venerdì 22 marzo 2024

Altered Carbon (Serie Completa)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/03/2024 Qui - Non è un capolavoro, non è "Blade Runner", ma discreta fantascienza hard-boiled dalle molteplici chiavi di lettura. Tratta dall'omonimo romanzo cyberpunk di Richard MorganAltered Carbon è una serie complessa, dalle molte anime, che unisce con intelligenza il poliziesco e il noir all'action fantascientifico, con una storia ricca di colpi di scena ed interessanti trovate. Una serie visivamente potente ed accattivante, capace di rapire l'attenzione e suscitare curiosità, anche grazie a una rete complessa di situazioni e personaggi ambigui. A tratti si fatica ad appassionarsi al protagonista Takeshi Kovacs, un "eroe" troppo distaccato e disilluso, non tanto simpatico, a causa del suo dichiarato disinteresse per il mondo e per chiunque lo circondi. Ma se pur con qualche debolezza di sceneggiatura negli episodi finali, Altered Carbon intrattiene e convince il giusto, lasciando con l'attesa di una continuazione, che arriva, ma che delude le aspettative, per buona parte disattese. Perché sì, le differenze rispetto alla prima sono sottili, ma comunque significative. La seconda stagione di Altered Carbon infatti, lima i parossismi che caratterizzavano la prima, normalizzando la serie sul piano visivo e produttivo. L'azione è meno brutale, il sesso meno esplicito, le ambientazioni meno vaste e spettacolari. Ci sono anche meno episodi, segno che Netflix volesse limitare le risorse dello show per non rischiare troppo, eppure ecco una trama (seppur debole, manchevole, prevedibile ed attenta ad una certa sensibilità contemporanea), che trova una sua soddisfacente compiutezza nel finale. Insomma, mancano i picchi visuali e adrenalinici della prima stagione, e si fa anche più fatica a percepire la vastità del contesto futuristico. La seconda stagione punta tutto sui personaggi, conserva buone scene d'azione e validi effetti digitali, pur impiegandoli in minor misura, ma si ha l'impressione di assistere a uno show meno innovativo nella sua combinazione di generi e toni. E non sono sufficienti la presenza di diversi intrecci e del più espressivo Anthony Mackie per sollevare le sorti della serie nel suo complesso, inficiata da un ritmo narrativo in taluni frangenti lento e in altri fin troppo confusionario. Una serie che sfortunatamente un proseguimento non ha avuto, quando invece probabilmente ne aveva bisogno, peccato. Voto complessivo: 6 [Netflix]

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