martedì 28 gennaio 2020

La guerra dei mondi (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 28/01/2020 Qui
Tema e genere: Miniserie televisiva britannica diretta da Craig Viveiros, tratta dall'omonimo romanzo di H. G. Wells, che prova a dare nuova linfa (riuscendoci in parte) ad un classico della letteratura mondiale.
Trama: Ambientata nell'Inghilterra Edoardiana, la miniserie segue George e sua moglie Amy iniziare una vita insieme nel disprezzo della società britannica. Improvvisamente devono affrontare l'intensificazione di un'invasione aliena da Marte.
Recensione: Per tutti coloro che hanno già letto il libro o visto le diverse trasposizioni cinematografiche, questa miniserie che ha proposto la BBC, in Italia trasmessa su La EFFE, potrà sembrare non una particolarità, ma allo stesso tempo chi ne ha apprezzato la trama come me potrà vedere una storia dai contorni nuovi. Finalmente abbiamo una serie che rispecchia quasi del tutto la trama e l'epoca originali, questo a differenza delle diverse opere cinematografiche che ne hanno tratto una storia dei giorni nostri (una così sta per andare prossimamente in onda su Fox). Quindi il prodotto BBC ha il merito di attenersi allo spirito di Wells, seppur con molte variazioni e licenze poetiche. Detto ciò, si rimane abbastanza delusi dal concatenarsi quasi intimista degli eventi. Non si ha mai il sentore di tragedia mondiale, di guerra dei mondi come suggerisce il titolo: sembra uno scontro tra i marziani e Londra e pochi altri distretti nei paraggi. Anche la scelta di focalizzarsi su pochissimi personaggi e sui loro drammi personali tende ad affievolire il sentimento di cataclisma globale che dovrebbe essere il perno centrale di una narrazione di questo tipo. Paradossalmente, si è più avvinti dal fatto che la coppia di innamorati (interpretati da Eleonor Tomlinson e Rafe Spall) non può sposarsi per via di un vecchio matrimonio di lui non ancora rescisso consensualmente, o del fatto che lei aspetti un bambino da donna non sposata ecc. Insomma, piccole sotto-trame da soap opera che, soprattutto nel primo episodio, tendono ad invadere la narrazione puramente di genere, appesantendo e di fatto tagliando il lato fantascientifico della vicenda. Probabilmente ciò è dovuto anche all'estrema brevità del format, a cui forse un paio di episodi in più (sono tre in totale) avrebbero sicuramente giovato e dato più respiro agli eventi puramente catastrofici, senza doverli condensare in poche scene madri. Scene madri che però sono orchestrate in modo egregio, con una in particolare ambientata su un molo che ricorda non poco Dunkirk di Cristopher Nolan, con i mastodontici tripodi alieni al posto dei caccia tedeschi.

È proprio in queste sequenze che si esprime tutto il potenziale spettacolare della miniserie, ed è proprio qui che in parte incominciano i rimpianti per il poco uso di queste potenzialità. Anche le molte scene ambientate nel futuro a guerra conclusa danno l'impressione di una certa fretta nel concludere la vicenda, proprio perché la sceneggiatura non ha avuto modo di trattare maggiormente alcune situazioni che meritavano un ampio respiro narrativo. A tal proposito una scelta discutibile di questa miniserie è anche la frammentazione del racconto in due linee temporali. Infatti viene alternato il presente, al futuro post apocalittico. Se sfruttata bene forse quest'idea poteva portare qualcosa di buono, ma in questo caso serve solo a spezzettare la narrazione. Infatti la poca tensione che si crea con l'invasione viene spesso interrotta da scene nelle quali viene mostrato il futuro. Questo purtroppo va ad inficiare sul ritmo, rendendo questi tre episodi un po' lenti, soprattutto considerando il materiale a disposizione. Eppure, non si può non riconoscere una validità a questo esperimento rischiosamente nostalgico, che commenta il nostro passato riflettendo sul nostro presente in un modo del tutto inedito rispetto a quanto visto finora. E poi la qualità è qui innegabile, le ambientazioni Edoardiane straordinariamente fedeli all'epoca, gli abiti e le acconciature anch'esse molto precise e curate, a livello di regia e fotografia siamo sulla buona strada, i due/tre tripodi e alieni che vediamo sono realizzati abbastanza bene (peccato solo che si vedono poco) e il cast, comprendente anche Rupert Graves e Robert Carlyle, è decisamente in parte. Certo, non tutto viene sfruttato a dovere (la tensione oltretutto non è altissima), ma nel complesso è più che soddisfacente.
Giudizio in sintesi: Da amante del genere speravo in un risultato diverso, anche perché con un paio di puntate in più probabilmente i difetti di sceneggiatura sarebbero stati ampiamente evitati, ma tutto sommato non ci si può troppo lamentare.
Consigliato: Se amate la fantascienza classica non fatevela sfuggire, e se prediligete la solidità drammatica rispetto alle grandi scene d'azione, questa potrebbe essere la guerra dei mondi che state cercando e che, dal 1898, non era stata ancora mostrata.
Voto: 6+

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