Paese: USA
Anno: 2017-2019
Genere: Drammatico
Episodi: 8
Durata: 58-84 minuti (episodio)
Ideatore: David Simon, George Pelecanos
Cast: James Franco, Maggie Gyllenhaal, Gbenga Akinnagbe, Chris Bauer
Gary Carr, Chris Coy, Dominique Fishback, Lawrence Gilliard Jr., Emily Meade
Margarita Levieva, Michael Rispoli, Luke Kirby, David Krumholtz
Gary Carr, Chris Coy, Dominique Fishback, Lawrence Gilliard Jr., Emily Meade
Margarita Levieva, Michael Rispoli, Luke Kirby, David Krumholtz
Rete Originale: HBO
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/03/2020 Qui - HIV e VHS, dietro questi due acronimi c'è la terza ed ultima stagione di The Deuce - La via del porno, la serie tv HBO con protagonisti James Franco (nel doppio ruolo dei gemelli Vincent e Frankie Martino) e Maggie Gyllenhaal (Eileen "Candy" Merrell, ex prostituta ormai pienamente emancipatasi come pornografa), entrambi coinvolti inoltre come produttori. Si chiudono le fila di un'epoca irripetibile, di tragedie e grandi ambizioni, di fiumi di soldi che vengono sostituiti da altrettanti fiumi di soldi. La città si sta trasformando, i personaggi si evolvono a volte adeguandosi ai nuovi tempi altri ne vengono travolti. C'è la disgregazione di una comunità e la trasformazione fisica di un territorio. La nuova mafia che prende il posto della vecchia, il formato video che mette in cantina la pellicola, l'AIDS che miete vittime. The Deuce 3 ci porta pienamente negli anni '80, coi personaggi principali ormai all'apice della loro "carriera" e che devono fare i conti con le loro scelte. Scelte che catapultano tutti i personaggi in una parabola discendente, trasportando ognuno nel turbine dei propri problemi esistenziali e distruggendo l'aureo mondo costruitosi, come visto nelle precedenti stagioni. Una stagione finale molto buona (densa di storie, al plurale, quanto le precedenti, qui la recensione della season two), attenta alla ricostruzione scenografica (e musicale, con una nuova sigla nella sua sonorità decisamente azzeccata) che tende a rendere realistico un mondo ormai scomparso. The Deuce non avrà avuto quel successo che meritava, ma è una serie di tutto rispetto, tra realismo della messa in scena e sviluppo dei personaggi (nonostante solamente alcuni siano stati degnamente "approfonditi" per il finale, però tutti benissimo interpretati, oltre Franco e alla Gyllenhaal, Emily Meade, Chris Coy e Margarita Levieva si sono caratterizzati per prove attoriali importanti, capaci di trasmettere il peso dei loro rispettivi personaggi, anche le parti minori, come quella di Michael Gandolfini, sono state di un certo livello). Anche questa stagione regala dei buoni momenti e molto bella e malinconica la coda finale del 2019. Un fantasma "vivo" che ritorna negli stessi posti ad oltre trent'anni e vede i fantasmi di quell'epoca. Ed è perciò una stagione che chiude degnamente il tutto, che nonostante gli immancabili difetti (e il politicamente corretto), si fa decisamente valere. I creatori David Simon e George Pelecanos sono stati infatti attenti a bilanciare e a mettere qualità in ogni singolo pezzo produttivo di The Deuce e si sono affidati a regie capaci di trasmettere e far respirare a pieno l'atmosfera degli anni Settanta (un po' meno quelle degli anni Ottanta), e di far rivivere con grandi scenari e ambientazioni, un'epoca irripetibile della storia di New York e della nostra contemporaneità. Voto: 7
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