Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/08/2019 Qui
Tema e genere: Con una grafica completamente nuova, torna una delle serie Disney più amate degli anni '90, DuckTales riparte da zero, con una nuova storyline ma con i protagonisti di sempre, svecchiati e resi attuali dalle sapienti mani dei disegnatori (quasi tutti italiani).
Trama: Con giusto una spruzzata di trama orizzontale, a farla da padrone sono soprattutto storie auto-conclusive, dove il divertimento non manca mai.
Recensione: Per le persone cui la spensierata infanzia è coincisa con il periodo a cavallo tra gli anni '80 e '90, DuckTales è sinonimo di pomeriggi indimenticabili all'insegna di genuino intrattenimento, risate a non finire, avventure fantastiche e, adesso, tenera nostalgia. Perché in fondo la serie Disney era magia pura: quelle storie confinate per anni nella carta di incalcolabili numeri di Topolino prendevano vita, anche portando in dote personaggi e racconti nuovi di zecca, quelle voci fino a quel momento soltanto immaginate trovavano una impensabile realizzazione sullo schermo. Era un sogno poter seguire il grande Paperon de' Paperoni nelle sue mirabolanti ed esotiche imprese, accompagnato dai fidi nipoti, sempre pronti a lanciarsi all'insperata ricerca di un nuovo tesoro mentre la Banda Bassotti, Amelia o il rivale Cuordipietra Famedoro tentavano inutilmente di contrastarlo. E dopo tanto (troppo) tempo si è deciso di dare nuovamente fiducia a Paperino e soci, e un vero e proprio reboot di DuckTales è arrivato per dimostrare al mondo che quel modo di intrattenere, semplice e adatto a tutti, non è sparito o diventato all'improvviso fuori moda. La vita a Paperopoli è ancora un gran sballo. Tornare nella città dei paperi più famosi al mondo dà esattamente le stesse sensazioni di quei pomeriggi all'insegna della tranquillità: ogni cosa è al suo posto, Paperino rimane inevitabilmente il solito irascibile imbranato, Paperon de' Paperoni è ancora lo scorbutico miliardario tirchio e Qui, Quo e Qua hanno sempre una voglia insaziabile di avventure, seppur ciascuno per ragioni diverse. Anche la marea di (amatissimi) personaggi di supporto fa il suo ritorno: da Jet McQuack, con il suo irrefrenabile desiderio di schiantarsi contro qualunque cosa con qualunque mezzo di trasporto, alla dolce ma preparatissima e combattiva Gaia, non manca nessuno all'appello. Com'era prevedibile, il concept è rimasto piuttosto tradizionale, visto che le ventidue (anzi 23 da 20 minuti ciascuna) puntate che compongono la prima stagione sono storie auto-conclusive con giusto una spruzzata di trama orizzontale. Ne basta una manciata per rendersi conto della straordinaria varietà e freschezza delle situazioni proposte, dall'umorismo diversificato che i personaggi portano in scena, della semplicità giocosa che fuoriesce da ogni scena in un'esplosione di fantasia e creatività senza limiti. Da laboratori enigmatici in fondo al mare a covi di pirati nei cieli, invenzioni bizzarre e mondi mistici, DuckTales è davvero una continua gioia sorprendente, mai banale, mai fiacca, grazie anche a un comparto artistico squisito (non si fanno attendere alcune rielaborazioni di personaggi secondari, molto ben riuscite). Il character design inizialmente lasciava dubbiosi, ma dopo poco tempo il dubbio si è completamente dissipato: l'animazione scorre sempre in modo estremamente piacevole, espressiva e perfettamente contestualizzata nell'andamento della trama. Una trama che si fa più adulta con addirittura morti e lacrime, ciascuno dei nemici di Paperone rappresenta un pericolo proporzionato al suo essere, così la Banda Bassotti diventa quello che è sempre stata semplicemente una banda di ladri mentre Magica De Spell (Amelia) si trasforma nella vera minaccia, un restlyng che colpisce, con un crescendo fino al paperoso finale di stagione (un finale sorprendente, uno dei misteri più grandi della storia dei paperi sta per essere risolto, tramite una di quelle storie che mai nessun autore in 80 anni ha mai avuto il coraggio, o la licenza, di parlare). In particolare il personaggio della fattucchiera, legato a quella di Lena, che convince riguardo la crescita emotiva della serie. Una serie che a più di 30 anni dall'esordio della serie originale, appare non solo rinnovata, ma anche al passo con i tempi, compie il salto generazionale di cui aveva bisogno e propone un'avventura molto più attuale, più avvincente e anche più fantasy.
La cosa che colpisce di più di questa stagione è la dinamicità con cui vengono trattate le puntate singole, non sempre infatti tutto il cast sarà presente, cosa impensabile nella serie originale. Addirittura in una non compare nemmeno Zio Paperone (che è sempre e comunque la vera punta di diamante), il trio di gemelli anche se indissolubilmente legati, non sono considerati come un unico personaggio, anche Jet McQuack e "Tata" vanno oltre la semplice macchietta, con sogni, aspettative, piccole manie e passioni proprie. Disney ha cercato insomma di svecchiare DuckTales senza snaturarlo, riuscendoci in pieno. Particolarmente degno di nota il lavoro fatto su Paperino che non solo si rivela finalmente per quello che è, cioè un impavido avventuriero, ma anche un coscienzioso padre e all'occorrenza un condottiero. Mirabile anche l'idea dell'adattatore vocale nell'ultima puntata per farci riuscire a comprendere cosa dice il papero (e finalmente direi). Quindi sì, è duro da ammettere, ma per quanto sia ancora affascinante la serie originale, il nuovo DuckTales riesce a distanziarsi e ad approfondire le tematiche che abbiamo imparato ad amare. DuckTales è più ricercata, con battute più intelligenti e più adulta, adatta al target ormai cresciuto della precedente, ovviamente questo non significa per forza migliore, ma comunque c'è un abisso tra le due soprattutto per finalità. DuckTales non è una serie per bambini, è una serie per ragazzi che ha più livelli di lettura, alle volte tocca anche punti definibili come "satira" e io non vedo l'ora della seconda stagione.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Colpisce la veste grafica, che se all'inizio può sembrare disturbante si adatta perfettamente al nuovo ciclo di avventure che vede protagonisti i paperi di Paperopoli. Una maggiore caratterizzazione sopratutto dei giovani di casa Disney che si affidano al look grafico e ad un sapiente lavoro di sceneggiatura. Un vero e proprio reboot che prende dalla serie precedente la vena avventurosa e umoristica che viene fuori fin dai primi minuti, riuscendo nel difficile tentativo di sostituirsi alla serie animata originale, vero e proprio cult della nostra infanzia. DuckTales, dal canto suo riesce nell'intento di intrattenere e divertire proprio perché riprende la stesso plot narrativo svecchiando i disegni per un nuovo e accattivante look.
Commento Finale: DuckTales è un campione assoluto nel suo genere. Questo reboot riesce a proporre una varietà di storie e situazioni a dir poco vertiginosa, realizzando ad ogni puntata qualcosa di sorprendente. Un umorismo rispolverato che funziona ad opera d'arte, un estetica squisitamente colorata e anche qualche momento drammatico costruito in maniera eccellente costituiscono la ciliegina sulla torta di una serie animata sensazionale, unica. La vita a Paperopoli è davvero ancora un gran sballo.
Consigliato: DuckTales era ed è, e lo è nuovamente, un ottimo prodotto di intrattenimento per i più piccoli (e diciamo...anche per i più grandi) che vorranno passare 20 minuti tra avventure e risate.
Voto: 7
Trama: Con giusto una spruzzata di trama orizzontale, a farla da padrone sono soprattutto storie auto-conclusive, dove il divertimento non manca mai.
Recensione: Per le persone cui la spensierata infanzia è coincisa con il periodo a cavallo tra gli anni '80 e '90, DuckTales è sinonimo di pomeriggi indimenticabili all'insegna di genuino intrattenimento, risate a non finire, avventure fantastiche e, adesso, tenera nostalgia. Perché in fondo la serie Disney era magia pura: quelle storie confinate per anni nella carta di incalcolabili numeri di Topolino prendevano vita, anche portando in dote personaggi e racconti nuovi di zecca, quelle voci fino a quel momento soltanto immaginate trovavano una impensabile realizzazione sullo schermo. Era un sogno poter seguire il grande Paperon de' Paperoni nelle sue mirabolanti ed esotiche imprese, accompagnato dai fidi nipoti, sempre pronti a lanciarsi all'insperata ricerca di un nuovo tesoro mentre la Banda Bassotti, Amelia o il rivale Cuordipietra Famedoro tentavano inutilmente di contrastarlo. E dopo tanto (troppo) tempo si è deciso di dare nuovamente fiducia a Paperino e soci, e un vero e proprio reboot di DuckTales è arrivato per dimostrare al mondo che quel modo di intrattenere, semplice e adatto a tutti, non è sparito o diventato all'improvviso fuori moda. La vita a Paperopoli è ancora un gran sballo. Tornare nella città dei paperi più famosi al mondo dà esattamente le stesse sensazioni di quei pomeriggi all'insegna della tranquillità: ogni cosa è al suo posto, Paperino rimane inevitabilmente il solito irascibile imbranato, Paperon de' Paperoni è ancora lo scorbutico miliardario tirchio e Qui, Quo e Qua hanno sempre una voglia insaziabile di avventure, seppur ciascuno per ragioni diverse. Anche la marea di (amatissimi) personaggi di supporto fa il suo ritorno: da Jet McQuack, con il suo irrefrenabile desiderio di schiantarsi contro qualunque cosa con qualunque mezzo di trasporto, alla dolce ma preparatissima e combattiva Gaia, non manca nessuno all'appello. Com'era prevedibile, il concept è rimasto piuttosto tradizionale, visto che le ventidue (anzi 23 da 20 minuti ciascuna) puntate che compongono la prima stagione sono storie auto-conclusive con giusto una spruzzata di trama orizzontale. Ne basta una manciata per rendersi conto della straordinaria varietà e freschezza delle situazioni proposte, dall'umorismo diversificato che i personaggi portano in scena, della semplicità giocosa che fuoriesce da ogni scena in un'esplosione di fantasia e creatività senza limiti. Da laboratori enigmatici in fondo al mare a covi di pirati nei cieli, invenzioni bizzarre e mondi mistici, DuckTales è davvero una continua gioia sorprendente, mai banale, mai fiacca, grazie anche a un comparto artistico squisito (non si fanno attendere alcune rielaborazioni di personaggi secondari, molto ben riuscite). Il character design inizialmente lasciava dubbiosi, ma dopo poco tempo il dubbio si è completamente dissipato: l'animazione scorre sempre in modo estremamente piacevole, espressiva e perfettamente contestualizzata nell'andamento della trama. Una trama che si fa più adulta con addirittura morti e lacrime, ciascuno dei nemici di Paperone rappresenta un pericolo proporzionato al suo essere, così la Banda Bassotti diventa quello che è sempre stata semplicemente una banda di ladri mentre Magica De Spell (Amelia) si trasforma nella vera minaccia, un restlyng che colpisce, con un crescendo fino al paperoso finale di stagione (un finale sorprendente, uno dei misteri più grandi della storia dei paperi sta per essere risolto, tramite una di quelle storie che mai nessun autore in 80 anni ha mai avuto il coraggio, o la licenza, di parlare). In particolare il personaggio della fattucchiera, legato a quella di Lena, che convince riguardo la crescita emotiva della serie. Una serie che a più di 30 anni dall'esordio della serie originale, appare non solo rinnovata, ma anche al passo con i tempi, compie il salto generazionale di cui aveva bisogno e propone un'avventura molto più attuale, più avvincente e anche più fantasy.
La cosa che colpisce di più di questa stagione è la dinamicità con cui vengono trattate le puntate singole, non sempre infatti tutto il cast sarà presente, cosa impensabile nella serie originale. Addirittura in una non compare nemmeno Zio Paperone (che è sempre e comunque la vera punta di diamante), il trio di gemelli anche se indissolubilmente legati, non sono considerati come un unico personaggio, anche Jet McQuack e "Tata" vanno oltre la semplice macchietta, con sogni, aspettative, piccole manie e passioni proprie. Disney ha cercato insomma di svecchiare DuckTales senza snaturarlo, riuscendoci in pieno. Particolarmente degno di nota il lavoro fatto su Paperino che non solo si rivela finalmente per quello che è, cioè un impavido avventuriero, ma anche un coscienzioso padre e all'occorrenza un condottiero. Mirabile anche l'idea dell'adattatore vocale nell'ultima puntata per farci riuscire a comprendere cosa dice il papero (e finalmente direi). Quindi sì, è duro da ammettere, ma per quanto sia ancora affascinante la serie originale, il nuovo DuckTales riesce a distanziarsi e ad approfondire le tematiche che abbiamo imparato ad amare. DuckTales è più ricercata, con battute più intelligenti e più adulta, adatta al target ormai cresciuto della precedente, ovviamente questo non significa per forza migliore, ma comunque c'è un abisso tra le due soprattutto per finalità. DuckTales non è una serie per bambini, è una serie per ragazzi che ha più livelli di lettura, alle volte tocca anche punti definibili come "satira" e io non vedo l'ora della seconda stagione.
Regia/Sceneggiatura/Aspetto tecnico/Cast: Colpisce la veste grafica, che se all'inizio può sembrare disturbante si adatta perfettamente al nuovo ciclo di avventure che vede protagonisti i paperi di Paperopoli. Una maggiore caratterizzazione sopratutto dei giovani di casa Disney che si affidano al look grafico e ad un sapiente lavoro di sceneggiatura. Un vero e proprio reboot che prende dalla serie precedente la vena avventurosa e umoristica che viene fuori fin dai primi minuti, riuscendo nel difficile tentativo di sostituirsi alla serie animata originale, vero e proprio cult della nostra infanzia. DuckTales, dal canto suo riesce nell'intento di intrattenere e divertire proprio perché riprende la stesso plot narrativo svecchiando i disegni per un nuovo e accattivante look.
Commento Finale: DuckTales è un campione assoluto nel suo genere. Questo reboot riesce a proporre una varietà di storie e situazioni a dir poco vertiginosa, realizzando ad ogni puntata qualcosa di sorprendente. Un umorismo rispolverato che funziona ad opera d'arte, un estetica squisitamente colorata e anche qualche momento drammatico costruito in maniera eccellente costituiscono la ciliegina sulla torta di una serie animata sensazionale, unica. La vita a Paperopoli è davvero ancora un gran sballo.
Consigliato: DuckTales era ed è, e lo è nuovamente, un ottimo prodotto di intrattenimento per i più piccoli (e diciamo...anche per i più grandi) che vorranno passare 20 minuti tra avventure e risate.
Voto: 7
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