Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/08/2023 Qui - Su The Last of Us è stato scritto molto. Partendo dalla premessa che il videogioco conosco solo di nome, non avendolo ancora mai giocato (finalmente è arrivato su PC, ma il prezzo non abbordabile al momento mi frena), ho approcciato la serie da completo neofita. E il risultato è che mi è piaciuta davvero tanto. Un viaggio all'inferno e ritorno molto appassionante e a tratti quasi commovente. Notevole è infatti questa serie prodotta da HBO e tratta dal videogioco omonimo. Gli autori riescono in un'impresa sulla carta difficile. In un panorama saturo di prodotti di ambientazione post apocalittica, con non morti o infetti di vario genere che si aggirano sulla terra (e come in The Walking Dead gli "infetti" sono forse meno pericolosi degli esseri umani sopravvissuti, anche se con TWD qui c'è ben poco da spartire), The Last of Us sposta il tiro e si focalizza su due personaggi le cui interazioni sono il fulcro della serie. I due protagonisti sono figure caratterizzate in modo eccellente (e altrettanto bene interpretate) verso le quali lo spettatore empatizza, arrivando a commuoversi per le loro scelte e la forza del loro legame. A parte il terzo episodio totalmente inutile ai fini della storia e un settimo inutilmente prolisso, il resto della serie fila via liscia e in maniera sempre interessante. Forse vi sono troppi scontri tra umani e pochi con gli infetti mano a mano che passano le puntate, comunque la realizzazione è eccelsa, le location fenomenali e vi è un tasso di crudeltà non indifferente. Per una storia somigliante o meno dal videogioco davvero bella, ed in cui il make-up e gli effetti speciali fanno la loro parte, assicurando una visione tesa e coinvolgente quanto basta per avere voglia di aspettare la seconda stagione. Voto: 8
Nessun commento:
Posta un commento