Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 22/02/2021 Qui - Neanche il tempo di iniziarla che subito finisce, è questo l'unico (sostanziale) difetto della serie ideata da Jon Favreau e prodotta da Lucasfilm che dopo altre 8 puntate di livello eccelso raggiunge il traguardo finale. Le avventure del tanto amato duo Mando (Pedro Pascal) e "Baby Yoda" terminano sì (per adesso), ma nel migliore dei modi, regalando, nel complesso, una seconda stagione (dopo l'ottima prima, qui) davvero degna di nota. Se infatti la seconda stagione inizi nel migliore dei modi, la restante parte delle puntate ne costruiscono un ulteriore upgrade. The Mandalorian 2 è stata in grado difatti di dosare con il giusto equilibrio nuove ambientazioni e avventure, un ottimo fan service mediante i vecchi personaggi (anche quelli presenti nell'universo Star Wars) e, soprattutto, speculazioni del tutto nuove. Inoltre, la stagione è riuscita a colmare quella delusione causata dalla nuova trilogia cinematografica che ancora divide i cultori della celebre saga (nel frattempo ho visto il nono capitolo e purtroppo non è andata benissimo, qui). Insomma, il bilancio è più che positivo. Le puntate di The Mandalorian 2 seguono un unico ritmo: Mando arriva su un pianeta per un'informazione, il contatto gli chiede un aiuto, comincia la missione che termina nel migliore dei modi, il protagonista parte per un nuovo pianeta. Ma per quanto possa sembrare stucchevole, in realtà è il punto attraverso cui, gioco-forza, la serie riesce a dare il meglio di sé. La seconda stagione di The Mandalorian, infatti, tende a rinnovarsi, non offrendo più quel calco western-fantascientifico a cui aveva abituati nella prima stagione. Solo la prima puntata tende a riprendere quella struttura primordiale, per poi notare come le restanti puntate tendono a rinnovare il tutto. Le avventure che portano Din Djarin a trovare lo/la Jedi che potrà prendersi cura del piccolo Yoda sono inserite in un piano narrativo semplice, ma ricco di contenuti. È grazie ai suoi viaggi, al suo vagabondare per i pianeti, che Mando conosce i Mandaloriani superstiti della Grande Purga, che ritroviamo un Mandaloriano per eccellenza: Boba Fett (di cui sarà prodotto uno spin-off). Se la serie perde da un lato, ne guadagna da un altro. Le parti action sono più presenti e alcune di loro tengono lo spettatore ancorato alla sedia (o al divano). Gli scontri via terra e via spazio sono una pietra miliare della stagione, e questi aggiunti a tanto altro di spettacolare ed intenso, riescono a donare una forte carica emotiva, in grado di coinvolgere lo spettatore per i quaranta minuti di durata degli episodi. Non mancano, ovviamente, i vari colpi di scena (che non svelo minimamente), ma, soprattutto, veniamo a conoscenza del vero nome di Baby Yoda: Grogu (quest'ultimo dotato di una immensa forza e di una potente volontà). Ma è con l'ultimo episodio che The Mandalorian 2 raggiunge davvero vette molto alte, giacché lo showrunner decide qui di inserire tutto il corollario descrittivo della serie. Azioni, incursioni, suspense sono i punti di forza di buona parte della puntata, che poi, sul finale, lasciano il posto alla zona più emotiva e sensibile. A conclusione si può dire che la qualità in The Mandalorian è davvero (e nuovamente) ottima. I legami con la trilogia storica funzionano del tutto. La serie poggia tutta se stessa nella narrazione, la quale cerca di ricamare spazi anche mediante i collegamenti con le altre pellicole, senza l'utilizzo (quasi eccessivo) del fan service. Il risultato è senza alcun dubbio trionfale. Voto: 8
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