Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2024 Qui - Il biopic su Rocco Siffredi punta troppo sugli aspetti (insopportabilmente) drammatici legati al fratello Tommaso (un Adriano Giannini sempre carico a pallettoni), trascurando la figura di Rocco stesso. La confezione generale è curata e funziona bene fino a metà, ma perde efficacia nella seconda parte, dove le situazioni (melo)drammatiche non sono gestite al meglio. Alessandro Borghi offre una prova impressionante, incarnando Rocco in tutto e per tutto, e il cast nel complesso è da promuovere. Tuttavia, questo non basta a dare sostanza a una fiction dallo sviluppo convenzionale. Il sesso è presente e abbastanza esplicito, ma rappresentato in modo fastidiosamente teatrale. Alcuni dialoghi delle ultime puntate sono ai limiti del possibile. Il primo episodio sarebbe bastato come cortometraggio sull'infanzia del pornodivo, dicendo tutto senza bisogno dei successivi. Non si capisce cosa si volesse rappresentare e narrare, poiché nulla viene davvero approfondito, lasciando il tutto frammentario e insoluto. Non rappresenta né un'epoca, né il mondo del porno, né la vera persona di Rocco fuori dal set. Ingenuo e privo di prospettiva. Voto: 4,5 [Netflix]
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