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martedì 20 febbraio 2024

Future Man (Serie Completa)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/02/2024 Qui - Fin dal pilot (dopo avere completato un videogioco, Josh viene raggiunto da due personaggi del gioco stesso, che vengono dal futuro e che lo reclutano per una missione) mi sono accorto che questa serie era piuttosto trash, ma che avrebbe potuto riservare anche molte trovate geniali, ma soprattutto Future Man era uno show genuinamente divertente, e così è stato, anche se alcune battute risultano troppo scurrili, senza quel tocco di brillantezza che permea tutta la serie. Una serie non travolgente ma gustosa e resa simpatica dall'ingegnosità di certe trovate e dalle numerose citazioni cinematografiche (tante davvero le citazioni, e rimandi a film leggendari come Easy RiderTop Gun o Il silenzio degli innocenti riconoscibili nella serie). Future Man è infatti una delle tante comedy che, seguendo il filone di The Big Bang Theory, ha voluto omaggiare la cultura nerd. Prima di tutto la trama, che strizza l'occhio a due film cult degli anni '80, Terminator e Ritorno al Futuro. Inoltre nella terza stagione i tre eroi devono combattere per sopravvivere in un torneo televisivo dove i concorrenti devono affrontare molte prove mortali in un'arena (chiaro riferimento ad Hunger Games, dove guarda caso Josh Hutcherson era coprotagonista). La comedy è irriverente e piena di scene assurde e sopra le righe, impreziosite da dialoghi esilaranti e talvolta molto sboccati. La serie non si esime dal criticare la società contemporanea e dal trattare con la sua spiccata ironia molti temi sociali. Scorretta, surreale, esagerata e paradossale (interpreti adeguati), lo stile dei loro ideatori (tra questi Howard Overman, quello di Misfits e Dirk Gently) e produttori (tra questi Seth Rogen, già produttore di Preacher e The Boys) insomma si riconosce. L'epilogo chiude perfettamente il cerchio, inoltre ecco una gag esilarante (e geniale) nei crediti. Future Man è una serie strana, servono alcuni episodi per entrare in sintonia con la storia ma alla fine sa regalare divertimento e qualche spunto di riflessione (il minutaggio di 30 minuti rende gli episodi ancora più leggeri e a portata di binge-watching). All'interno delle tre stagioni accadono mille cose, i protagonisti cambiano, si evolvono e non sempre entusiasmano ma a conti fatti credo che questa serie valga la pena di essere vista, almeno, e in particolar modo, dagli appassionati del genere e/o nerd "addicted". Voto complessivo: 6,5 [Prime Video]

mercoledì 24 maggio 2023

Preacher (Serie Completa)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/05/2023 Qui - Quattro stagioni, per un totale di 43 episodi a base di sesso, violenza, vampirismo e blasfemia: in altre parole, un prodotto dissacrante (probabilmente) quanto il fumetto di partenza, un concentrato di follia che traduce (abbastanza fedelmente non saprei) la scrittura (indubbiamente) politicamente scorretta di Garth Ennis (non certo un autore qualunque). Notevole l'incipit: Jesse Custer è un pastore, un uomo di Chiesa sicuramente molto poco ortodosso, che diventa veicolo di un grande e pericoloso (super) potere, la voce di Dio. Insieme ad una altrettanto insolita compagnia (Cassidy, un vampiro irlandese, dipendente da ogni tipo di droga, esperto di pop culture, avendo vissuto più di un secolo, che non si spiega il successo de Il grande Lebowski, Tulip, una testarda criminale e assassina freelance, appassionata principalmente di auto, soldi e del suo mestiere) cercherà di risolvere il mistero legato alla sua nuova abilità, scontrandosi con forze ben più grandi di lui: scopriremo presto, però, che il nostro Preacher ha con sé più di un asso nella manica. Durante le quattro stagioni, le vicende sono completamente dominate dal caos, i personaggi ragionano in maniera delirante e contorta (tanto i buoni quanto i cattivi), in un crescendo di assurdità, molto ben studiate, che danno vita a scene di una frenesia che risulta quasi liberatoria per chi guarda, pur concesso che lo spettatore si privi prima di qualsiasi filtro morale. Il tutto è reso possibile da un'accurata selezione di personaggi, la forza e il cuore pulsante della serie. Episodio dopo episodio, stagione dopo stagione, la rosa dei personaggi si arricchisce infatti di elementi sempre più eccentrici, provenienti dal mondo della storia, del mito e della religione, reinterpretati e trasformati fino al punto da rendere una figura come quella di Adolf Hitler una delle meno esagerate. Ma a dominare la scena loro tre (Jesse, Tulip e Cassidy), che anche nei momenti più deboli, sono in grado di mantenerci incollati allo schermo del televisore grazie a un'alchimia palpabile e rovente. E quindi, imprevedibile, ironica e violentissima, sussultoria nel ritmo fra pause ed improvvise accelerazioni, ipercitazionista, con fotografia al bacio e colonna sonora adeguata: una serie imperfetta ma dannatamente divertente, compreso un riuscito finale, allo stesso modo malinconico, ottimistico e provocatorio. Voto complessivo: 7,5

mercoledì 16 novembre 2022

Pam & Tommy (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/11/2022 Qui - La storia del video erotico sottratto a Pamela Anderson e Tommy Lee e venduto su Internet alla fine degli anni '90. Una miniserie che inquadra molto bene i fatti nel loro contesto con un'ottima caratterizzazione ambientale che riguarda lo star system di quel periodo (con la tutela della privacy ancora molto carente) e nel contempo descrive la rivoluzione del web allora agli albori, con la sistematica, rapida e inarrestabile trasmissione delle informazioni prima impensabile e la facile (da allora in poi) fruizione di contenuti pornografici. La storia è comunque molto cinematografica (forse troppo, "spinta" tra l'altro eccessivamente), spesso (ma non sempre) appassionante (specialmente i primi e gli ultimi episodi), con un buon mix (quando funziona) tra dramma e humour. Notevole tutto il cast, irriconoscibili Lily James e Sebastian Stan, davvero ben truccati e calati nella parte (sempre simpatico Seth Rogen). Sembra invece inesistente il lavoro sulla colonna sonora: uno strano misto di musica anni '50 e grandi hit degli anni '80, con solo qualche assaggio del decennio qui protagonista. Diverse le licenze storiche ma i punti clou restano piuttosto veritieri, in ogni caso alla fine resta poco, vedibile ma comunque dimenticabile. Voto: 6+