Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 27/12/2022 Qui - Già detto delle 76 serie per un totale di 93 stagioni, e delle doppie (o più) stagioni di serie viste durante l'anno, e in questo senso non tutte sono riuscite a mantenere il giudizio allo stesso livello in entrambe le occasioni, tanto da riuscire ad entrare in classifica (ci sono riuscite in 6), una è infatti finita tra le peggiori, una ha rischiato di finirci ma la terza stagione ne ha risollevato le sorti (Love, Death & Robots), due non sono andate troppo oltre la sufficienza (Big Hero 6 - La serie e The Haunting), e due per poco non hanno raggiunto la quota prefissata del 7 (Cobra Kai e Upload), e non l'ha raggiunta (per un pelino) neanche la miniserie Midnight Mass, non detto che anche quest'anno (come l'anno scorso che tuttavia comprendeva l'eccezioni che stavolta ho escluso, Qui) 25 le posizioni entrate nella Top List. Una classifica che nel caso delle più stagioni vede il link dell'ultima vista (attaccata al banner) e nel caso degli altri semplicemente il link della recensione completa (sempre banner cliccando), se informarvi vogliate, solo un estratto ho difatti inserito. Ma qualunque sia, e voti a parte, ecco il meglio visto da me pronto per voi.
25. Una "origin story" dark e accattivante che intrattiene, diverte e non ha molti peli sulla lingua. Niente di innovativo e alternativo chiaramente, ma il pregio più grande di questa serie, è che riesce a raccontare i problemi tipici adolescenziali, senza esagerazione e con molta originalità e realismo. Peccato solo per il finale troncato a metà. (7)
24. The Good Lord Bird racconta una bella storia, lancia messaggi potenti ma ha il grande pregio di non farsi divorare da questi ultimi, davvero tanta roba. (7)
23. Nel complesso non male, ma ci si aspettava comunque di più, questa prima stagione lascia infatti molto a desiderare, va bene che sia solo un'introduzione, però nessuna battaglia nessun colpo di scena fino alla decima, troppo poco Goccia che fa traboccare il vaso. In ogni caso, e nonostante una certa sopravalutazione, serie da seguire. (7)
22. Se la prima stagione di Undone aveva espresso al meglio le proprie potenzialità sfruttando con dovizia l'elemento sci-fi, questa seconda lo adopera principalmente come mezzo per raccontare un tessuto familiare tanto comune quanto composito. Nel complesso la seconda stagione di Undone è migliore della prima (o almeno all'altezza) perché più concentrata verso la meta. (7)
21. What We Do In The Shadows è riuscito a mantenere la sua premessa unica e il formato fresco con ogni nuova stagione, e continua a offrire un sacco di risate, colpi di scena e momenti citabili (in attesa anche di una quarta di stagione, che sicuramente non perderà il suo "morso"). (7)
20. Pur mantenendo salde tensione e divertimento, le otto puntate hanno il pregio di raccontare i meccanismi hollywoodiani e l'angoscia della popolarità che svanisce. Tuttavia non tutto scorre liscio, giacché non tutto viene raccontato nel migliore nei modi, ma va discretamente bene (anche) così. (7)
19. Giunta alla seconda stagione, Only Murders in the Building si conferma e si perfeziona. Ottima la scrittura dei personaggi ed in generale la sceneggiatura, che risulta essere uno dei punti forti della serie, oltre l'intrattenimento. (7)
18. Il finale di serie prende davvero tutto (il meglio) dalla serie e lo lega in un bel fiocco, chiudendo la sua corsa con il botto, con un finale epico (ma non ci si aspettava di meno, visti i precedenti), della durata di oltre un'ora. E' un peccato vederlo andare definitivamente, è stato un po' uno shock infatti sentire che la terza stagione sarebbe stata l'ultima avventura, ma sono grato per la corsa sfrenata ottenuta. (7)
18. Il finale di serie prende davvero tutto (il meglio) dalla serie e lo lega in un bel fiocco, chiudendo la sua corsa con il botto, con un finale epico (ma non ci si aspettava di meno, visti i precedenti), della durata di oltre un'ora. E' un peccato vederlo andare definitivamente, è stato un po' uno shock infatti sentire che la terza stagione sarebbe stata l'ultima avventura, ma sono grato per la corsa sfrenata ottenuta. (7)
17. Fotografia, scenografie e colonna sonora di alto livello, per una serie che se narrativamente non fornisce sempre il meglio (straordinarie le prime tre puntate e l'ultima, le altre non esattamente sullo stesso livello, anzi), non smette tuttavia di far riflettere (appassionare, affascinare) fino alla fine. (7)
16. Una storia vera reimmaginata con grandissima abilità, che non entusiasma ma che resta discretamente impressa. (7)
15. A due anni dalla messa in onda della prima stagione, lenita solo dalla produzione di due interessanti/discreti speciali, Euphoria si è ancora una volta confermata come una delle produzioni televisive più ricche, stratificate, coraggiose e impattanti del piccolo schermo. Ad avercene. (7)
14. Tirando le somme su tutte le annate/parti/stagioni bisogna dire che la Zecca di Stato batte la Banca di Spagna su tutta la linea. Però alla fine ci si può rimaner moderatamente soddisfatti di tutto questo ambaradan. (7)
13. Curatissima dal punto di vista tecnico, con ambientazioni, scenografie ed effetti speciali di alto livello, la serie mette insieme più vicende destinate a incrociarsi, e pur non essendo tutte egualmente interessanti, nel complesso si fanno seguire fino a un finale che svela l'identità di alcuni personaggi. Non è il capolavoro televisivo che si sperava, ma è un degno prequel che può far ben sperare per le stagioni successive. (7+)
12. La seconda stagione di The Witcher era molto attesa da tanti (ovviamente anche da me), memori di una buonissima prima stagione ci si aspettava che il livello rimanesse lo stesso e con questa stagione The Witcher, rispetta le aspettative e per certi versi si migliora. (7+)
11. Nuova pagina del neo-horror politico identitario, la creatura di Little Marvin, anche se preda di qualche cliché, regala dei segmenti profondamente destabilizzanti, con almeno due episodi (le due parti di "Covenant") maestosamente sulfurei, che gli valgono certamente la visione. Non è da meno il resto, per una serie di 10 episodi che non fa sconti a nessuno, tutto viene reso in maniera palese e cristallina. (7+)
10. Un lavoro sinceramente riuscito, e sebbene qualche digressione risulti un tantino pesante, la serie fa ridere e piangere, riesce a conciliare la riflessione e la moda, creando un prodotto di qualità e al contempo pop. Un prodotto al di là dei difetti inevitabili, davvero ottimo. (7,5)
9. Un gioiellino questo Good Omens, pieno di humor tipicamente british che rende la storia pienamente godibile e rendendola lineare, pur nella sua apparente mancanza di linearità narrativa, giacché non sono poche le linee temporali seguite e molti sono i personaggi da seguire. (7,5)
8. La traccia narrativa non è particolarmente originale e, apparentemente, non lo è neppure la messinscena. Eppure Squid Game è una serie che sa essere davvero spiazzante. Non parlo dell'evidente assurdità del gioco in cui sono coinvolti i personaggi (questo non sarà il primo né l'ultimo survival game di cui abbiamo notizia), quanto appunto della capacità della serie tv di affrontare temi universali, pur essendo un prodotto assolutamente geolocalizzato dal punto di vista fisico e culturale. Una serie pervasa da un certo nichilismo di fondo, con un certo grado di citazionismo e soprattutto coinvolgente. (7,5)7. Una stagione (la quarta) che mi ha soddisfatto, tutto sommato, ma inferiore alle precedenti (anche rispetto alla terza). Nel complesso però, una serie davvero notevole. (7,6875)
6. 468 minuti di puro godimento per i fan dei Fab Four, selezionati e montati da Peter Jackson spulciando fra 60 ore di filmati e oltre 150 di audio, e in questo senso sì, forse un po' lungo e pure stancante nonché quasi monotono, ma documento straordinario è questo, autentica storia. (8-)
5. Per creare una serie come questa servono coraggio e spirito visionario, perché condire una vera storia di 'ndrangheta ed oscuro coming of age con punte di trash mai viste, riuscendo comunque ad ottenere un risultato coerente e sofisticato non è cosa da tutti, e impressiona. (8-)
4. Il mito di Michael Jordan e di una squadra forse irripetibile in uno dei documentari meglio narrati e confezionati che mi sia mai capitato di vedere. Con molti aneddoti del periodo mai detti e tanti momenti di forte emozione sportiva e non. Quella di Michael Jordan e dei suoi Chicago Bulls è una eccezionale storia di sport, che questa docuserie racconta come meglio non si può. (8)
3. Qualche problema di ritmo nelle ultime puntate ma nel complesso coinvolgente e intrigante (Neil Gaiman dopo Good Omens sorprende ancora, e fa addirittura meglio). Atmosfere oniriche, citazioni colte, tanti personaggi interessanti. (8)
2. Probabilmente la più convincente trasposizione filmata tratta da un videogioco, ampiamente fruibile anche al di fuori del circuito degli appassionati. Una serie curatissima non solo nel mai abbastanza lodato comparto grafico ma anche nella storia avvincente e nella caratterizzazione dei numerosi personaggi che trovano tutti una loro ragione di essere. (8)
1. La quarta stagione è stata nel complesso quella maggiormente rivelatoria, ma è stata anche transitoria e preparatoria. Ma intanto, tornando a questa stagione, mi è piaciuta la virata horror, con una evidente e apprezzabilissima ispirazione a Nightmare, convincenti i nuovi ingressi, lodevole l'uso delle musiche (e di una in particolare), riuscito il villain, forse ripetitivo lo script e la durata è eccessiva, però che scarica di adrenalina, che bellezza! (8)
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