Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/12/2021 Qui - Umanizzazione robotica (Madre e Padre), religione e ateismo. Sono i temi
principali di una serie in cui lo zampino di Ridley Scott (padre di
Alien) si sente (sia in positivo che in negativo, se l'aspetto visivo e
tecnico si fa valere, il peso degli ultimi suo mezzi fallimenti è
evidente, non sembra azzeccarne anche stavolta). Gli scambi verbali
Madre-Padre-"Figlio" sono spesso interessanti, e i cambiamenti dei due
androidi (specialmente Madre, dal turbolento passato) rendono il tutto
piuttosto intrigante. Anche la vicenda parallela (che poi si fonderà)
degli adoratori del Dio Sol, non è male, e le loro convinzioni, prossime
al fanatismo, fanno riflettere (buona la resa degli attori, tra i quali
Travis Fimmel, che sembra venire direttamente da Vikings). Purtroppo la
parte finale, che supera il limite invalicabile tra fantascienza e
fantasy, danneggia irrimediabilmente l'opera. Un'opera in cui vengono
architettati voli pindarici piuttosto complessi (ma anche abbastanza
inutili) tentando di eviscerare qualsiasi aspetto dello spettro sociale
umano in modo fin troppo rimarcato, appesantendo inutilmente e
complicando la visione di un prodotto che, per quanto ambizioso (o
pretenzioso?) rimane comunque di media qualità. Grazie al consenso della
critica e alle ottime visualizzazioni HBO Max ha rinnovato la serie per
una seconda stagione, ma non so se esserne felice o meno. Voto: 5,5
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