Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2022 Qui - Dopo una seconda stagione deludente in gran parte, ecco la terza, che si rivela (fortunatamente) in crescita rispetto alla scorsa, seppur essa non è priva di difetti. Altri nove episodi che continuano ad affrontare il tema di un futuro sconvolto e imbarbarito, visto da angolazioni diverse, da quella più ironica e scherzosa ("Tre robot", fantastico sequel dal primo volume, "La notte dei minimorti", "Mason e i ratti" e "Morte allo squadrone della morte") ad altre più impegnate e concentrate sulla drammaticità di una sopravvivenza più o meno possibile. Sempre strabilianti le tecniche di animazione, sia quelle più lineari ("La pulsazione della macchina") che quelle che sfruttano al massimo le risorse del digitale, tra queste ultime emerge per la lussureggiante e stroboscopica narrazione e per la minuziosa cura del suono, l'episodio finale "Jibaro" di Mielgo, un'esperienza che colpisce a tutto tondo e fa riflettere sull'enorme potenziale espressivo dell'era digitale. In questo senso non tutte sono completamente riuscite come quest'ultima storia, se abbiamo infatti dei picchi di qualità presentati da alcuni episodi (compreso "Un brutto viaggio", diretto nientemeno che da David Fincher, finora solo produttore), dall'altra abbiamo alcuni decisamente inferiori rispetto al resto degli episodi citati, parlo soprattutto di "Sciame" e "Sepolti in sale e volta", episodi che soffrono per una ridondanza di temi e per scelte stilistiche non appropriate e poco coraggiose. Comunque il giudizio complessivo di questa nuova stagione di Love, Death & Robots è decisamente buono. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento