Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/02/2022 Qui - Di fatto I Am Not Okay with This condensa il racconto in sette episodi
da trenta minuti ciascuno e riprende la formula di The End of the F***ing World (il regista oltretutto è lo stesso, ovvero Jonathan
Entwistle, la base quasi identica, stesso autore dell'omonima graphic
novel, ossia Charles Forman): la narrazione è veloce ed evita di
dilungarsi inutilmente. Dai produttori di Stranger Things, non il solito
show sull'amore adolescenziale. Tutto ruota attorno a Syd che ci
racconta in voice over le sue sensazioni, mentre in sottofondo sentiamo
le hit più ricercate degli anni Sessanta e Ottanta. In mezzo c'è una
storia che strizza l'occhio al cinema di John Hughes (da Sixteen Candles
a Breakfast Club) e cita Carrie - Lo sguardo di Satana nei momenti più
splatter. Il risultato è una "origin story" dark e accattivante che
intrattiene, diverte e non ha molti peli sulla lingua. Niente di
innovativo e alternativo chiaramente, ma il pregio più grande di questa
serie, di questa prima stagione (purtroppo unica stagione, la serie è
stata cancellata a causa della pandemia), è che riesce a raccontare i
problemi tipici adolescenziali, senza esagerazione e con molta
originalità e realismo. In tutto questo, i protagonisti sono decisamente
azzeccati. Sophia Lillis per prima, perfetta nell'aspetto e
nell'interpretazione, tanto quanto Wyatt Oleff, che veste i panni di un
ragazzo fuori dagli schemi senza mai perdere di credibilità. I
personaggi secondari completano il quadro, rendendo tutti e sette gli
episodi decisamente piacevoli da guardare. Peccato solo per il finale troncato a metà. Voto: 7
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