mercoledì 26 maggio 2021

Narcos (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/05/2021 Qui - Dopo l'ottima e bellissima prima stagione, ho fulminato anche la seconda stagione di Narcos, il risultato è stato più o meno simile a quello della prima. La seconda stagione della serie infatti, che parte lì dove si era conclusa la precedente (ma per il ricercato numero uno la situazione cambia e si complica irrimediabilmente), conferma quanto di buono fatto con la prima, proponendo la stessa ricetta con delle interessanti variazioni. Si conferma per esempio l'approccio molto documentaristico, con innesti sensati e mirati d'immagini e video di repertorio. Di alto livello il fronte dell'azione vera e propria, con una componente che si può considerare più propriamente action, che si concretizza in alcune sequenze efficaci ed elaborate, che sfociano, nel sesto episodio, in un fantastico piano sequenza di tre minuti che non può lasciare indifferenti. Si confermano anche i contrasti che caratterizzano la serie, un montaggio capace di mostrarli in parallelo: una efferata esecuzione alternata ad una doccia rilassante, un discorso televisivo controllato e strategico ad una sfuriata fuori controllo, le diverse reazioni di Javier Peña e Steve Murphy. Narcos 2 dedica più spazio alla componente intima della storia di Pablo Escobar, indugiando maggiormente sul privato del narcotrafficante: approfittando della protetta vita da recluso per sfuggire ai suoi avversari, gli autori colgono l'occasione per proporre spaccati di vita privata, mostrando il boss di Medellìn insieme ai figli, la moglie e la madre, dando a Wagner Moura la possibilità di definire ancora più profondamente e efficacemente una figura complessa e controversa della fine del secolo scorso. Sono momenti preziosi, dal Pablo impegnato in un videogioco con il figlio a quello che rassicura la bambina, che in qualche modo riescono a rendere ancora più folle e insostenibile la componente criminosa delle sue attività. Attività che inevitabilmente lo porteranno (e non è affatto uno spoiler) alla morte. In questo senso, senza di lui, chissà come se la caverà la serie nella sua terza (regolare) stagione, stagione che continuerà la sua vita concentrandosi sulla lotta al Cartello di Cali, stagione che sono comunque ansioso d'iniziare e quindi vedere. Voto: 8

Nessun commento:

Posta un commento