Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 27/01/2023 Qui - Da period thriller con intense spruzzate di dramma a period drama in tutto e per tutto con le puntate che entrano nel vivo dell'ascesa del nazismo. Le circostanze privano così la serie del suo glamour e di molto altro, il risultato è sempre sì impeccabile, ma non più entusiasmante od interessante. La quarta stagione inizia con premesse che vanno ben oltre le già cupe trame delle stagioni iniziali. Ora la narrazione si è concentrata sull'ascesa del Partito Nazista ed è sempre più angosciante, forse troppo, e sono già troppi anche i nazisti. Ma non è solo più opprimente, pessimista e claustrofobica, è anche meno sontuosa. Non c'è più difatti il pretesto per gratificare il direttore della fotografia, il responsabile delle scenografie, il costumista e il make up artist, il che viste le stagioni precedenti (molto più affascinanti) un po' dispiace. Perché va bene che l'età dell'oro è finita, che ci sono solo mestizia, strade fangose e vestiti laceri, ma i delitti e le truffe (mai negate istanze politiche interessanti) così come il lato thriller dove sono finiti? Non basta una canzoncina, due balli e sparatorie tra gangster a stuzzicare più del dovuto, per una serie che rimane comunque da vedere, anche se ora mancano la follia e l'opulenza degli inizi, che mi avevano conquistato. Voto: 6
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