Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 23/04/2022 Qui - Questo nuovo capitolo de La bambola assassina (che arriva dopo il non troppo
disprezzabile reboot, qui) occupa uno spazio
importante per il franchising, andando a rispondere ad alcune delle
domande lasciate in sospeso dai film, ma anche regalando una visione più
completa della storia di Charles. Inoltre, la serie è un sequel del
film del 2017, Il culto di Chucky, diventando così un tassello da vedere
se si è fan spassionati del bambolotto assassino più famoso del cinema.
Ma questo nuovo tassello che si va ad aggiungere ha una pecca
importante. Dai temi trattati, dalle ambientazioni, dal passato di
Charles quando era ancora un essere umano fino al fenomeno nostalgia,
Chucky non ha nulla di nuovo da mostrare. Anche le dinamiche che
coinvolgono Jake sono molto simili a quelle che Andy Barclay ha vissuto
quando era solo un bambino. Chucky, in fin dei conti, si rivela essere
una serie tv leggera che ricalca tutte le peculiarità che hanno reso la
bambola di Don Mancini iconica, come il carattere stesso di Chucky ai
tratti splatter e grotteschi, e per questo apprezzabile in toto, anche
perché oltre al sangue, agli omicidi, la serie porta anche un po' di
buon umore allo spettatore, con scene divertenti e spensierate. E pure
se tutto sembra strizzare troppo l'occhio alla modernità, riuscita è
questa serie, già rinnovata per una seconda stagione, e in questo senso
si spera che con il proseguio della storia la qualità non venga meno.
Voto: 6,5
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