mercoledì 22 maggio 2019

Supergirl (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/12/2016 Qui - Quando ho saputo che avrebbero prodotto e poi mandato in onda la serie tv Supergirl (prima su Premium Action dal 2 aprile al 2 luglio 2016 e successivamente dal 2 settembre al 7 ottobre 2016 in chiaro su Italia 1) francamente non mi aspettavo di vedere una versione femminile di Superman, cioè si ci può stare, il personaggio quello è, ma non è normale che viva una vita identica (ma proprio del tutto) a quella del cugino. Questo infatti se si conoscono i fumetti o altro di Superman (come me), è forse il maggior difetto della serie poiché purtroppo non posso fare a meno di pensare a come tutta una serie di similitudini, ad essere buoni, abbiano privato di personalità il personaggio e di conseguenza la serie. Una serie che comunque era partita abbastanza dignitosamente, soddisfando pienamente tutte le aspettative, solo che già dal terzo episodio ci si può rendere conto che il signor Berlanti, lo stesso (creatore) di Arrow e The Flash, sembra che le faccia con lo stampino le sue serie. I suoi ingredienti sono sempre quelli, un eroe, un team di supporto per l'eroe, un villain principale (qui addirittura un parente) e altri villain usa e getta. Certo sono ingredienti necessari per il genere, soprattutto per poter produrre 20 episodi, ma davvero troppe similitudini, come quando praticamente tutti i suoi personaggi in un modo o nell'altro finiscano per far parte di un team di supporto, Arrow ha il Team Arrow, Flash gli STAR Labs, Supergirl (Kara Zor-El, per l'occasione Kara Danvers, che dopo dodici anni trascorsi sulla Terra in incognito decide di iniziare ad usare i suoi poteri per proteggere gli abitanti della sua città, National City) ha dietro il DEO, organizzazione segreta guidata da Hank Henshaw (che poi scopriremo non essere quello che dice di essere) per la quale già lavora la sorella, Alex Danvers. Con il loro supporto cattura alcuni fuorilegge alieni fuggiti da una prigione spaziale che è arrivata insieme alla navicella con cui è arrivata Kara, e quando necessario a salvare la città da criminali terrestri dotati di particolari abilità. Intanto sul piano personale e privato nei panni di una terrestre lavora per Cat Grant alla CatCo World Wide Media come assistente, e per quanto il suo capo sembri cinico e totalmente indifferente alla situazione della sua assistente, in realtà funge da mentore e si preoccupa per lei, anche se rimarrà comunque una s*onza.
Ma nella 'squadra' ci sono anche l'informatico Win (innamorato segretamente della protagonista) e il fotografo Jimmy Olsen (l'amicone di Superman mai stato così ben piazzato fisicamente) che l'aiutano anche segretamente per scovare i cattivi. Sempre la stessa solfa quindi, ma per fortuna dopo un inizio altalenante le cose sono cambiate, perché con lo scorrere degli episodi la storia è migliorata, coinvolgendo un po' di più. Solo che, altro difetto, i personaggi non vengono mai delineati approfonditamente, e vivono in funzione dell'eroe, non hanno una vita propria, non hanno uno sviluppo che non sia legato all'eroe stesso, insomma niente di nuovo. In più nessuno di questi personaggi secondari (l'unica che si salva è infatti solo lei, la bella Melissa Benoist), riesce a rendersi particolarmente interessante, a parte forse Cat Grant (interpretata in ogni caso splendidamente da Calista FlockhartAlly McBeal) che però è un personaggio odioso e troppo stereotipato come la sorella (interpretata comunque dalla bellissima, sì forse più di Kara, Chyler Leigh), un po' finta nel suo personaggio statico. Non manca ovviamente il triangolo amoroso tra lei e i suoi due amici e le solite scaramucce tra ex-fidanzati o nuovi/vecchi amori. Praticamente le stesse cose che succedevano a Superman, ma le somiglianze non finiscono, abbiamo Maxwell Lord che praticamente è il Lex Luthor della situazione, c'è il Bizzarro personale di Supergirl, Indigo (la sua Brainiac), tutta una serie di momenti ispirati ai fumetti de l'Uomo d'Acciaio, il villain 'Non' prende il posto di Zod e così via. C'è persino una Lane (la fida di Jimmy) così possono nominare una puntata si l'altra pure Lois e di conseguenza Superman, Clark Kent e il Daily Planet così da ricordarci che stiamo parlando della cugina di Superman come se la S sul costume non era già sufficiente. Per cui sembrerebbe che non mi sia per niente piaciuta, e invece no, perché nonostante la staticità e prevedibilità di tutto ci sono state anche tante cose che mi son piaciute e che mi hanno divertito, il fatto che mi piacciono i supereroi ha contato, ma su tutti il crossover con Flash e alcuni piccoli momenti e situazioni, comunque pochi davvero. Ovviamente era chiaro che ci sarebbero state puntate dalla qualità altalenante, era anche prevedibile, non era invece prevedibile che sarebbero state gestite così arrivando ad uno dei finali di stagione più noiosi e banali di sempre. Infine gli effetti speciali non sono proprio ottimi, ma solo discreti, si poteva perciò fare meglio. Ed è quello che spero accada nella seconda stagione, perché il potenziale c'è, la protagonista è brava ed è perfetta nella parte. Ma in definitiva, la prima stagione la reputo soltanto sufficiente ma lontana dall'eccellenza. Voto: 6

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