Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/06/2022 Qui - Il vero protagonista di questa "sobria", avvincente e (perché no)
umoristica miniserie (in 3 puntate da 90 minuti ciascuna) è
il sangue (ma tanto sangue, con un pizzico di splatter). Finalmente cade
il binomio Dracula/bella fanciulla: il Conte
non bada al genere sessuale, ma alla qualità della "vite" assorbendo
l'essenza stessa delle vittime (come i movimenti della mdp ne scavano i
volti in profondità). Il finale insospettabilmente lirico fornisce
un'interpretazione diversa e più profonda, del Vampiro per antonomasia
(che nel tempo ha perso, anche in virtù di pessimi adattamenti, un po'
del suo smalto, e del suo atavico fascino),
rivelandone le fragilità interiori (bravo Claes Bang, fascinoso quanto
cinico). Tuttavia, per quanto la miniserie targata Netflix/BBC riesca a
centrare
l'obiettivo nella messinscena abituale del racconto, reinterpretandolo
anche con estrema originalità, essa arranchi proprio nel suo epilogo
moderno,
non trovando in esso alcuna affinità elettiva. Nonostante ciò, bella
prova questa degli autori di Sherlock, che basandosi sul romanzo di Bram Stoker, fanno centro. Voto: 6,5
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