Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/02/2016 Qui - The Last Panthers è un crime francese, una mini-serie di sei episodi prodotta da Canal+ e da Sky UK, scritta da Jack Thorne, già autore di Skins e di This is England e diretto da Johan Renck, che ha già diretto serie come Breaking Bad, The Walking Dead e Vikings. Ma quello che poteva e doveva essere, alla fine non è stato. Non c'è azione, poco thriller e suspense, è solo un semplice noir drammatico, con un finale cupo, nero e triste. L'incipit è interessante, un furto di gioielli a Marsiglia (Francia), ma poi la storia cambia, muta in qualcosa di diverso, un drammone ricco di flashback, in giro per esplorare gli angoli più cupi d’Europa, in Inghilterra, Germania, Francia, Ungheria, Serbia e Montenegro, governati da una losca e misteriosa alleanza tra spietati gangster e banchieri senza scrupoli. con spostamenti 'troppo' rapidi e visioni di nudità maschili che si potevano evitare, non aggiungono niente di più alla storia. La serie definita un "European crime thriller" o anche la "Gomorra europea", visto lo stile, chiaramente ispirato alla fiction italiana è stata trasmessa oltre che Italia (da novembre a dicembre) anche nel Regno Unito, Irlanda, Germania e Austria. La serie inizia con tre uomini vestiti da imbianchini che fanno irruzione in una gioielleria. Non parlano, comunicano attraverso 'pizzini' di carta su cui hanno scritto in inglese. Rubano diamanti e un orologio e nella fuga, per sbaglio, uccidono una bambina. I primi dieci minuti passano così, quasi in silenzio, si sentono giusto i rumori, la voce della direttrice della gioielleria, i passi sul pavimento liscio e le urla della polizia. Uno rimane ferito e un quarto li aspetta lontano dalla scena del crimine. Il colpo del secolo, il colpo perfetto, peccato che nessuno, poi, voglia comprare i diamanti. Sono sporchi, non buoni, e "scottano". La polizia francese indaga, ma chi riesce, nel giro di poche ore, a scoprire qualcosa è l'assicurazione: una donna e un uomo inglesi, che arrivano la mattina a Marsiglia.
L'attrice inglese Samantha Morton (due volte nominata agli Oscar), interpreta Naomi, che lavora per conto di un perfido assicuratore inglese, Tom (il pacatissimo e sempre bravo John Hurt, attore inglese vincitore di un Golden Globe per Midnight Express), da cui viene incaricata di recuperare a qualunque costo i diamanti rubati. Parallelamente il poliziotto Khalil, il giovane talento francese Tahar Rahim (vincitore di due Cesar), inizia una propria indagine sul furto. Le indagini però faranno emergere una pericolosa alleanza tra banche e criminalità, estesa in tutta Europa. Il cast comprende anche il croato Goran Bogdan. La storia è una storia che conosciamo tutti: di guardie, ladri e (finto) onore. Attraverso l’Europa conosciamo le Pantere, le ultime Pantere rimaste, figlie di una generazione oramai dimenticata di ladri gentiluomini che, come Robin Hood, “rubavano ai ricchi per dare ai poveri”. La storia non parla né di inglesi né di Inghilterra, è una storia europea, tra Francia, Serbia e Balcani, dove uccidere non è un problema e dove rubare è (quasi) una regola. Vecchie bande, nuova criminalità, i diamanti giù per la trachea legati a un dente, e un mondo fatto di pallottole e minacce, tatuaggi sbiaditi e cicatrici slabbrate. Ma non convince, lento e poco credibile. La serie punta soprattutto su personaggi coerenti, che possano resistere al di là del racconto. Il poliziotto buono, l’assicuratore avaro, il ladro costretto, letteralmente, a rubare. Ma sbaglia molto, troppi sentimentalismi, troppa drammaticità, troppa complessità ed interiorità, troppi 'ricordi', e troppa poca azione. Unico vero pregio i titoli di testa, ma sfortunatamente per noi, che dopo vent'anni che era ritornato a comporre una colonna sonora, è purtroppo recentemente morto, infatti la canzone d'apertura è stata composta da David Bowie, Blackstar, qui. Intrigante, potente, cruda ma leggermente soporifera e inconcludente. Da vedere sì, ma non aspettatevi un granché. Voto: 5,5
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