Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2024 Qui - La seconda stagione di What If...? conferma tutto ciò che di buono si era visto in precedenza, risultando nuovamente tra i migliori prodotti Marvel degli ultimi tempi, escludendo il terzo capitolo dei Guardiani della Galassia. Ma tra le serie, è certamente una delle migliori, soprattutto dopo la deludente Echo. Questo secondo capitolo è narrativamente più complesso e tortuoso da seguire, ma a livello di animazione ha fatto notevoli passi avanti. L'idea di puntare su personaggi minori e inediti non funziona come gli autori avrebbero voluto, e ancora una volta a tenere incollati allo schermo sono i personaggi della vecchia guardia, confermando forse il problema e il trend generale del MCU degli ultimi tempi. Tra gli episodi più riusciti, infatti, ci sono quelli che ruotano intorno agli Avengers originali e ai Guardiani della Galassia. Nel complesso, non c'è un episodio che si possa definire mal realizzato. La varietà delle puntate, estremamente diverse fra loro, è sorprendente. Non tutto funziona perfettamente, ma per un prodotto che nasce come "paradossale", What If...? 2, con tutti i suoi limiti, fa il suo dovere. Le nove puntate complessivamente intrattengono e mostrano le enormi potenzialità del multiverso. E non finisce qui, perché un'altra stagione ci sarà, e non si vede l'ora di scoprire cosa riserverà. Voto: 7 [Disney Plus]
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mercoledì 17 luglio 2024
What If...? (2a stagione)
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mercoledì 19 giugno 2019
Patrick Melrose (Miniserie)
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/09/2018 Qui - E' innegabile che Benedict Cumberbatch sia un grande talento, talento che ha dimostrato ancora una volta in Patrick Melrose, la miniserie Showtime in 5 puntate sbarcata settimane fa su Sky Atlantic, che è sembrata l'occasione giusta per valorizzare le doti interpretative della star di Hollywood. Peccato che la serie e la storia, ispirata ai romanzi semi-autobiografici di Edward St Aubyn, creata da David Nicholls e diretta da Edward Berger, nonostante la sua grande prova (che gli è valsa una nomination agli Emmy) sia di una tristezza fine a se stessa, senza spunti costruttivi e in cui la pesantezza la fa da padrona. Il filo conduttore delle cinque puntate (dove ognuna è l'adattamento a un romanzo del ciclo ed è da considerarsi come un film a sé stante, dedicato a un particolare periodo della vita del protagonista) sono le sofferenze inflitte a Patrick quand'era bambino da chi più di tutti avrebbe dovuto amarlo senza riserve, ovvero i genitori, due esponenti dell'alta borghesia britannica. Da una parte il padre, sadico e crudele che abusa di lui, dall'altro la madre, incapace di difenderlo perché a sua volta traumatizzata dal marito, e troppo presa a bere e impasticcarsi per accorgersi di quanto succede al figlio. Questi drammi faranno di Patrick Melrose un uomo distrutto, incapace di affrontare la vita, che si rifugia in alcol e droghe per evitare di restare lucido e ripensare a quanto ha subito da bambino. A salvare la situazione dal dramma totale e a rendere la serie più una dark comedy che una tragedia in piena regola, c'è quel filo di humor inglese tanto difficile da soffocare. Un aspetto deprimente dell'intera storia è che sotto la patina di disperazione che lo ricopre, si intravede l'uomo brillante e di successo che Patrick avrebbe potuto diventare se non avesse dovuto vivere simili indicibili traumi. La prima puntata ambientata negli anni '80, che vede il protagonista apprendere la notizia della morte del padre, farsi una bella risata per questo e successivamente drogarsi e ubriacarsi all'inverosimile, sorprende in positivo, grazie a Cumberbatch che convince del tutto nella sua prova di drogato schizofrenico, tanto da risultare quasi eccessivo ed antipatico. La seconda puntata, la più difficile da digerire e vedere fino alla fine, che ci porta in una splendida villa nel sud della Francia negli anni '60 dove vediamo il piccolo Patrick alle prese col padre sadico, convince meno, anche se plauso al regista che tratta questo argomento con i guanti, riuscendo a trasmettere tutta l'angoscia e la drammaticità della vicenda mostrando poco e niente.
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