Dato che ormai lo spoiler è attivo, a sprazzi qualche evento sarà svelato, prima però vediamo come sono cambiati i protagonisti, il pilot di questa decima stagione ci mostra un Fox Mulder (David Duchovny) e una Dana Scully (Gillian Anderson) cresciuti, maturi ma con addosso le pesanti ferite del loro passato. Mulder non ha ancora trovate le sue risposte, e Dana è sempre più ossessionata dalla scomparsa di suo figlio e dalle mille domande che hanno iniziato ad assillarla da quando ha messo per la prima volta, ben ventidue anni fa, piede nello "scantinato" del weird agente Mulder. Fox Mulder viene presentato come una versione frutto di una sintesi tra un cinquantenne carismatico ancora ossessionato dai suoi mille interrogativi e lo charme che ha affermato più di tutto l’attore Duchovny. Fox però è sempre lo stesso, in continuo conflitto con se stesso e soprattutto con Dana, cercando di convincerla che tutti abbiamo bisogno di crederci, anche quando ci sembra impossibile (una tematica fondamentale). Dana Scully, invece, è quella sulla quale il cambiamento è ben più presente. Gillian Anderson è molto cambiata negli anni, e la sua presenza televisiva non è stata tanto massiccia quanto quella del collega, se non negli ultimi anni che l’hanno vista protagonista di serie in cui l’attrice ha dato sicuramente il meglio di sé stessa e della sua elegante femminilità, come in The Fall. Scully ha su di sé interrogativi molto più profondi e radicati rispetto a quelli di Mulder, e infatti più che non volerci credere, all'inizio è restia a immergersi nuovamente in questo universo fatto di complotti e segreti di Stato, dove la fiducia del cittadino è totalmente tradita. Più che altro, Dana ha molta paura di fare i conti col passato. Ci sono poi due personaggi importanti, uno che non conoscevo ossia Walter Skinner, e l'altro presente già dall'inizio, ovvero il duro a morire "uomo che fuma" (William B. Davis), molto più che invischiato in tutta la questione. Tornando alle puntate, se il primo episodio è dedicato a una linea molto più "complottistica" dove alcuni nodi iniziano a venire al pettine, altri invece vengono a formarsi davanti ai nostri occhi, dal secondo al quinto episodio si gioca tra del sano fan service e qualche linea di approfondimento sui personaggi, soprattutto quello di Dana che sembra quasi sostituire le ossessioni di Mulder. Ritornano i suoi dubbi sul rapimento di se stessa, sull'ipotesi sempre più concreta che il suo dna sia stato modificato e sulla scomparsa di suo figlio. Altri sconvolgimenti turbano la mente dell’agente Scully, traumi legati alla sua famiglia, che più di una volta la faranno agire d'istinto.
Molto significativo e, per certi versi, simpatico è l'episodio quinto, Babylon,
in cui i due agenti si troveranno a confronto con una versione più
giovane di loro, sempre in bilico tra l’irrazionale e il razionale.
Sebbene quello più bello, per divertimento e
originalità, è il terzo, ovvero, dove i nostri agenti saranno alle prese con una lucertola… mannara! Insomma, fino all'episodio cinque, The X-Files
mantiene quello che è il suo stile che va dall'episodio più serioso a
quello più sconvolgente, dalla storia paradossale a quella che non
troppo si allontana dalla realtà, ma le domande iniziali, che fine hanno
fatto? Ebbene, esse ritornano veramente, con
qualche personaggio incontrato nel corso di questi pochi episodi, e un
nuovo ritorno chiave dal passato, solo nel sesto e ultimo episodio,
quando l'umanità sembra essere arrivata al suo ultimo round. Il peso di
riuscire a trovare la chiave per salvare l'intero mondo, messa a scacco
dalla follia dell'uomo stesso e non dagli extraterrestri, è tutto sulle
spalle di Dana, in quanto è proprio nel suo DNA a essere conservato quel
genoma immune all'attacco virale che sta decimando la popolazione
mondiale. Tutto ciò però non basta. Non solo non vengono realmente
contestualizzate e concretizzate queste risposte, ma non si sa nemmeno
se Dana sarà veramente in grado di salvare l’umanità e Mulder stesso.
Inoltre, sorgono altre domande che restano lì senza risposta. Come, per
esempio, perché l’uomo che fuma ha deciso di condannare tutti meno che
Dana e qualche altro poco eletto? Che fine ha fatto il figlio di Fox e
Dana? Qual è il vero obiettivo del governo? Ma la vera domanda che più ci assilla e
che farebbe venire voglia di spaccare lo schermo è quella che
sorge negli ultimissimi tre secondi episodio, in cui Dana rivela che per
poter salvare davvero Mulder ci vorrebbero le cellule del figlio
scomparso Ben, e un misterioso fascio di luce proveniente dall'alto,
illuminando proprio la loro macchina. Da dove viene quel fascio di luce?
Alieni? Ben? Il governo americano? Qualcuno parla di porte aperte,
normalissime per un finale di stagione. Si, se per porta intendiamo uno
stargate e se alle spalle abbiamo un rinnovo di stagione sicuro, allora è
più che normale, ma non è di certo questo il caso. Insomma, in linea di massima possiamo anche promuovere questa series event di The X-Files,
sicuramente per averci ridato i nostri due agenti dell'FBI preferiti,
averci emozionato e fatto fare qualche risata, ma ciò non può
bastare. L'intenzione di questa miniserie non sembra più quella di fare
un regalo ai fan di X-Files, quanto invece di provare a resuscitare una
serie finita anni fa. Questo risveglio si mostra efficace da un lato, ma
dall'altro è sbagliato sulla linea di costruzione degli episodi che
sembrano aver bisogno di molto più spazio e tempo. Impossibile realmente
pensare che sei episodi, con un finale del genere, possano accontentare
fan di vecchia data e non. Più che un finale di stagione, potremmo
definirlo come un finale di mid season. Ci auguriamo che la Fox abbia qualche
asso nella manica, perché se i termini sono questi, dubito che ci potremmo definire soddisfatti. Voto: 6
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