Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/01/2023 Qui - Il classico "giallo" whodunit in cui la tensione è tutta tesa alla ricerca del colpevole dell'omicidio, che però prende una deriva soprannaturale quando è la morta a dare la caccia al proprio assassinio. Se l'idea non è originale, non solo un precedente format belga ma addirittura un videogioco (Murdered: Soul Suspect), non banale è il risultato. La serie riesce infatti a trovare una propria strada tra allungamenti inevitabili (ma non tediosi) e riflessioni costruttive (sullo stato dei rapporti tra le persone, sulle verità nascoste, sugli obiettivi individuali che muovono il nostro agire). Un equilibrio d'intenti che funziona. Oltre agli aspetti soprannaturali e thriller (in buona parte efficaci ed inseriti) sono difatti e proprio le dinamiche interpersonali il motore della serie tv, quella voglia di riflettere, ancora una volta, sulla vita dei ragazzi e degli adulti, sul senso profondo dell'esistenza. The Rising cede a quella voglia di spingere lo spettatore a credere in una svolta improvvisa anche mutando improvvisamente l'atteggiamento del personaggio, dando un senso di artificiosità non necessario. Piccoli difetti per un prodotto ampiamente godibile, che se fosse stato prodotto da Netflix e non da Sky, avrebbe avuto più risonanza e valutazione. Voto: 6,5
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