Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2020 Qui - La prima stagione della serie Sky Original ha raccontato la vittoria dell'Impero Romano sulla civiltà dei Celti. La seconda, che andò in onda su Sky Atlantic sul finire dello scorso anno ed ora è disponibile su On demand, riparte due anni più tardi, a cavallo tra realtà, epica e finzione. È la storia che incontra la magia, l'epica che si manifesta, rivelando tra sé quel suo groviglio di realtà e fantasia. Britannia è la finzione scritta sulle pagine del tempo, dove, due millenni or sono, si sono dati battaglia Celti e Romani. Archiviato ogni legame con i fatti storici realmente accaduti, la serie ideata da Tom e Jez Butterworth, trova paradossalmente ed incredibilmente (giacché nella prima stagione era un difetto slegarsi quasi completamente dall'attinenza storica e non mi aveva convinto del tutto lo sviluppo narrativo conseguente) la propria identità con una narrazione al limite della follia, magica e in più momenti brutale. Ci vuole un po' affinché carburi, qualche aspetto difetta ancora (in altri lo si è migliorati), rimangono le perplessità, ma riesce comunque a divertire con un mix di situazioni quasi psichedeliche, come i titoli di testa sulle note della cover di Season of the Witch, teste mozzate, uccisioni, amori, sacrifici e intrighi politici. L'atmosfera mistica e un po' folle che contraddistingue i nuovi episodi della serie, è difatti la carta vincente di questo capitolo della storia proposta sul piccolo schermo. L'utilizzo della storia come semplice punto di partenza permette infatti alla serie di trovare la sua dimensione e, sulle note della trascinante colonna sonora, portare in scena l'eterna lotta per il potere e il tentativo di trovare se stessi e il proprio posto nel mondo in modo originale e persino divertente. Gli eccessi, narrativi e visivi, si inseriscono bene in un contesto quasi onirico e ricco d'azione che riesce a coinvolgere, sempre a patto di non fermarsi troppo a riflettere su quanto si sta vedendo, considerando l'elevato grado di follia che anima gli eventi. Britannia, sfruttando nel migliore dei modi il budget a propria disposizione (scenografie e fotografia nuovamente efficaci), usa a proprio favore la libertà creativa e la bravura del cast (in testa David Morrissey, poi ecco Mackenzie Crook, in un doppio ruolo, Nikolaj Lie Kaas e Eleanor Worthington Cox, Annabel Scholey e David Bradley, piccola parte per Samantha Colley) per dare vita a un mondo davvero incredibile che, tuttavia, intrattiene, non benissimo, ma bene, praticamente il giusto. Non migliore né peggiore della precedente, ma seconda stagione riuscita. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento