domenica 26 maggio 2019

Victoria (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 04/04/2017 Qui - Dopo aver tenuto incollati agli schermi di ITV (la stessa rete di Downton Abbey) oltre 7 milioni e mezzo di inglesi in media, è arrivata in Italia in prima tv assoluta su laeffe (Sky canale 139) Victoria, la serie tv basata sui diari personali della leggendaria regina, che è andata in onda da venerdì 3 marzo per quattro settimane. Creata da Daisy Goodwin (produttrice televisiva e scrittrice), alla sua prima serie tv dopo diversi programmi di intrattenimento, e nonostante non sia quasi per niente (la serie intendo) nelle mie corde, Victoria ha abbastanza sorpreso anche me, perché quella che sarebbe potuta essere un polpettone, invece non lo è, anzi, se la viaggia che è un piacere. La serie infatti, che ha come protagonista Jenna Coleman, Clara di Doctor Who, che racconta i primi anni di regno, più o meno dal 1837 al 1840, della Regina Vittoria, la seconda più longeva regnante inglese, non annoia mai, affascina e conquista, grazie soprattutto ai personaggi e agli interpreti. Musiche, costumi e riprese poi sono quasi iconiche. Inoltre sia la canzone che fa da sottofondo all'incoronazione (davvero bella) e sia gli abiti indossati dal cast sono davvero degni di una corte reale. Infine la serie (dove si distingue inoltre la colonna sonora, a cura del premio Bafta Martin Phipps), girata per la maggior parte nello Yorkshire in location da fiaba (Castle Howard per Kensington Palace, Harewood House per Buckingham Palace, Carlton Towers per il Castello di Windsor, Beverley Minster per l'Abbazia di Westminster) oltre a queste sontuose ambientazioni, affascinanti costumi, vanta soprattutto un cast d'eccezione, fra cui spicca ovviamente la protagonista Jenna Coleman, capace di trasmettere tutte le sfumature del carattere di una donna unica ed eccezionale.
Ma troviamo anche oltre a Rufus Sewell (The Legend of Zorro, Tristano & Isotta, The Illusionist - L'illusionista, I pilastri della Terra) e Tom Hughes (The Game, Trinity, Silk), Alex Jennings (The Lady in the Van) nel ruolo di Leopoldo I, Re del Belgio e zio di Vittoria e Alberto, Paul Rhys (Borgia, Being Human) nei panni di Sir John Conroy, l'ambizioso sovrintendente della famiglia della madre di Vittoria, Duchessa di Kent (Catherine Flemming), Peter Firth (MI-5), zio connivente di Vittoria, il Duca di Cumberland. Tutti elementi che hanno probabilmente decretato il successo della serie, dato che è già stata confermata la seconda stagione. Gli 8 episodi (che compongono la serie di 45 minuti ciascuno) in ogni caso ed ovviamente raccontano i primi 5 anni di regno di Vittoria, nella sua sorprendente trasformazione da adolescente ribelle a una delle donne più influenti, potenti, affascinanti e controverse della storia, dalla sua ascesa al trono all'età di 18 anni, passando per l'amicizia e l'infatuazione per il Primo Ministro Lord Melbourne (Sewell) e per il matrimonio col principe Alberto di Sassonia (Hughes), fino alla nascita della primogenita, Vittoria.
1837: la monarchia è in crisi. Guglielmo IV, ritiratosi a Windsor, muore e sua nipote Alexandrina Victoria è l'erede al trono, e verrà incoronata il 28 giugno 1838. Superando le proprie debolezze e vulnerabilità, la ragazzina sarà difatti capace di vincere tutti gli scandali, le corruzioni e gli intrighi politici di Corte, diventando grazie alla sua forza di volontà una vera icona femminile, unendo un Paese pieno di squilibri interni e trasformandosi nella donna più potente al mondo. Il suo regno durato 63 anni, 7 mesi e 2 giorni, è il secondo più lungo della storia del Regno Unito, dopo quello della sua pronipote Elisabetta II. Il periodo della sua reggenza, rigoglioso dal punto di vista industriale, culturale, politico, scientifico e militare, ha avuto una tale importanza da prendere proprio il suo nome, epoca vittoriana. Insomma qualcosa di comunque storicamente interessante, per questo Victoria mi è moderatamente piaciuta, anche se per precisione la serie non è propriamente del tutto fedele alla realtà, ma non importa ai fini del racconto, che seppur romanzato è molto fluido e scorrevole. Tutte le libertà infatti sono a fin di bene per rappresentare (drammaticamente e sentimentalmente) al meglio prima il legame tra Vittoria e l'uomo che fu il suo primo ministro, Lord Melbourne (tra cui ci fu una piccola tresca), e poi quello con il Principe Alberto, di cui Vittoria si lascia completamente ammaliare, reso alla perfezione da Tom Hughes. Lui e Jenna Coleman d'altronde fanno un lavoro meraviglioso, credibili e bravissimi.
Anche i tempi di ogni episodio sono ben ponderati, ogni personaggio ha il tempo sullo schermo che gli spetta per quella puntata. Anche il fedelissimo cane della Regina Dash ha le tempistiche perfette. Niente è mai troppo lento o troppo veloce, è tutto ben calibrato. Certo, non tutto è perfetto, dato che un paio di piccole sotto trame che riguardano, la prima una delle cameriere della Regina la seconda il fratello del Principe Alberto, ha davvero poco interesse e soprattutto qualche poca importanza, non so neanche che c'entrano. Ma nonostante ciò, e nonostante i quasi polpettoni sulle regine adolescenti nel XIX secolo non sono proprio le mie serie preferite, le puntate si fanno guardare con leggerezza e interesse. Certo, una parte di merito va anche agli interpreti, a cominciare dalla bellissima protagonista Jenna Coleman (quasi fastidiosa nei primi episodi, un po' bambina e capricciosa, ma che matura nel corso degli episodi), continuando per Rufus Sewell, ma il grosso della responsabilità è di un ritmo semplice e accattivante, che ti tira dentro senza sconvolgimenti e senza nemmeno permetterti di rendertene conto. Victoria, insomma, è una serie che merita di essere vista (come fu l'anno scorso per Guerra e Pace, sempre su laeffe), anche se forse non è del tutto eccezionale, ma che non deve essere liquidata in maniera facile, sempre in attesa di vedere The Crown di Netflix per confrontarle, e vedere se davvero è così (straordinaria) come dicono. Intanto questa può piacere a molti perché tanto interessante. Voto: 7

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