelle loro azioni e parole. In contrasto, il personaggio del detective Fish emerge come il più riuscito, mostrando diverse sfaccettature e un'evoluzione significativa. La seconda parte, orientata verso il legal thriller, guadagna in solidità. Complessivamente, la miniserie oscilla tra pregi e difetti. Gli antagonisti mancano di una caratterizzazione memorabile, sono cattivi e basta. Inoltre, la narrazione risulta eccessivamente diluita con forzature nella sceneggiatura (buone invece le atmosfere gelide). Nonostante l'indagine poliziesca serva da filo conduttore per affrontare temi più ampi, alcune scelte narrative sono discutibili. La serie può essere guardata, ma non è essenziale. 5,5 [Netflix]

Echo (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/06/2024 Qui - La serie Marvel Echo si concentra su un personaggio poco noto, esaltando la diversità (la protagonista è sordomuta e monca di una gamba) e celebrando le origini native americane della tribù Choctaw. Tuttavia, al di là delle scene d'azione, la serie delude. Cinque episodi sembrano girare in tondo, appiattendo un personaggio che aveva più sfaccettature come antagonista in Hawkeye. Cinque episodi avrebbero potuto arricchire il personaggio, ma dopo il primo è evidente che Echo serve solo "a riempire", un progetto poco convincente e un investimento mal riposto che non onora né se stesso, né la protagonista, né le comunità che intende rappresentare (per un confronto, Reservation Dogs, che condivide alcuni attori, è la scelta migliore). Azioni senza peso e inseguimenti in moto che sprecano tempo. In definitiva, Echo è una miniserie da guardare in un'unica sessione, ma che si dimentica subito dopo. L'assenza di un'identità estetica coerente e comprimari che eclissano la protagonista, in particolare Vincent D'Onofrio, che nonostante la sua presenza non può compiere miracoli, sono le principali ragioni del fallimento di Echo. A maggior ragione è considerata la peggior serie Marvel dall'epoca di Iron Fist. Voto: 5 [Disney Plus]

martedì 23 aprile 2024

The Continental (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - Il mondo criminale di John Wick (cui quarto film sembrerebbe aver chiuso il cerchio) ambientato negli anni Settanta, con Colin Woodell (che ricorda Paul Newman) nel ruolo di un giovane Winston in lotta contro un malvagio Mel Gibson. L'opera convince nel primo e nell'ultimo episodio, dove la violenza si scatena senza freni, ma l'episodio centrale è tedioso e insipido. Le scene d'azione sono curate come sempre, tuttavia l'effetto sorpresa della Gran Tavola e degli altri elementi si è dissipato, perdendo la freschezza originale. Il cast è appropriato, l'ambientazione retrò degli anni '70 è ben realizzata e la colonna sonora è efficace. Nel complesso, non è male. Voto: 6+ [Prime Video]

1883 (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - In questa narrazione, non sono tanto i personaggi a contare, sebbene siano ben delineati, quanto il racconto di un'epopea e la durezza delle sfide che le famiglie dovevano affrontare. La violenza e la brutalità non sono mitigate, ma sono dettagli necessari per il quadro generale e non risultano mai fastidiosi. Si tratta di un viaggio emozionante con protagonisti magnetici e credibili (bravo il cast, con un eccezionale Sam Elliott), che si conclude con un finale di forte impatto emotivo. Alcuni episodi potrebbero sembrare appesantiti dalla costante presenza di una narratrice (Isabel May, che comunque brilla per talento e bellezza) e da alcune trame meno convincenti, ma è difficile non farsi coinvolgere da questa grande miniserie (prequel di 1923 e a sua volta prequel di Yellowstone), che si distingue per la sua ricchezza di scene evocative e la capacità di adattare il genere ai gusti moderni. Certo, alcune trame possono sembrare forzate e i difetti sono presenti, ma rimane comunque notevole. Voto: 7 [Paramount Plus]

The Witcher: Blood Origin (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - Con un materiale originale come quello di Andrzej Sapkowski, è un peccato che questo prequel non arricchisca significativamente l'universo di The Witcher, risultando in un'occasione sprecata o mal sfruttata. Dopo i 4 episodi, si desidera saperne di più, ma questo desiderio nasce dal sentire che ciò che è stato presentato non basta. Blood Origin ha gli elementi per divertire anche chi non conosce bene la serie principale e la qualità produttiva è indubbiamente alta. Tuttavia, come spin-off, non soddisfa pienamente le aspettative, lasciando i fan dell'universo di The Witcher parzialmente delusi. Blood Origin, quindi, è una miniserie fantasy che sta in piedi da sola, ma come prequel aggiunge poco al già noto, risultando più un intermezzo nell'attesa che un'opera di spessore, riscattata solo da un cast di qualità che dà il massimo. Voto: 5,5 [Netflix]

martedì 20 febbraio 2024

Tutta la luce che non vediamo (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/02/2024 Qui - Un prodotto che, pur non eccellendo particolarmente, rimane impresso per la forza del suo messaggio e per la semplicità con cui lo mette in scena. Tutta la luce che non vediamo è difatti il classico esempio di lavoro che non ha bisogno di chissà quante puntate o stagioni per lanciare un messaggio importante ed esprimere la propria essenza. Lo fa in breve tempo e con efficacia, lo fa con le parole giuste e dei dialoghi che non eccedono mai, lo fa con gli sguardi, il silenzio, con i flashback e con un insieme di personaggi perfettamente studiati per raccontare una storia che potesse arrivare dritta al cuore dello spettatore senza troppi fronzoli e lanciare un appello attualissimo contro ogni forma di guerra. Poesia, magia, speranza, sono infatti questi gli elementi principali di questa miniserie, un vademecum su come raccontare la Storia attraverso la potenza e la forza di alcune relazioni, di sangue e non, e quanto queste ultime possano incidere sulla prima. A risentire delle carenze narrative è a mio avviso soprattutto il finale, che appare raffazzonato, frettoloso e lascia alcune domande in sospeso. Tutta la luce che non vediamo lascia inoltre trasparire una profondità non del tutto esplorata dall'adattamento (dell'omonimo romanzo del 2014, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa, scritto da Anthony Doerr), portando ad un prodotto con un grande potenziale che purtroppo non viene sfruttato pieno. Cionondimeno, la (mini)serie risulta la promessa di una parabola di speranza contro tutte le guerre, un inno a trovare una luce anche laddove gli occhi non arrivano. Alla fine della recensione di Tutta la luce che non vediamo quindi, mi sento di promuovere questa storia toccante e coinvolgente che tocca le corde giuste. Grazie soprattutto all'accoppiata insolita e inaspettata della scrittura di Steven Knight e della regia di Shawn Levy e all'interpretazione di tutto il cast, in particolare i giovani, la debuttante non vedente Aria Mia Loberti e il "ritrovato" (dai fasti di DarkLouis Hofmann. Per una miniserie non perfetta ma bella. Voto: 7 [Netflix]

venerdì 26 gennaio 2024

Litvinenko - Indagine sulla morte di un dissidente (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/01/2024 Qui - Il materiale di partenza è affascinante ma la tensione si esaurisce nel primo episodio, il resto è la lunga e anonima ricostruzione delle informazioni raccolte dalla polizia prima del processo. Litvinenko - Indagine sulla morte di un dissidente (andata in onda esclusivamente su Sky e in streaming solo su NOW), racconta dal punto di vista della vedova di Alexander Litvinenko (il bravo David Tennant) la tragica fine dell'ex agente dei servizi segreti russi avvelenato attraverso del tè al polonio radioattivo nel 2006. In quattro episodi si ripercorrono i lunghi anni di calvario che la donna, Marina (altrettanto brava Margarita Levieva), dovette affrontare per ottenere (per così dire) "giustizia". La miniserie appare più una docuserie, che si perde nella sua stessa ricerca della perfezione provando a trasformare una storia vera in un procedurale a metà tra il poliziesco e la spy story ma perdendo ritmo e soprattutto interesse. La colpa è di un approccio troppo freddo e analitico della vicenda (poco coinvolgimento), allorché essenzialistico e convenzionale che non riesce a rendere la storia introspettiva come il suo corrispettivo reale. Resta tuttavia un prodotto utile e necessario, un racconto amaro dei nostri tempi. Voto: 6,5

Un'estate fa (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/01/2024 Qui - Prodotto (che mescola giallo e risvolti fantascientifici) di discreta fattura e discreti interpreti (in primis Lino GuancialeFilippo Scotti e Paolo Pierobon) che tuttavia non convince del tutto e non tanto per la sospensione dell'incredulità dovuta all'assunto di base quanto per alcune circostanze "reali" poco probabili (succede di tutto, da una ragazza in fin di vita per overdose a un'estorsione e i ragazzi sempre al campeggio). Di pregio invece la ricostruzione degli ambienti (tappeto musicale compreso), anche se ricreare il 1990 in un luogo tanto ristretto non era troppo difficile, e anche di errori se ne trovano pochi (le partite senza il logo Rai sullo schermo e le scritte non in italiano), e la prova del cast giovanile (fatto non scontato, brilla Antonia Fotaras). Una serie (nostalgica al punto giusto) avvincente (tanti i possibili colpevoli) penalizzata purtroppo da un finale poco riuscito. In ogni caso meglio di quanto mi aspettassi. Voto: 6

Django (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/01/2024 Qui - Una serie, anzi miniserie (e per fortuna), che manca da subito il bersaglio. Django infatti, nella sua versione rivisitata in chiave contemporanea, femminile, psicologica, cerca di costruire una nuova mitologia, purtroppo non riuscendoci. Lo show sotto la direzione artistica di Francesca Comencini tenta di essere con tutte le proprie forze originale e sovversivo, non essendo però in grado di costruire veramente un inedito immaginario su cui sviluppare la leggenda del suo protagonista. Tutto questo nonostante il lavoro ingente e lodevole dal punto di vista della produzione e delle ricostruzioni scenografiche, oltre alle buone interpretazioni dei suoi attori (a parte Manuel "che proprio non c'azzecca" Agnelli). Django è un western che non sa di western. Una città utopica in un West atipico, un West senza una vera identità. Django è una delusione, un prodotto mal concepito e mal scritto, che non mantiene nessuna promessa (lo si aspettava con entusiasmo) e si accontenta di tanta malriposta ambizione circa il risultato finale. E insomma si poteva anche evitare di fare. Voto: 5