Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/01/2023 Qui - Un'elegante (in parte appassionante e coinvolgente) storia di spionaggio ambientata negli anni '60 nella tensione della Guerra Fredda (in un gioco vanesio in cui nessuno vuole mostrare la propria debolezza). Ma se da una parte abbiamo appunto una messa in scena elegante, efficace, con arguti cenni alla politica contemporanea (gli americani fanno sempre gli americani, con la loro voglia di prevalere e di controllare gli altri), immersi infatti nei colori pastello tipiche di quegli anni, la (mini)serie potrebbe quasi essere scambiata per un film di quegli anni tra una colonna sonora perfetta e una ricostruzione impeccabile, dall'altra un giovane (forse troppo) attore bravo (Joe Cole) ma poco carismatico, almeno in confronto a Michael Caine, nel film del 1965 che adattò il romanzo (qui ampiamente rielaborato) di Len Deighton per il grande schermo, e una storia forse un po' troppo aggrovigliata. Nonostante questo, nonostante le comunque classiche dinamiche, una miniserie che, perfettamente condita dal tipico cinismo britannico, non delude l'appassionato. Raffinata nello stile e (in parte) nella scrittura Il caso Ipcress è difatti una serie imperdibile, soprattutto per chi ama lasciarsi coinvolgere da un bel thriller. Voto: 6+
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