Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/12/2016 Qui - Senza saperlo nel mese di novembre tramite il temporaneo nuovo canale Sky Generation, hanno proposto la seconda stagione di Ballers, dramedy sportivo che nella prima stagione aveva entusiasmato anche me, e per fortuna sono riuscito a registrare e vederlo in soli due giorni, le puntate infatti non duravano più di 25 minuti, purtroppo però tutto quello di buono fatto nella scorsa stagione, che trovate qui, è andato a farsi benedire. I difetti su cui nella prima ci si poteva passare sopra qui non hanno tante scuse che tengano, non bastano gli ascolti eccellenti, ci vuole una sceneggiatura ancora più dinamica, cercando di non incorrere nei classici errori che spesso capitano nei sequel, e invece le vicissitudini di Spencer, ex campione di football che lavora come mentore e consulente finanziario delle nuove promesse dello sport, non reggono tantissimo. Ballers infatti, nonostante una produzione quasi identica (Levinson, Weiss ed HBO all'esecutivo, Farino alla regia, casting del duo Jaffe-Georgianne Walken), oltre a The Rock (comunque bravo nel suo ruolo), convince poco, anche se ci sono le solite musiche azzeccatissime, ma nient'altro. Soprattutto è mancata una certa incoerenza di fondo, perché nonostante i continui dolori alla schiena di Strassmore fossero spariti nella prima stagione (dopo essere stati praticamente la colonna portante nella trama), grazie ad una tac pulitissima, qui magicamente ritornano, dopo che Spencer, ragazzo d'oro a tutto tondo, che alterna una bontà quasi preternaturale e una capacità di mediare degna di Gandhi, ad una rissa del tutto fuori contesto, rissa che lo costringerà ad un intervento all'anca, l'intervento sarà infatti l'unico leitmotiv.
Infine troppo spazio viene dato alla fidanzata Tracy (Arielle Kebbelle, rediviva e bravina), addirittura impelagata in una battaglia per i diritti delle donne doppiamente incredibile in un contesto del genere, dato che l'opportunità (comunque minore alla precedente) di mostrare donne nude e sculettanti c'è sempre. Per il resto, i 'Ballers' (John David Washington, figlio di Denzel, Omar Benson Miller, Donovan Carter) continuano con la loro pochissima professionalità, il fatto poi che non passino mai troppo tempo sullo schermo (un due minuti a testa e quasi mai di seguito, per episodio) non gli da modo né di crearsi un carattere che li distingua l'uno dall'altro in maniera netta, né di far crescere una vera affezione nel pubblico, come invece era successo nella prima (anche se ugualmente scadente su questo punto), probabilmente per una paura quasi atavica della rete di far sprofondare Ballers, per ora ben ancorato nel mondo 'light comedy', nel terreno 'introspettivo' o peggio ancora 'drammatico', anche se non sono loro i protagonisti, come il titolo potrebbe far pensare, ma il team di agenti, e meno male perché recita decisamente meglio, ma non tantissimo, The Rock non fa proprio meglio, Andy Garcia, la new entry, buttato frettolosamente nella mischia non riesce a impressionare, bravo invece Joe, Rob Corddry, simpaticissimo nonostante passi da co-protagonista a uno dei tanti. Insomma di efficace quasi niente, neanche la sceneggiatura, senza direzione, senza ambizioni (a parte quella di spingere tutti gli ex atleti a fare continui check alla schiena), senza un qualcosa di veramente originale. Eppure non tutto mi è dispiaciuto ma la terza stagione non parte con buoni auspici. Sconsigliato a chi non ha visto la prima e forse anche a quelli che l'hanno vista. Voto: 5+
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