Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 26/03/2021 Qui - La seconda stagione di Big Little Lies lascia il sapore di un lussuoso prolungamento di un arco narrativo già abbondantemente esauritosi. Dopotutto la prima stagione era l'adattamento del romanzo omonimo di Liane Moriarty, questa seconda no. Tuttavia pur avendo più una rotta già tracciata da seguire, David Kelley e il suo team di autori ne trovano una nuova che non snatura i personaggi, ma parte da quanto accaduto per portarne avanti una evoluzione coerente. Un merito che va riconosciuto per quanto il viaggio (reso di suo però già arduo vista la difficoltà a questo giro di costruire la tensione, facilitata precedentemente dal senso di "tragedia annunciata" che pervadeva la prima stagione, ma qui mancante) non sia tuttavia privo di fastidiose turbolenze. Ancora una volta (ma più dell'altra volta), Big Little Lies si aggrappa al suo cast scintillante (ad una corona già ricca di gemme, la serie ha aggiunto in questa seconda stagione un gioiello ancora più splendente: Meryl Streep, alla iconica attrice viene affidato un personaggio difficile da gestire, ma che viene portato in scena con la convincente maestria di cui solo lei è capace) per nascondere dietro quell'arcobaleno di qualità i difetti di una scrittura che a volte inciampa rialzandosi in modo goffo. Tra bambini che sanno troppo e troppo in fretta e una scena conclusiva del season (finale che mette a rischio in maniera contraddittoria tutto quanto ognuna delle cinque amiche ha raggiunto in questa seconda stagione). Alla fine, Big Little Lies viene promossa ancora una volta. Ma la lode stavolta non la prende. La qualità sempre elevatissima della recitazione e di regia e fotografia offuscano sì le pecche di sceneggiatura, però non basta. Il risultato è tuttavia godibile. Voto: 7
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