Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/08/2023 Qui - Ted Lasso è un allenatore di…football americano. Un giorno si ritrova in Inghilterra per allenare una squadra di calcio complicata e poco unita. Tra imprevisti, sorrisi e qualche lacrima, quello che scopriremo è che non sempre si può vincere o perdere, a volte basta pareggiare. Ideata e interpretata da Jason Sudeikis, una godibile serie (di 3 stagioni e 34 episodi) che tratta di sport da una prospettiva inedita, quella del protagonista che mette i valori umani sopra quelli sportivi e si afferma grazie alla gentilezza e alla disponibilità nei confronti del prossimo. Ingenuo solo in apparenza (classico pesce fuor d'acqua che sotto l'aspetto da gaffeur seriale nasconde uno spessore umano insospettabile), Lasso è un personaggio rivoluzionario per i nostri tempi e brilla in una serie che cura molto bene anche la caratterizzazione dei comprimari. Ted Lasso parla infatti di amicizia, amore, odio. Parla dei rapporti che si costruiscono fuori dal campo da gioco, trasformando ogni episodio in un percorso a volte così amaro da far male. Irreale, surreale, assurda in certe situazioni, e sicuramente troppo ottimistica in certe dinamiche, ma la serie (e nonostante gli alti e bassi) funziona. Il realismo delle scene di gioco è a tratti buono, soprattutto nelle inquadrature in campo lungo. Si parla di Super Lega e poi ci sono i cammeo di chi compare come se stesso: Pep Guardiola, Thierry Henry, Gary Lineker e l'arbitro Mike Dean, solo per citare i più noti (c'è pure il sosia di Ibra). Non potevano mancare richiami a Fuga per la vittoria, con citazioni della colonna sonora nella terza stagione. Insomma fresca, divertente, riflessiva, davvero sorprendente, sin dall'inizio. Ted Lasso prende congedo attraverso una terza stagione forse meno sofisticata della seconda, ma emotivamente intensa e coerente. Come Mary Poppins Ted arriva, migliora tutti e se ne va. Decisamente mancherà, anzi già manca. Voto complessivo: 7,5
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