Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/05/2022 Qui - Una stagione ricca di sorprese, sia dal punto di vista delle lotte per
la terra, sia da quello familiare, con una serie di segreti che vengono a
galla. Mentre i rapporti si modificano, anche la figura di John Dutton
cambia, diventando meno attiva e più introspettiva, sempre ferma però
nel mantenere il ranch e i valori. Prosegue quindi la guerra con
tutto ciò che rappresenta il mondo nuovo, l'economia, il capitale.
Soffermandosi però su questo è come se perdesse di vista il resto, i
legami familiari, i suoi figli. Proprio i figli vanno avanti per la loro
strada, che molto spesso non è quella dello Yellowstone. In
Yellowstone 3 si parla ancora di identità, di un posto nel mondo,
di
legami distruttivi tra padri e figli. Personaggi, ambientazioni, trama
si mescolano per creare un mix perfetto, fino al colpo di scena finale.
Prima di tutto però c'è l'animo dei protagonisti, ci sono i loro valori,
gli ideali, le vittorie e i fallimenti. C'è il tempo che passa e il
peso del futuro che rende ogni cosa estremamente fragile. Superato
definitivamente il retrogusto da soap opera delle prime due
stagioni, la serie trova in personaggi robusti e mai banali il vero
punto
di forza. Peccato solo per l'esasperazione di alcuni principi e
concetti che, talvolta, rendono questa serie un po' macchiettistica. In
particolare risulta assurdo questo concetto del marchio sul petto, della
fedeltà al ranch fino alla morte, che in questa terza stagione viene
portato a livelli che superano ampiamente il ridicolo. Si spera inoltre
che alcuni personaggi secondari possano evolvere in modo più
soddisfacente nelle prossime stagioni, perché mostrano qualche crepa.
Nonostante questo, ci troviamo davanti ad una buona terza stagione, una
stagione che, tra una marchiatura a fuoco, un'impiccagione e varie
sparatorie, finisce con il botto, un cliffhanger finale che ci sta e
che lascia carichi per le prossime avventure (non ci sono dubbi: ci
sarà, anzi c'è, anche la quarta stagione) di una serie che, con i
suoi limiti e difetti, ha sicuramente lasciato il suo segno, il suo
marchio a fuoco. Voto: 6,5
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