giovedì 30 aprile 2020

Z Nation (4a stagione)

Paese: USA
Anno: 2014-2018
Genere: Azione, Horror, Commedia
Episodi: 13
Durata: 41-85 minuti (episodio)
Ideatore: Karl Schaefer, Craig Engler
Cast: Kellita Smith, DJ Qualls, Keith Allan, Anastasia Baranova
Russell Hodgkinson, Nat Zang, Ramona Young
Natalie Jongjaroenlarp, Sydney Viengluang
Gracie Gillam, Henry Rollins, Michael Berryman
Rete Americana: Syfy
Rete Italiana: Netflix
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2020 Qui - Quando si guarda Z Nation, si entra nella sua atmosfera e se ne comprendono le intenzioni, non si hanno aspettative particolari, si sa che non è un capolavoro della produzioni Zombie (però in questo momento rispolverare una serie di cui stavo ormai perdendo le tracce mi sembrava giusto), quello che non sa chi non lo segue è che non è solo un cumulo di trashume, almeno non è sempre così. Z Nation è capace di raggiungere buoni picchi emozionali e di avere trovate geniali ben sfruttate, unendo l'ironia alle grandi tematiche della vita con leggerezza e riuscendo nei suoi intenti, peccato che proprio questi momenti il più delle volte facciano apparire questa serie, almeno da questa stagione (che non posso dire che mi sia piaciuta, ma neanche il contrario), troppo seria per i suoi standard. Tuttavia anche se sembra che il giocattolo cominci seriamente a rompersi (perché in verità prendersi troppo sul serio non sempre va bene), la nuova (quarta) stagione regala alcune chicche interessanti che non lasciano indifferenti. Non manca mai (fortunatamente) la cifra trash ed è questo probabilmente (l'unica cosa) a spingermi alla visione (anche dopo anni dall'ultima volta, dalla terza stagione ne sono passati tre, qui), Z Nation infatti non si tira mai indietro, ogni puntata è sempre un grande show di tutto ciò che solitamente le altre serie hanno la delicatezza di non trasmettere, ma no, questa infila continuamente il dito in tutte le piaghe possibili, nel vero senso della parola. Sono state toccate tutte le tematiche possibili e questa è decisamente la stagione del paranormale o meglio, delle implicazioni "strampascientifiche" che il virus Z può avere sul corpo umano, vivo o morto che sia. Diventa più forte, muta e ovviamente non può trattarsi di una mutazione banale, figuriamoci, già è tanto che in Z Nation gli Zombie non volino (fin qui almeno). Una mutazione improbabile e ai limiti del verosimile, anzi, questi limiti li supera decisamente, però non si può dire che non funzioni. Funziona, zoppicando, ma funziona in quello specifico universo narrativo in cui il virus agisce anche ad un livello più sottile, quasi paranormale e quindi "perchè no?" è la domanda che ci fa digerire anche le sequenze più assurde. A proposito di sequenze e quindi scene e conseguentemente puntate, in questa quarta stagione, che riprende da dove si era interrotta e che ci porta a Zona (l'ultima civiltà), posto in cui si sveglia Warren (che ha strane visioni e che si ricongiungerà con gli altri per evitare guai ben peggiori) e da cui prevedibilmente bisognerà scappare, alcune di queste sorprendono, altre proprio no, certe servono a niente. Ci sono puntate filler (alcune carine ma altre no), grottesche (parecchie ma poche efficaci) ed ai limiti del nonsense (una soprattutto che ricorda Capitano Spaulding). Insomma il materiale c'è, tuttavia la sensazione di divertimento è decisamente calante. Difficilmente parlerei male di Z Nation, infatti l'ho sempre sostenuto perché innovativo, divertente e gore, ma dopo questa stagione, che più che in altre occasioni si perde in un bicchiere d'acqua, che cita implicitamente Il Mago di Oz, in cui gli attori sembrano perdere in carisma (a parte Keith Allan, il nostro Murphy, sempre carico e travolgente), devo bacchettarlo. Comunque sia, prontissimo alla visione della prossima. Voto: 5,5

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