Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2022 Qui - Buona miniserie che ci fa immergere nel mondo spesso nascosto
dell'ebraismo chassidico newyorkese e delle sue anacronistiche,
ansiogene usanze. Ed ecco che una giovane ebrea, compressa dalle regole e
dalla ritualità soffocante della comunità di
ebrei ortodossi, scappa da New York a Berlino lasciandosi alle spalle un
matrimonio forzato e infelice. Prodotto che ha il pregio di essere
riassunto in quattro puntate, alternando con giusto ritmo attualità e
flashback, le difficoltà
oggettive e psicologiche di Etsy, di liberarsi da condizionamenti
arcaici e crudeli. Compressi in un tempo relativamente limitato,
tuttavia, a certi snodi non viene garantito sufficiente spazio e
certi altri sono fin troppo edulcorati. In ogni caso ben descritto
l'ambiente chassidico e quello dei giovani berlinesi, mentre è un
po' inverosimile il tentativo di "carriera" musicale della
fragile protagonista. Protagonista benissimo interpretata dalla Shira
Haas, che oscilla con una classe tra fragilità e forza. Regia pulita
e giustamente senza fronzoli. Buon uso del flashback. Di medio livello.
Voto: 6,5
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