Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/08/2020 Qui - La seconda stagione di GLOW era terminata con il gruppo in partenza per l'hotel Fan-Tan di Las Vegas. Adesso le grandiose lottatrici del wrestling tornano più deboli ma al contempo più resistenti che mai. Gli sceneggiatori decidono di puntare tutto sulle fragilità dei personaggi della serie, che però si riveleranno dure da abbattere. Se la seconda stagione rimarcava la questione delle molestie sessuali, ora viene affrontata l'omofobia, tematica sempre più attuale, affrontata da una serie ambientata negli anni '80. Giunta alla terza stagione, ciò che GLOW porta ancora con sé è proprio il distaccarsi dalla banalità delle situazioni. I dieci episodi che compongono GLOW 3 riguardano le difficoltà che ogni personaggio è costretto ad affrontare. Nessuno è infatti esente da problematiche che renderanno ancora più difficile lo svolgimento dello show. Una stagione diversa dalle precedenti vista la minor leggerezza e simpatia con cui si vengono trattate le dinamiche della serie. La marcia è diversa, minore è la leggerezza e di simpatico è rimasto ben poco. GLOW 3 si fa più emotiva e drammatica rispetto alle stagioni precedenti. I finali degli episodi si concludono sempre con un primo piano (che sia frontale o più angolato) di uno dei personaggi, che in quel momento si trova il più delle volte in uno stato di felicità o difficoltà. Difficoltà che a sua volta va di pari passo con l'immaturità e l'inesperienza nell'affrontare le relazioni con i propri cari (in ogni caso se Alison Brie ci mette l'anima, Betty Gilpin il corpo). Il wrestling viene quindi messo in secondo piano, sovrastato dalle dinamiche personali: scelta condivisibile giacché GLOW, in fondo, si è da sempre basato sull'unione contro le disuguaglianze (ma per uno che ha deciso di vedere la serie proprio per il wrestling, un po' deludente è). Se però l'aspetto correlato allo show avesse tenuto la stessa leggerezza che ha contraddistinto le prime due stagioni, GLOW 3 sarebbe stato sicuramente più apprezzabile ed interessante. La terza stagione di GLOW fa un piccolo passo indietro rispetto alle precedenti, cambiando marcia rispetto al passato e mettendo più carne al fuoco, offrendo così uno show diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere ed amare. GLOW chiude la sua terza stagione suggerendo un ritorno alle ambientazioni degli esordi. Resta da sperare che allontanarsi dalle paillettes luccicanti della città dei casinò smetta di abbagliare gli autori. Le gorgeous ladies ci sono ancora, aspettiamo di rivedere oltre loro anche GLOW, e il vero (falso) wrestling. Voto: 6,5
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