Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/04/2023 Qui - Difficile dare un voto univoco ad una serie che non ha una linea narrativa orizzontale ma che è un semplice collage di episodi autoconclusivi, tutto sommato comunque l'opera è in gran parte piacevole, scorre veloce ed intrattiene discretamente. Io questa serie antologica (che arriva dalla Norvegia su Netflix) non l'ho trovata infatti così brutta come dicono, è difatti realizzata in modo decente, non pretende di toccare argomenti "trascendentali", le recitazioni mediamente sono buone e soprattutto gli episodi durano pochissimo. Ma come di consueto in questo tipo di serie ci sono episodi più riusciti ed altri meno. Da salvare senza dubbio il primo, per l'ambientazione e l'atmosfera a là Pet Sematary, ed il quarto che è forse l'unico che avrebbe meritato una maggior durata, utile per approfondire le storie ed il passato dei vari personaggi, mentre il secondo si salva in corner grazie al twist finale tutt'altro che prevedibile. Gli ultimi due invece quasi da buttare. Carina la sigla iniziale, buono lo score musicale, location più che discrete. Alla fine non male, ma di meglio ce n'è. Voto: 6
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