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giovedì 28 agosto 2025

Le serie tv del mese (Agosto 2025)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 28/08/2025 Qui - Ecco la lista delle serie tv e/o miniserie viste questo mese. Programmate o meno, opere visionate dalle piattaforme streaming a mia disposizione (a pagamento o meno), ovvero da Netflix, Sky e Prime Video, da Paramount Plus, Disney Plus e TimVision, sporadicamente anche da Apple Tv Plus e siti vari (anche non legali).

Love, Death & Robots (4a stagione) - A tre anni dalla precedente, la quarta stagione delude le aspettative e rappresenta il punto più basso della serie ideata da Tim Miller e David Fincher. I dieci episodi mancano di coesione, originalità e impatto emotivo: solo 2-3 si distinguono, mentre gli altri risultano stanchi, frettolosi o imbarazzanti. L'animazione resta eccellente, ma non basta a compensare la debolezza narrativa e la scarsità di idee nuove. La stagione appare come una raccolta disomogenea di esperimenti visivi privi di direzione, incapaci di lasciare il segno. La comicità è banale, la fantascienza poco coinvolgente, e le intuizioni brillanti troppo rare. Love, Death & Robots 4 è un'occasione mancata, che conferma il calo creativo della serie, ormai lontana dalla brillantezza e dal coraggio sperimentale del suo debutto. Voto: 5

Andor (2a stagione) - La seconda stagione di Andor si impone, dopo una prima stagione discretamente soddisfacente ma nella sua complessità alquanto interlocutoria, come una delle opere più mature e ambiziose (al pari di The Mandalorian) dell'universo Star Wars. Con scrittura raffinata, regia elegante e personaggi profondamente sfaccettati, la serie ridefinisce i confini narrativi del franchise, offrendo una prospettiva intensa sulla nascita della Ribellione. Il ritmo iniziale lento lascia spazio a un crescendo emotivo potente, culminando in una seconda metà drammatica e visivamente straordinaria. Ogni aspetto tecnico, scenografie, costumi, colonna sonora, è curato con precisione. Il lavoro di Tony Gilroy, arricchito dall'eredità tematica di Dave Filoni, conferisce nuovo significato agli eventi della trilogia originale e di Rogue OneAndor si conferma così tra le produzioni più rilevanti dell'era moderna di Star Wars: una riflessione profonda sul sacrificio, la libertà e la complessità dell'animo umano. Voto: 7,5

The Umbrella Academy (3a & 4a stagione) - La terza stagione delude su tutti i fronti. La trama è stiracchiata, i nuovi personaggi della Sparrow Academy risultano superflui, e il paradosso del Kugelbitz non riesce a dare vera tensione. I protagonisti sono snaturati, con Ben e Allison diventati insopportabili, mentre gli altri oscillano tra l'inutile e il ridicolo. Il cast sembra stanco, e molti episodi sono pieni di scene cringe e prive di senso. Una stagione che poteva essere riassunta in tre episodi, ma ne offre dieci, sette dei quali basati sul nulla. La quarta ed ultima poi si rivela prevedibile e poco coinvolgente. I fratelli Hargreeves sono ancora una volta divisi in trame dispersive, mentre l'ennesima apocalisse e trovate bizzarre non riescono a risollevare una narrazione ormai stanca. La riduzione degli episodi migliora il ritmo, ma il finale, frettoloso e privo di impatto emotivo, cancella tutto quanto costruito in precedenza. Un epilogo deludente per una serie dal potenziale sprecato. Voto complessivo: 4,5 [Voto Finale Serie: 5,5]

Yellowstone (5a stagione) - La quinta stagione di Yellowstone si divide in due parti: la prima è intensa e coinvolgente, culminando in un episodio memorabile; la seconda, segnata dall'uscita di Kevin Costner, risulta meno incisiva e sotto le aspettative. Beth Dutton prende il ruolo centrale, ma l'assenza di John Dutton pesa sulla qualità generale. La serie mantiene il suo stile epico western, con riflessioni su progresso, territorio e famiglia, ma il finale soffre di scelte narrative forzate e prevedibili. Il ritmo è altalenante e alcuni personaggi, come Kayce e Jamie, risultano poco valorizzati. Nonostante le difficoltà produttive e le evidenti forzature, la stagione riesce a offrire una conclusione dignitosa, con momenti emozionanti e funzionali. In sintesi, Yellowstone 5 è una stagione divisa tra l'eccellenza iniziale e una chiusura condizionata da eventi esterni. Non raggiunge i picchi delle prime stagioni o degli acclamati spinoff 1883 e 1923, ma riesce comunque a mantenere viva l'essenza della saga. Voto: 6+

BONUS

Angel Cop (1989-1994) [OAV - 6 Episodi] - Una serie d'azione anni '80, violento e cupo, ambientato in un Giappone paranoico post-Guerra Fredda. Mescola azione frenetica, violenza estrema e una componente fantascientifica che sfocia talvolta nello splatter. I personaggi sono schematici, la critica al capitalismo è abbozzata e rapidamente superata dagli eventi storici. Nonostante il tema uomo-macchina oggi risulti datato, il ritmo serrato e le animazioni ancora godibili rendono Angel Cop un titolo che, pur non brillando per originalità, sa intrattenere. Valutazione 6,25

Corpse Party (2012-2013) [OAV - 5 Episodi] - Un gruppo di ragazzi esegue un rituale per restare uniti, ma finisce in una dimensione maledetta dove dovrà affrontare orrori e svelare un mistero legato a vecchi omicidi scolastici. L'anime (basato su di un videogioco), composto da 4 episodi più un breve prequel introduttivo, punta tutto sull'horror e lo splatter, sacrificando il mistero e la profondità narrativa. Atmosfere claustrofobiche e disegni efficaci creano tensione, ma la trama è confusa, i personaggi poco credibili e alcune scelte narrative discutibili. Buono per gli amanti del gore, meno per chi cerca una storia solida. Sufficiente, ma poteva dare di più. Valutazione 6

Genocyber (1994) [OAV - 5 Episodi] - Ambientato in un mondo cyberpunk, dove due sorelle sono coinvolte in un esperimento per risvegliare una creatura psichica devastante. La serie è divisa in tre archi narrativi e si distingue per un'estetica estrema: violenza grafica, contenuti disturbanti e atmosfere apocalittiche. La trama è frammentata e caotica, complice la cancellazione del manga originale e una regia debole. Nonostante un buon comparto tecnico e qualche spunto interessante, l'anime soffre per scelte narrative confuse e personaggi poco sviluppati. Resta consigliato solo agli appassionati di horror splatter e cult cyberpunk anni '90. Un prodotto controverso, visivamente d'impatto ma narrativamente instabile. Valutazione 6

Mad Bull 34 (1990-1992) [OAV - 4 Episodi] - Serie composta da 4 episodi ambientata nel distretto 34 di New York, dove il giovane poliziotto Daizaburo viene affiancato al brutale e sopra le righe Sleepy, detto Mad Bull. L'anime mescola poliziesco, splatter, azione e soft erotismo, con uno stile che richiama i B-movie americani anni '80. La trama è semplice e i singoli episodi sono quasi autoconclusivi, puntando più sull'eccesso visivo e sull'ironia che su una narrazione coerente. L'animazione è grezza ma funzionale, i personaggi stereotipati ma efficaci, e il tono generale è esagerato e grottesco. Nonostante un finale debole e qualche caduta di stile, resta un titolo divertente per gli amanti dell'action pulp e dell'animazione vintage. Valutazione 6,25

lunedì 23 dicembre 2024

Le serie tv del mese (Dicembre 2024)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 23/12/2024 Qui - Non ho visto tutte le serie e miniserie che avrei dovuto, ma soprattutto voluto vedere, però posso ritenermi soddisfatto in ogni caso di quello che vedere ho potuto. E ciò nonostante la mediocrità di alcune di esse (la delusione conta fino ad un certo punto), la sola sufficienza raggiunta da altre, perché prodotti di qualità mi sono capitati tra le mani, e molti di questi ho apprezzato davvero tanto, come questo mese può far intendere e come la classifica finale in arrivo potrà far capire.

[Sky] Hanno ucciso l'Uomo Ragno - La leggendaria storia degli 883 (1a stagione) - Come fan sfegatato della band e degli anni '90, ho trovato la serie davvero notevole, specialmente per la sua capacità di trasmettere la genuinità e la freschezza di Mauro e Max, due giovani sognatori di provincia. Sydney Sibilia dimostra nuovamente la sua abilità evocativa. Dopo alcune puntate introduttive, la serie prende davvero il volo, concentrandosi sulle piccole cose quotidiane che caratterizzeranno i testi della band. Il cast è ben scelto e offre interpretazioni dignitose, mentre la sceneggiatura brillante garantisce un effetto nostalgia. Nonostante qualche licenza poetica, la serie rende perfettamente sia il percorso artistico e umano che l'amicizia tra i due protagonisti. Non è un capolavoro, ma è estremamente divertente. Promossa a pieni voti. Voto: 8

[Sky] The Penguin (Miniserie) - Spin-off di The Batman di Matt Reeves che, pur non coinvolgendo Batman e pur con toni diversi, è realizzato molto bene. La serie si distingue per le interpretazioni eccezionali e l'assenza di limiti sulla violenza, rendendola intensa e libera. Tuttavia, per chi ha già visto molte serie crime, The Penguin potrebbe sembrare poco innovativo. La trama affannata e il registro che si prende troppo sul serio finiscono per lasciare una sensazione di déjà-vu. E quindi per quanto pregevole, poco interessante o utile. Sorge perciò spontanea una domanda: era davvero necessaria questa serie? Probabilmente, ma soprattutto personalmente, no. Voto: 5,5

[Disney Plus] Only Murders in the Building (4a stagione) - La quarta stagione di Only Murders in the Building torna saggiamente alle origini dopo una terza stagione troppo incentrata su Broadway e su Oliver, risultata la più debole della serie. La nuova stagione riporta il trio al centro della narrazione, impegnato in un caso che colpisce personalmente uno di loro (in questo caso Charles, come cliffhanger finale scorsa stagione lasciava intuire). Sebbene la dinamica sia un po' ripetitiva, la serie continua a offrire situazioni paradossali e introduce nuovi, stravaganti personaggi all'Arconia. L'alchimia tra i protagonisti rimane il punto di forza, garantendo una stagione spensierata e leggera, senza mai smettere di far sorridere. Una stagione in definitiva non sorprendente o entusiasmante, ma sicuramente promossa. Voto: 7

[Netflix] Arcane (2a stagione) - La seconda e (purtroppo) ultima stagione di Arcane mi ha lasciato spesso senza parole. La bellezza visiva, evidente fin dai primi episodi, è diventata il suo biglietto da visita. La serie è riuscita a concludere in maniera soddisfacente un racconto corale complesso, senza sacrificare lo sviluppo dei personaggi. La maestosità delle sequenze finali e la drammaticità di alcune scene confermano Arcane come una delle migliori serie d'animazione. Tuttavia, la trama si conclude frettolosamente, limitando l'impatto narrativo di alcuni archi. Anche se la scrittura mantiene momenti intensi, non sfrutta appieno il potenziale creato nella prima stagione. Nonostante questi difetti, Arcane 2 rimane un capolavoro visivo e narrativo, ricco di momenti adrenalinici e toccanti, accompagnato da una colonna sonora memorabile. Un prodotto audiovisivo di grande pregio, tanto sbalorditivo quanto intenso, che facile consigliare praticamente a tutti. Voto: 8

[Disney Plus] Agatha All Along (Miniserie) - Kathryn Hahn tiene in piedi l'intera serie con il suo carisma, nonostante un cast di comprimari rispettabile ma meno incisivo. La serie abbonda di riferimenti alla cultura pop Disney, ma esagera con il politically correct (la strega di colore è l'unica a sopravvivere, inevitabile poi la deriva omosessuale). Il ritmo inizialmente blando migliora verso la fine grazie agli effetti speciali. Non è un capolavoro, ma è godibile. Agatha All Along è meglio di quanto ci si potesse aspettare, pur non raggiungendo i livelli di WandaVision ma rimanendo sopra altri prodotti Marvel Studios come She-Hulk. Voto: 6+

[Netflix] Odio il Natale (2a stagione) - La seconda stagione di Odio il Natale continua il percorso di una delle serie italiane Netflix più discusse delle feste. Tra disagi generazionali, amori e litigi, la serie trova una propria dimensione, originale e sincera, nonostante le contraddizioni tra cinismo e sentimentalismo, fra disgregazione ed unità familiare. In questa stagione si ride, ci si commuove e si riflette ancora più della precedente. L'intrattenimento leggero e casalingo proposto rimane perfetto per il periodo natalizio, anche se alcune scelte di trama risultano prevedibili. Resta comunque (e nuovamente) un prodotto godibile, con una sempre brillante Pilar Fogliati. Voto: 7

[Disney Plus] Nuovo Santa Clause cercasi (2a stagione) - La seconda stagione della serie televisiva The Santa Clauses mantiene l'approccio della prima stagione, con un tono leggero e adatto a tutti. Il lato ironico è il punto forte, supportato da trucco e interpretazioni eccellenti. Tim Allen è una garanzia come Babbo Natale, mentre Eric Stonestreet sorprende nei panni di Magnus Antas. Il lato drammatico è meno convincente, ma la serie resta un divertente show natalizio con quel pizzico di fantasia che ha reso i film di Santa Clause memorabili. Mancano episodi veramente belli (si rimane sempre nella sufficienza), ma sorvolare si può. Voto: 6

giovedì 28 novembre 2024

Le serie tv del mese (Novembre 2024)

Post pubblicato su Pietro Saba World il 28/11/2024 Qui - Cerco sempre di stare al passo dei tempi e delle uscite con le serie, non sempre riesco, anche perché c'è sempre qualcosa da recuperare, ma qualche volta, come per questo mese o come per il prossimo (anche se ci saranno due serie Natalizie di stagioni uscite lo scorso anno) imprescindibile esso diventa. E infatti eccomi alle prese con serie "di successo" dell'ultimo periodo, quelle più "chiacchierate" del momento. Ammetto che, speravo meglio, ma per adesso male non è andata.

[Disney Plus] A Murder at the End of the World (Miniserie) - Un gruppo di eminenti personalità, ognuna esperta nel proprio settore, si ritrova in un eccentrico hotel in Islanda, equipaggiato con tecnologie di punta. L'improvvisa morte di uno di loro innesca la rivelazione di molti segreti. Il thriller, che si ispira ai classici di Christie ma è arricchito dalle meraviglie dell'intelligenza artificiale, risulta avvincente e fluido, nonostante i frequenti flashback della protagonista interrompano il racconto. Tuttavia, il finale appare precipitoso e la rivelazione del colpevole non è tanto inaspettata quanto si desidererebbe, rendendo il racconto valido, ma non memorabile. Voto: 6,5

[Disney Plus] The Acolyte - La seguace (1a stagione) - La serie "The Acolyte", ambientata un secolo prima della trilogia originale di Star Wars, si presenta come un'indagine investigativa che attraversa vari pianeti e segue le vicende di due sorelle dal destino incrociato. Tuttavia, la narrazione si concentra su un Maestro pieno di rimorsi per un errore commesso e su un conflitto familiare che ne deriva, facendo sembrare la trama ripetitiva già dai primi episodi. Nonostante ciò, l'elemento di interesse è rappresentato dal villain e da un piccolo robot, che insieme conferiscono un minimo di valore a questa produzione (comunque tecnicamente impeccabile) altrimenti mediocre. Voto: 5

[Prime Video] Il Signore degli Anelli - Gli Anelli del Potere (2a stagione) - Chi scrive, pur avendo lasciato da parte l'attinenza ai testi originali già dalla prima fantastica stagione, aveva riconosciuto in essa un discreto fantasy, nonostante alcuni problemi. Ora, la seconda stagione de Gli Anelli del Potere ha fatto notevoli progressi. Con una narrazione più chiara e coerente, arricchita (ancora una volta) da momenti epici e scene magniloquenti, ha superato le lacune (alcune ma non tutte) della prima, grazie anche a personaggi ben sostenuti da elementi chiave. Tuttavia, le scene ambientate a Númenor sembrano datate, in contrasto con il resto del racconto e della messa in scena. Nonostante ciò, resta una stagione complessivamente appagante, che lascia l'attesa di come si svilupperà il seguito di questa avvincente saga. Voto: 7

[Netflix] Ripley (Miniserie) -  Un'esecuzione stilistica notevole caratterizza questa serie, che è buona ma non straordinaria. La qualità fotografica spicca. Potrei fermarmi qui, dato che oltre a uno stile impeccabile, la serie è godibile ma non tocca le vette di eccellenza che alcuni hanno proclamato. Gli attori non brillano sempre, più per i personaggi non particolarmente affascinanti che per la loro performance, e la trama talvolta risulta forzata e poco credibile, culminando in un finale sorprendentemente scontato. Nonostante ciò, la regia crea pathos e, in certi momenti, tensione. Notevoli sono i frequenti riferimenti culturali e sociali che dipingono un'Italia in bianco e nero. Voto: 6,5

[Netflix] Blue Eye Samurai (1a stagione) - Nel Giappone feudale del XVII secolo, la giovane Mizu, mascherata da uomo, cerca vendetta contro coloro che l'hanno emarginata. Questa serie Netflix (a metà strada tra l'iconico Ninja Scroll e la recente Shogun), che fonde elementi giapponesi con produzione canadese e americana, si distingue per la sua struttura narrativa e l'eccellente qualità tecnica, con sfondi e animazioni di primo livello. La sceneggiatura mescola con maestria vari temi, alternando stili narrativi e trattando con disinvoltura questioni come identità, bullismo ed emancipazione femminile. È veramente eccezionale. Un seguito impaziente attendo. Voto: 7,5

[Netflix] Il problema dei 3 corpi (1a stagione) - Da tempo, letteratura e cinema ci hanno fatto pensare che non siamo soli e che non siamo la specie dominante. Questa serie indaga l'idea con una nuova prospettiva: essi sono qui, ma celati. Per comprenderlo, occorre un approccio che fonda scienza e fantasia, balzi temporali essenziali e personaggi intriganti, anche se non sempre convincenti. All'inizio, può sembrare complesso da seguire. Che pericolo si cela? La stagione finisce aperta a un seguito. L'avventura è avvincente, ma non abbastanza da lasciarmi in trepidante attesa della continuazione. Non trovo che sia particolarmente originale, per ora sembra un miscuglio di elementi già visti, come il culto di Lost, da risolvere nella seconda stagione. Il mio giudizio è imparziale; se fosse personale, sarebbe inferiore. Voto: 6+

mercoledì 17 luglio 2024

What If...? (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2024 Qui - La seconda stagione di What If...? conferma tutto ciò che di buono si era visto in precedenza, risultando nuovamente tra i migliori prodotti Marvel degli ultimi tempi, escludendo il terzo capitolo dei Guardiani della Galassia. Ma tra le serie, è certamente una delle migliori, soprattutto dopo la deludente Echo. Questo secondo capitolo è narrativamente più complesso e tortuoso da seguire, ma a livello di animazione ha fatto notevoli passi avanti. L'idea di puntare su personaggi minori e inediti non funziona come gli autori avrebbero voluto, e ancora una volta a tenere incollati allo schermo sono i personaggi della vecchia guardia, confermando forse il problema e il trend generale del MCU degli ultimi tempi. Tra gli episodi più riusciti, infatti, ci sono quelli che ruotano intorno agli Avengers originali e ai Guardiani della Galassia. Nel complesso, non c'è un episodio che si possa definire mal realizzato. La varietà delle puntate, estremamente diverse fra loro, è sorprendente. Non tutto funziona perfettamente, ma per un prodotto che nasce come "paradossale", What If...? 2, con tutti i suoi limiti, fa il suo dovere. Le nove puntate complessivamente intrattengono e mostrano le enormi potenzialità del multiverso. E non finisce qui, perché un'altra stagione ci sarà, e non si vede l'ora di scoprire cosa riserverà. Voto: 7 [Disney Plus]

Devilman Crybaby (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2024 Qui - La serie tenta di rimanere fedele all'opera originale, ma perde incisività e impatto filosofico a causa della sceneggiatura. La narrazione è frenetica, condensando l'intera storia in 10 episodi, il che porta a tagli drastici di elementi chiave del manga. L'introduzione di novità come lo sport (corse di atletica) e la forte presenza di scene di sesso (quasi assenti nel manga), predominano inutilmente, sottraendo spazio a particolari più essenziali. Tuttavia, l'opera nel complesso non è spiacevole. In sintesi, Masaaki Yuasa dimostra di aver letto attentamente l'opera originale, ma aggiunge troppo del suo, realizzando una rilettura piuttosto scialba e annacquata, introducendo personaggi e situazioni non presenti nel manga. Il risultato finale non è male, nonostante alcune scelte discutibili, ma non è ciò che ci si poteva aspettare. Devilman Crybaby è un progetto originale e ambizioso, che mira a riportare alla luce una versione più moderna della storia creata da Go Nagai nel 1972, ma a volte si perde in dettagli futili, tralasciando sezioni fondamentali della storia, e non impressiona dal punto di vista estetico. È vedibile, ma per una comprensione più profonda delle tematiche affrontate da Go Nagai, è meglio leggere (come ho fatto io) l'opera originale, assolutamente attuale, ricca, profonda e inarrivabile. Voto: 6+ [Netflix]

martedì 23 aprile 2024

Il meraviglioso mondo di Topolino (Serie Completa)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - Per celebrare il novantaduesimo anniversario del mitico topastro, Disney Plus ha lanciato una serie di cortometraggi animati (della durata di sette minuti ognuno) che riportano in scena Topolino e i suoi famosi amici, da Minnie la dolce a Paperino il simpatico, quest'ultimo "tornato" dopo il successo di DuckTales. La serie è continuata con una seconda stagione composta da "pacchetti" di episodi basati sulle quattro stagioni, culminando in uno speciale episodio celebrativo. Il meraviglioso mondo di Topolino offre compagnia di qualità con episodi vivaci che promettono molte risate. La diversità degli ambienti impedisce la noia, e le numerose citazioni stimolano l'attenzione alla ricerca di tutte. Lo stile grafico può essere apprezzato o meno, in particolare il nuovo look dei personaggi che potrebbe necessitare di un periodo di adattamento. Complessivamente, nonostante alcuni difetti che possono distogliere dallo spettacolo, non ritengo siano così gravi da compromettere l'esperienza. Un'esperienza piacevolmente comica e divertente, anche per un pubblico adulto. Voto complessivo: 6,5 [Disney Plus]

Scott Pilgrim - La serie (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - La serie brilla per la sua creatività e l'eccezionale animazione. È un punto di forza il ritorno degli attori originali nei loro ruoli, tuttavia la narrazione risulta confusa e a tratti illogica. Questo porta a riconsiderare il film originale, che nonostante non fosse del tutto convincente, non risultava così caotico. La serie, composta da otto episodi, si discosta dalla trama del film e può essere vista come un seguito delle graphic novel e del film stesso, reinterpretando gli eventi in chiave giallistica. I temi trattati sono seri e ben sviluppati, ma la trama principale è eccessivamente bizzarra e complicata. Inoltre, la serie non riesce ad essere un thriller coinvolgente, mancando di suspense nell'indagine di Ramona. Nonostante ciò, non mancano momenti divertenti e la colonna sonora è adeguata. È un vero peccato che la sceneggiatura sia così disordinata, soprattutto considerando la qualità dell'animazione. Nonostante le criticità, è però difficile respingere completamente la serie, che pur non raggiungendo il potenziale sperato, non è da considerarsi un fallimento, grazie soprattutto alla sua spiccata originalità ed inventiva. Voto: 6 [Netflix]

Onimusha (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2024 Qui - Takashi Miike dirige l'adattamento del celebre videogioco fantasy-storico, un lavoro svolto con onestà ma privo di particolari scintille. Si tratta di un esperimento affascinante, sebbene non completamente riuscito. C'erano tutte le premesse per un prodotto di qualità, dalla scenografia al cast. Purtroppo, la serie non mantiene tutte le sue promesse, limitandosi a un action fantasy piuttosto tradizionale. Onimusha si distingue comunque per la sua estetica notevole, offrendo uno spettacolo visivo coinvolgente. Tuttavia, non tutto funziona come dovrebbe: la trama è eccessivamente lineare, con pochi e poco convincenti colpi di scena. Di conseguenza, ne emerge un anime efficace nella rappresentazione delle ambientazioni e nell'animazione all'avanguardia, ma che avrebbe potuto essere molto di più se fosse stato sostenuto da una trama più complessa e un ritmo più incalzante. Onimusha rimane comunque un'esperienza piacevole, ma persiste il rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere: molto più di una semplice trasposizione in grafica computerizzata di un film di samurai tradizionale, benché affascinante. Voto: 6+ [Netflix]

lunedì 20 novembre 2023

Questo mondo non mi renderà cattivo (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2023 Qui - Altra serie (la seconda) di discreta qualità per Zerocalcare (sempre di produzione e distribuzione Netflix). Egli che, rallenta giusto un filo il ritmo delle parole e della narrazione, ma alza il tiro: quest'opera è decisamente politica e la sua poetica e il suo registro ironico sono quanto di meglio si possa utilizzare per affrontare il tema. Che è quello dell'intolleranza da parte della destra estrema nei riguardi di un gruppo di una trentina di immigrati. Se Secco rimane una macchietta, sono Sara e soprattutto Cesare a guadagnare tridimensionalità dalla scrittura, che mantiene un tono dolceamaro e non esagera in retorica, rimanendo asciutta quando potrebbe deragliare. Confezionata bene, l'animazione è persino migliorata, ma gli preferisco Strappare lungo i bordi, che sento più "mia" al contrario di questa, in cui comunque ridi (ed anche di brutto), e ti fa riflettere, il che non è male. Voto: 7

giovedì 19 ottobre 2023

Cyberpunk: Edgerunners (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 19/10/2023 Qui - Un'opportunità mancata, ecco come mi viene di riassumere Cyberpunk: Edgerunners. Non ho né letto il libro né giocato il gioco, quindi non so se lì riescono a fare di meglio, ma questo anime è stato leggermente deludente: c'era il potenziale per un qualcosa di estremamente bello e coinvolgente, ma hanno scelto di realizzare un semplicissimo anime tamarro e ricco di stereotipi. La serie parte bene, con una ambientazione interessante e un protagonista dalle ottime premesse. Lo stile cyberpunk si nota tutto, graficamente risulta particolare e accattivante, così come tutto quello che ruota intorno la tecnologia e pure i comprimari sembrano sopra le righe al punto giusto per rendere l'opera una quella che sarà in grado di farsi ricordare. Sfortunatamente, non riesce a decollare, per una strada che risulta raccontata in modo non sempre coerente e uno sviluppo dei personaggi che risulta a tratti forzato e poco credibile. La trama non è così appassionante come avrei sperato, manca qualcosa che ti prende veramente, un mistero o un qualcosa in più che riesca a intrattenermi. Pertanto ci si "accontenta" di una serie di scontri fatti bene, spettacolari e splatter, fatti per sorprendere e stupire. Ha sicuramente stile da vendere e il tutto è accompagnato da un'ottima colonna sonora. Può bastare per tanti, ma io avrei gradito qualcosa di più, le mie aspettative probabilmente erano troppo alte. Voto: 6,5

venerdì 18 agosto 2023

What If...? (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/08/2023 Qui - La Marvel non si ferma (mai) e rilancia il suo (multi)universo con questa serie animata (che riprende l'omonima serie antologica a fumetti) dedicata all'alieno Osservatore che assiste e registra mostrandoci mondi Marvel simili a quelli che conosciamo, ma diversi, talvolta drammatici, ma anche brillanti. La missione pareva impossibile, invece riesce, ed alla grande, per le ottime animazioni, ma anche per l'atmosfera stile Ai confini della realtà e per certe trame ardite (vedi l'apocalisse zombi alla Romero, o Pantera Nera che diventa Star Lord al posto di Peter Quill) che spesso superano i prodotti originali da cui s'ispirano. Al contempo, ad un occhio più attento emergono delle leggerezze gravi nella sceneggiatura, tra concetti che mutano e si contraddicono a seconda delle necessità del copione e veri e propri buchi di trama (ha pure problemi ingombranti di toni e un umorismo che fatica a mescolarsi con la componente drammatica). Ma luci ed ombre si bilanciano quasi in modo perfetto, per una serie che, seppur ha qualcosa da dire ma poteva farlo meglio, è imprescindibile per i Marvel fan del MCU, non così tanto per tutti gli altri, ma almeno il quarto episodio su Dottor Strange bisogna assolutamente vedere/recuperare. Voto: 7

venerdì 23 giugno 2023

Final Space (Serie Completa)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2023 Qui - Un action comedy spaziale molto gradevole (del tutto, l'aspetto visivo della produzione è molto soddisfacente, con animazioni colorate e fluide), con una storia all'apparenza banale ma invece densa di significati. Una storia che gioca sull'umorismo legato ai singoli personaggi e alle assurde situazioni in cui si trovano, con il protagonista Gary davanti a tutti e la sua personale epopea che lo porterà da ingenuo illuso a pseudo eroe. Una serie (diretta ad un pubblico adulto ma che strizza l'occhio anche ai ragazzi, con una durata tutto sommato soddisfacente) con una comicità tutta sua, con un suo personale stile. E tra azione e gag varie trovano spazio anche azioni cruente, con fiotti di sangue qua e la, presentando anche qualche elemento di mistero che si trascinerà fino agli episodi finali, mentre il tema fantascientifico tiene tutto incollato insieme. Le tre stagioni alternano infatti dramma e umorismo ma con tempi e stili tutti suoi. Alla fine la serie non si inquadra né in uno né nell'altro genere, camminando sempre sul limite dei due, cercando di portare una qualche sprazzo di serietà alla storia i cui toni si incupiscono episodio dopo episodio. La prima stagione è caratterizzata principalmente da due personaggi, ma la trama tralascia molto e le speranze di una qualche soluzione alla fine si perdono per strada. Nella seconda e terza invece troviamo un alto numero di personaggi, tutti coinvolti con la trama e ognuno con la sua storia personale che andrà ad influire sul corso degli eventi. Amici e nemici che si scambiano i ruoli, forze aliene e persino titani che controllano l'universo. Il calderone si infarcisce di ogni tipo di elementi, con scontri a volte risolti in maniera complessa e altri forse troppo velocemente. Scelte non sempre equilibrate che finiscono per danneggiare il prodotto. Un prodotto comunque notevole che purtroppo (e non per colpa di Netflix, solo distributore) siccome cancellato è stato, finale vero non ha (erano previste sei stagioni). Tuttavia accontentarsi si può e si deve, di un finale di serie che può anche funzionare se non si è amanti del "e vissero tutti felici e contenti", soprattutto se in mente si tengono i ricordi delle emozioni provate nel guardare questa bellissima serie. Voto complessivo: 7

lunedì 12 dicembre 2022

Big Hero 6 - La serie (3a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/12/2022 Qui - Sono rimasto un po' deluso da tutta questa (terza ed ultima) stagione, mi ero davvero divertito con le prime due, ma soprattutto con la prima. Non che il divertimento o l'intrattenimento manchi, però alcune scelte proprio non mi sono andate giù. Speravo che la seconda metà della seconda stagione fosse solo una crisi del secondo anno e che la terza stagione sarebbe stata scritta meglio, ma le mie speranze sono andate in fumo non appena ho scoperto che gli episodi erano stati divisi. Perché l'improvviso cambiamento di dividere gli episodi (in numero dimezzato rispetto agli altri capitoli) in 2 segmenti per la stagione finale? Così tante storie concentrate e non tutte allo stesso livello. In più, durante tutti gli ultimi due episodi, nessuno di questi ha davvero evocato una sensazione di "gran finale". Infine alcune sotto-trame rimangono irrisolte, penso insomma che di più si sarebbe potuto fare, e tuttavia bello il messaggio finale sulla famiglia, che in parte aggiustano il tiro maldestramente impostato per chiudere il cerchio, la storia, che spettacolo ha sempre e comunque regalato. Voto: 6-

giovedì 20 ottobre 2022

Love, Death & Robots (3a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2022 Qui - Dopo una seconda stagione deludente in gran parte, ecco la terza, che si rivela (fortunatamente) in crescita rispetto alla scorsa, seppur essa non è priva di difetti. Altri nove episodi che continuano ad affrontare il tema di un futuro sconvolto e imbarbarito, visto da angolazioni diverse, da quella più ironica e scherzosa ("Tre robot", fantastico sequel dal primo volume, "La notte dei minimorti", "Mason e i ratti" e "Morte allo squadrone della morte") ad altre più impegnate e concentrate sulla drammaticità di una sopravvivenza più o meno possibile. Sempre strabilianti le tecniche di animazione, sia quelle più lineari ("La pulsazione della macchina") che quelle che sfruttano al massimo le risorse del digitale, tra queste ultime emerge per la lussureggiante e stroboscopica narrazione e per la minuziosa cura del suono, l'episodio finale "Jibaro" di Mielgo, un'esperienza che colpisce a tutto tondo e fa riflettere sull'enorme potenziale espressivo dell'era digitale. In questo senso non tutte sono completamente riuscite come quest'ultima storia, se abbiamo infatti dei picchi di qualità presentati da alcuni episodi (compreso "Un brutto viaggio", diretto nientemeno che da David Fincher, finora solo produttore), dall'altra abbiamo alcuni decisamente inferiori rispetto al resto degli episodi citati, parlo soprattutto di "Sciame" e "Sepolti in sale e volta", episodi che soffrono per una ridondanza di temi e per scelte stilistiche non appropriate e poco coraggiose. Comunque il giudizio complessivo di questa nuova stagione di Love, Death & Robots è decisamente buono. Voto: 6,5

giovedì 22 settembre 2022

Arcane (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/09/2022 Qui - Non ho mai giocato a League of Legends, ma, informandomi qui e là, mi pare che, tolti alcuni dettagli d'ambiente, la serie tv (distribuita su Netflix) sia abbastanza indipendente dal videogioco. E in questo senso che gran lavoro hanno fatto, perché questa è probabilmente la più convincente trasposizione filmata tratta da un videogioco, ampiamente fruibile anche al di fuori del circuito degli appassionati. Una serie curatissima non solo nel mai abbastanza lodato comparto grafico (siamo davvero allo stato dell'arte per design dei personaggi, sfondi, tecnica di animazione) ma anche nella storia avvincente e nella caratterizzazione dei numerosi personaggi che trovano tutti una loro ragione di essere. La Storia infatti insegna (a parte rarissime eccezioni) che la qualità non è facile quando il punto di partenza è il videogioco, ma qui siamo all'assoluta eccellenza. Arcane è anzitutto estetica: un uso dei colori magistrale che si abbina ad animazioni eccellenti, a impreziosire un contesto steampunk ricco di dettagli e sfumature. 9 episodi in 3 atti per una serie di vicende con un decorso frammentato che non cede neppure sotto il profilo della scrittura: ciascuno dei personaggi è arricchito da un afflato drammatico che non si dimentica e si lascia gustare perfettamente anche in età adulta. La sigla è potente: apprezzo particolarmente gli Imagine Dragons, e la canzone originale della sigla, Enemy, calza come un guanto al mood generale, anzi di più, ad essere adeguata è l'intera colonna sonora, strumentale e non. Benché affatto innovativa (nelle premesse narrative quanto nella caratterizzazione estetica), una serie davvero unica, eccezionale veramente. Non vedo l'ora di vedere come continua, la conferma fortunatamente c'è. Voto: 8

Undone (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/09/2022 Qui - Dopo aver convinto pubblico (e quindi anche me) e critica sia per lo splendido (ma non perfetto) impianto artistico che per l'intelligente (ma non perfetta) linea di narrazione che miscela la dimensione onirica e quella reale, alla sua seconda stagione Undone si colloca a metà tra prequel e sequel svelando un interessante racconto sulla fallibilità dell'essere umano e sull'accettazione del lutto. Se la prima stagione di Undone aveva espresso al meglio le proprie potenzialità sfruttando con dovizia l'elemento sci-fi, questa seconda lo adopera principalmente come mezzo per raccontare un tessuto familiare tanto comune quanto composito. Nel complesso la seconda stagione di Undone è migliore della prima (o almeno all'altezza) perché più concentrata verso la meta. Per arrivare a ciò cede sull'originalità, tanto che potrebbe anche essere descritta come un Inception in rotoscope, ma tiene duro sulla qualità delle interpretazioni e sulla capacità di coinvolgere. Nel suo piccolo infatti, Undone riesce a giocare con linee temporali alternative senza perdere il suo nucleo fondante, ma, anzi, rafforzando l'idea che tutti gli esseri sono collegati, che ogni singolo sia il tutto. In quest'ottica il finale si apre a più interpretazioni e potrebbe essere la degna conclusione di una serie che non delude dall'inizio alla fine. Certo i quesiti senza risposta ci sono e potrebbero aprire la strada a nuove stagioni, ma un finale aperto e criptico, con diverse letture mi sembra in perfetta sintonia col mistero e l'incompletezza che richiama il titolo. Voto: 7

DuckTales (3a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/09/2022 Qui - Così finisce, dopo 4-5 anni di scivoli sull'ottovolante, di avventure in ogni angolo del globo alla ricerca dei tesori più incredibili e dopo aver affrontato, fra le altre, le insidie di streghe, alieni e terroristi globali, DuckTales, la strepitosa serie Disney re-immaginata da Francisco Angones e Matt Youngberg nel 2017. Le prime due stagioni avevano stabilito il riavvio dell'amata serie animata ed avevano introdotto la versione moderna di Paperon de Paperoni e la famiglia dei paperi, ma la terza stagione è davvero il punto in cui la nuova visione della serie (preferita dai fan) decolla. In un continuo gioco di citazioni all'opera di Carl Barks e all'atto d'amore del suo fan più eccellente, Don Rosa, gli sviluppatori mettono al bando ogni remora e riscrivono "La Storia" (fantastici i cameo di Pippo o Paperina per dirne alcuni). Dewey, Huey e Louie hanno finalmente delle personalità completamente differenti (anche se si scherza sul fatto che tutti li distinguono solo per il colore della maglietta), e si scopre una volta per tutte chi sia la loro mamma, la strepitosa Della Duck. In DuckTales gli autori hanno risposto a tantissime delle domande che ci eravamo sempre tutti chiesti, ma soprattutto sono riusciti a trasmettere allo spettatore la dimensione eroico-avventurosa di Scrooge McDuck e di Donald Duck. Il finale di serie prende davvero tutto (il meglio) dalla serie e lo lega in un bel fiocco, chiudendo la sua corsa con il botto, con un finale epico (ma non ci si aspettava di meno, visti i precedenti), della durata di oltre un'ora. E' un peccato vederlo andare definitivamente, è stato un po' uno shock infatti sentire che la terza stagione sarebbe stata l'ultima avventura, ma sono grato per la corsa sfrenata ottenuta. Voto: 7

venerdì 26 agosto 2022

Strappare lungo i bordi (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/08/2022 Qui - Zerocalcare traccia con un fumetto in movimento le vicissitudini di un ragazzo come tanti, figlio di una generazione che concede poco, di anni in cui bisogna lottare con tutte le forze per trovare un lavoro che spesso non è quello dei sogni, ma un modesto compromesso. I più forti ce la fanno, i più deboli (o semplicemente i più sfortunati) devono arrangiarsi e accontentarsi di quello che passa il convento. La realtà quotidiana di Secco (in parte già sviscerata ne La profezia dell'armadillo) viene ingrandita come sotto la lente di un microscopio, una gomma della macchina che si buca all'improvviso, una serata davanti a Netflix (non per caso) senza riuscire a scegliere che film guardare, diventano paradigmi di piccole esperienze universali (tra il grottesco e il comico) in cui ciascuno di noi può riconoscersi. Così l'ironico disincanto di un fumetto sa farsi precisa narrazione della strampalata normalità con cui dobbiamo fare i conti. Lascia un sapore amaro ma mai intriso di nichilismo, c'è sempre quel velo di speranza che ti stimola a non rinchiuderti in se stessi prigionieri delle proprie fobie (ho trovato poetica la linea tratteggiata di una strada che si divide, o che si interrompe nel punto sbagliato). Zerocalcare merita tutti gli elogi possibili per questo lavoro, un lavoro sinceramente riuscito, e sebbene qualche digressione risulti un tantino pesante, la serie fa ridere e piangere, riesce a conciliare la riflessione e la moda, creando un prodotto di qualità e al contempo pop. Un prodotto al di là dei difetti inevitabili, principalmente due, la durata troppo contenuta (dura meno del film) e il romanesco troppo accentuato (ho dovuto ricorrere ai sottotitoli), davvero ottimo (a cui spero Netflix possa concedere un seguito). Voto: 7,5

giovedì 23 giugno 2022

Big Hero 6 - La serie (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2022 Qui - Baymax (ricostruito qui per l'occasione) avrà presto una serie tutta sua (sempre visionabile su Disney Plus), intanto eccolo (e per la seconda volta dopo il film, e c'è anche una terza) insieme al suo amico/padrone e agli amici di quest'ultimo combattere, come una squadra (ormai affiatata), il crimine ancora una volta. Nella seconda stagione di una serie che nella prima stagione (purtroppo vista ben tre anni fa) aveva ben impressionato (almeno dal lato intrattenimento leggero per tutte le età), e in cui si affacciano nuovi cattivi e nuovi personaggi. La posta in gioco decisamente aumenta, con i nostri eroi high-tech che devono proteggere la città da una serie di cattivi, non solo più pericolosi, ma scientificamente avanzati. In questo senso lo spettacolo non manca, ed anche se questa seconda meglio non fa, dopotutto il format invariato rimane e tutto è abbastanza classico (un "classico"), essa regala buone cose. Tra inseguimenti e lotte al fulmicotone, ennesimi e doverosi omaggi a Stan Lee, smascheramenti in stile Clark Kent, e tanto altro, intrattenimento semplice e piacevole. Voto: 6+

sabato 23 aprile 2022

Undone (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2022 Qui - Gli autori dello splendido BoJack Horseman riescono a tirare fuori un'altra bella serie, seppur non al livello di quel gioiello, comunque intrigante e riuscita (piacevoli i toni narrativi e le atmosfere). Realizzata con la tecnica del "rotoscope", una serie decisamente innovativa, in cui temi come la depressione, lo spiritualismo e l'elaborazione del dolore vengono trattate in modo originale seminando molti dubbi nello spettatore circa il concetto di normalità. Una serie che seppur incentrata su viaggi spazio-temporali e relativi loop, che seppur sa di già visto/sentito, da non ignorare assolutamente. E' la scrittura dei personaggi, a mio parere, uno dei principali punti di forza di questa serie. Sono "veri", sfaccettati, e la serie colpisce emotivamente numerose volte. E, nonostante la drammaticità dei sentimenti raccontati, non manca l'umorismo. Undone mi è piaciuto per questi motivi e per la sua brevità (8 episodi da 23-25 min./cad.). Certo, l'effetto grafico è anche piacevole (che in ogni caso la tecnica contribuisce all'atmosfera onirica, così come la musica, il lato "visionario" della serie è infatti ben riuscito) ma non su tutti gli attori: la protagonista (Rosa Salazar) e il buon Bob Odenkirk sono azzeccati, mentre sul fidanzato e sulla sorella sembra accentuata un'espressione smorfiosa. Certo, c'è un certo senso di incompletezza, seppur forse voluto (e la seconda stagione già bell'e che pronta c'è probabilmente per questo), e verso la fine una certa fretta nel giungere alla conclusione della stagione, ma nel complesso un buonissimo risultato. In attesa del prossimo step. Voto: 7