Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 16/11/2021 Qui - Una miniserie clamorosamente premonitrice (qui, e ancora, la situazione
adulti è "leggermente" più tragica) dove la scena viene presa da bambini
e adolescenti, che riverseranno sul mondo (la Sicilia) tutta la loro
ingenuità, caparbietà, voglia di vere, lucida follia, cattiveria e
fantasia, con quella capacità di sognare e andare avanti, che molti
adulti perdono. Quando Niccolò Ammaniti non esagera con l'onirico
(soprattutto l'ultima parte), pur essendo giustificato dall'età dei
protagonisti, riesce a creare situazioni audiovisivamente appaganti,
dove emerge puro talento visionario. Non tutto funziona ma merita la
visione. In Anna infatti, dove il mondo è alle prese con una virulenta
epidemia che colpisce solamente gli adulti, basata sull'omonimo romanzo
del 2015 dello stesso Ammaniti (che si ricordi essere quello de Il Miracolo, sorprendente serie di qualche anno fa), l'intervento della
sospensione dell'incredulità non è (volontariamente o meno) chiamato in
causa spesso, e quando si cerca d'innescarlo il più delle volte
l'operazione non riesce affatto, ma le numerose e vistose improbabilità
socio-comportamentali e tecniche passano anche assai facilmente in
secondo piano innanzi a certi momenti di genuina bravura dei
giovanissimi interpreti, tutti esordienti assoluti, che, ugualmente e
per contro, sono in grado, altresì e similmente, di stemperare le ovvie
incespicature ed incertezze che la "freschezza" (non) attoriale si
portano appresso: e la regia, parimenti, tanto alle volte sfrutta questa
genuinità, quanto tal altre vi rimane incastrata (i momenti d'imbarazzo
recitativo, e di direzione degli attori, e prim'ancora di scelta delle
linee di dialogo, si sprecano). Nel complesso un gran bel lavoro,
efficacissime location, più che discrete musiche, tanto quelle
originali che non, non eccezionali invece i titoli di testa, però sono
piccole incertezze che non (troppo) intaccano il resto. Voto:
6,5
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