lunedì 26 luglio 2021

Vikings (6a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/07/2021 Qui - Non è mai semplice dire addio a una serie che, pur coi suoi alti e bassi, ci ha tenuto compagnia per anni. Vikings avrebbe dovuto concludersi prima? Certo. Avrebbe potuto fare di più nella caratterizzazione della storia e dei personaggi nelle ultime due stagioni? Assolutamente sì. Ma lo ricorderemo sempre per le battaglie coreografate alla perfezione, per la caratteristica fotografia fatta di colori freddi, per i meravigliosi paesaggi nordici, per l'affascinante misticismo. Nonostante tutti i problemi della stagione (una stagione divisa in due da 10 episodi ciascuno) vale la pena infatti reggere qualche episodio un po' lento per osservare la degna conclusione che ci riserva il finale, uno splendido tramonto che scompare nel mare, un lungo viaggio concluso nel miglior modo possibile. Si conclude così Vikings, con due personaggi (iconici a modo loro, e paradossalmente erano gli unici rimasti...) che contemplano il tramonto ricordando affettuosamente il passato e l'amato Ragnar (purtroppo la sua mancanza si è nuovamente sentita dopo che già la quinta stagione ne risentiva, e più ancora di questa), ma con lo spirito ben indirizzato verso un nuovo inizio, verso un nuovo tipo di vita. È un tramonto che cala anche su una serie che ha saputo distinguersi nel panorama televisivo e che chiude una stagione la quale, purtroppo, paga il prezzo di una sceneggiatura incapace di mantenere il peso delle proprie ambizioni e delle numerose carte lasciate in gioco, sacrificando elementi che avrebbero meritato ben più spessore. Tuttavia, anche in questa annata, Vikings ha mantenuto il suo fascino e la sua potenza visiva, che hanno contraddistinto dall'inizio il forte magnetismo dello show. Resta la delusione per una narrazione forse poco decisa e coesa, che ha vagato un po' come hanno vagato i suoi protagonisti in quest'ultima, decisiva stagione. Si chiude così il sipario su una delle serie più rappresentative del proprio genere che, nonostante tutto, non ha mai perso il suo fascino evocativo e che sarà sicuramente ricordata anche negli anni a venire. Voto: 6+

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