Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/09/2021 Qui - Dopo tre stagioni di altissimo livello (la terza in particolare rimane forse la migliore) e una quarta annata relativamente deludente (ma comunque di qualità), BoJack Horseman torna per fortuna su altissimi livelli con questo quinto ciclo di episodi. Sempre aggiornata sui fatti dello star system hollywoodiano, il filo conduttore non poteva che essere lo scandalo delle molestie sessuali. Ma il punto forte di questa serie Netflix non è mai stata la satira sociale, comunque di qualità, bensì la capacità di raccontare i problemi esistenziali dell'uomo post-moderno con un catalogo di personaggi variegati ed approfonditi. Forse questa stagione è la più equilibrata di tutte nel dosare dramma e commedia. Una stagione in cui quasi tutti gli episodi meriterebbero un approfondimento a sé stante, che non ho il tempo di fare, una stagione che gira soprattutto intorno al nuovo progetto lavorativo di BoJack, la serie Philbert che non è altro che l'ennesimo poliziesco americano con un protagonista fascinoso e tormentato, scritto da un tizio bianchiccio e con le occhiaie che crede di essere il nuovo Kubrick e non fa nulla per nasconderlo. Attorno a quel nuovo show, in maniera più o meno diretta, si incastrano episodi più orizzontali e altri più verticali, che continuano a lavorare sul tentativo del protagonista di trovare un posto nel mondo in cui sentirsi, se non proprio felice, quanto meno adeguato. Un disagio che colpisce anche i personaggi di contorno, che spesso "di contorno" non sono. Costoro aprono tanti temi, che fluiscono all'interno degli episodi con cadenza e forza variabili, a volte restando sottotraccia di un'altra trama principale, altre volte prendendo con forza la scena. Ma Bojack Horseman c'è sempre, lui, un cavallo che non cambia mai. Il sesto episodio rappresenta in tal senso la punta di diamante della stagione e anche una delle puntate più ardite dello show, un unico soliloquio di 25 minuti del personaggio senza soste o stacchi che rimane impresso per potenza e sincerità. Anche la classica penultima puntata, da sempre il climax emotivo di una stagione, non delude le aspettative e propone a questo giro una mega riflessione sulla metanarrativa dello show. Concludendo, ancora una volta Bojack Horseman è riuscito a confermarsi per quello che è, una storia sulla realtà che non ha paura di affondare nell'oscurità fragile a disegnare tutti noi. Decisamente sorprendente. Voto: 8
Nessun commento:
Posta un commento