Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/05/2022 Qui - Una bella serie, che mi è proprio piaciuta, nonostante tutto, nonostante
l'horror man mano si diradi, lasciando il posto a dinamiche
psicologiche, di chiara ispirazione Kinghiana, che trovano il culmine in
una parte finale della serie che non mi ha entusiasmato più di tanto,
ma lo fa comunque. Discorso diverso per quanto riguarda il tema
razzismo, affrontato con una certa asprezza ed esplicitamente, che non
lascia di certo indifferenti e, anzi, provoca sentimenti forti di
disprezzo totale nei confronti dei personaggi secondari, tutti abilmente
interpretati da un cast davvero credibile. In sintesi, Them, che
racconta della famiglia afroamericana degli Emory che, reduce da un
profondo trauma familiare, nei primi '50 si trasferisce dal North
Carolina in un quartiere bianco di Los Angeles uscito da "Ai confini
della realtà", violenta infatti è l'ostilità razziale del vicinato, ma è
la nuova casa di proprietà a nascondere gli orrori più perturbanti,
mediocre sotto il profilo horror, poiché si affida a dinamiche già
viste, mentre riesce a raggiungere un altissimo livello di
coinvolgimento e attenzione quando si tratta di mettere in evidenza
sentimenti impopolari e immorali come quelli del razzismo e della
discriminazione. Nuova pagina del neo-horror politico identitario, la
creatura di Little Marvin, anche se preda di qualche cliché, regala dei
segmenti profondamente destabilizzanti, con almeno due episodi (le due
parti di "Covenant") maestosamente sulfurei, che gli valgono certamente
la visione. Non è da meno il resto, per una serie di 10 episodi che non
fa sconti a nessuno, tutto viene reso in maniera palese e cristallina.
Nessuna ipocrisia o volontà di riconciliazione e lo stesso finale mostra
che il solco è troppo profondo per essere superato. Voto: 7+
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