Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/10/2020 Qui - Puntando ancora una volta in alto muovendosi tra dramma e noir, ed affascinando con costumi, musiche e colori, Babylon Berlin (serie televisiva tedesca prodotta da X-Filme Creative Pool in coproduzione con Degeto Film, Sky Deutschland e Beta Film, sempre basata sui libri di Volker Kutscher, le cui trame spaziano dal 1929 al 1934) fa centro (seppur con meno vigore rispetto alle stagioni precedenti) ancora una volta. La serie infatti, con questa terza stagione, riconferma le premesse che erano state già eseguite nelle prime due stagioni (qui). Nei primi episodi della nuova stagione, andata in onda su Sky Atlantic e (ancora) disponibile on demand, si ritrovano difatti tutti gli elementi che caratterizzano la serie: nuove indagini, un parco personaggi variegato, storyline di finzione intrecciate con la vera storia della Germania di fine anni Venti anche se non esenti da difetti storici che continuano a esserci. Nonostante questo la serie creata da Tom Tykwer rimane un buon prodotto di intrattenimento, visivamente ricco, e con molti spunti narrativi che non possono fare a meno di stimolare riflessioni sul mondo contemporaneo. I ruggenti anni '20, simbolo di espansione industriale e del progressivo individualismo, vengono comunque celati nel mistero investigativo e nell'aria decadente di cui i personaggi sono avvolti. Vi è una sorta di aurea "morente" che è in grado di sottolineare non solo ciò che la Germania ha vissuto nel primo dopo guerra, ma anche la consapevolezza delle atrocità che la coinvolgeranno nell'epilogo temporale in cui gli eventi della serie tv sono incastrati. Il trucco, insieme alla fotografia e ai costumi d'epoca, fungono da guida visiva ed emotiva per il pubblico della serie che deve destreggiarsi tra omicidi, indagini, e il nascente nazionalismo. Il tutto viene incalzato da un ritmo narrativo che è in grado di coinvolgere il pubblico passo dopo passo, incuriosendolo e inglobandolo nel mistero che coinvolge i due protagonisti (principali, il bravo Volker Bruch e la brava Liv Lisa Fries), protagonisti che "crescono" e sopravvivono, a tutti e tutto, in tutti i sensi. Certo, non è tutto oro quel che luccica nella serie, come detto, in confronto alle precedenti c'è meno impatto sia sonoro che in generale, tuttavia è una serie ingiustamente sottovalutata da vedere, soprattutto consigliata a chi ha visto ed apprezzato le due stagioni precedenti. Voto: 7
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