giovedì 16 maggio 2019

The Night Manager (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 03/06/2016 Qui - The Night Manager è una accattivante, intrigante e spettacolare serie televisiva britannica-statunitense, una spy-story a tinte noir-drammatiche basata sul romanzo Il direttore di notte del maestro John le Carré, pubblicato nel 1993. La serie, diretta dal premio Oscar e Golden Globe per In un mondo migliore Susanne Bier, andata in onda su Sky Atlantic dal 20 aprile al 18 maggio 2016, è incentrata sulla figura di Jonathan Pine (uno straordinario Tom Hiddlestone, divenuto super pop nei panni di Loki, il fratello cattivo di Thor), ex militare, che lavora come direttore d'albergo notturno in un hotel di lusso dopo aver lasciato il servizio attivo. Pine viene ingaggiato per diventare un agente segreto per infiltrarsi nel giro di un potente e corrotto uomo d'affari, Richard Roper (interpretato da Hugh Laurie, meglio noto come il Dr. House, tornato sul piccolo schermo dopo 4 anni dalla fine della serie che gli ha regalato una incredibile fama), un individuo chiave nel traffico di armi. Ovviamente come ci si dovrebbe aspettare da una serie come questa, è più di quello che si vede, alla classica trama di spionaggio, intrighi internazionali, colpi di scena, segreti, politici corrotti, vittime e carnefici che peregrinano tra il Male e il Bene dentro a un’umanità intimamente imperfetta, ci aggiungi un tocco di l'eleganza, di sensualità, di classe e la cura dei dettagli, veramente incredibile (niente viene infatti lasciato al caso) e ci ritroviamo con una serie, così bella da sembrare perfetta, che certamente non lo è, ma poco ci manca. L'adattamento televisivo del racconto è comunque una versione leggermente riveduta e sicuramente contemporanea della storia raccontata nel romanzo, ma i fan del libro e dello scrittore rimarranno piacevolmente sorpresi dal risultato, proprio grazie ad un raffinato stile registico della regista e alle magistrali interpretazioni dei protagonisti, soprattutto di quelli principali da cui traspare un certa classe.
Ma entriamo nel dettaglio della serie, presentata in anteprima al Festival di Berlino a febbraio 2016, che ha riscosso veramente un grande successo in Gran Bretagna. La prima stagione infatti ha attirato più di 8 milioni di telespettatori sulla BBC One ed è proprio per questo che i produttori Simon (il figlio di John Le Carré) e Stephen Cornwell stanno già valutando una seconda stagione. Il racconto comincia in Egitto, a Il Cairo. Siamo in piena primavera araba, ma per le strade della città non ci sono solo i manifestanti. A farsi largo tra la folla, infatti, c'è anche Jonathan Pine (Hiddleston), un ex soldato inglese che dopo aver abbandonato l'esercito si è reinventato direttore d’albergo. Per la precisione, direttore di notte. La vita di Pine scorre (abbastanza) tranquilla fino al momento in cui il suo destino non va a incrociarsi con quello della bellissima e triste Sophie, l’amante di Freddie Hamid, il figlio di un potente quanto pericoloso uomo d'affari, in combutta col britannico Richard Roper (Laurie), su di cui questa donna arabo-francese gli fornisce informazioni, l'uomo è infatti un contrabbandiere specializzato in armi che, nascosto da una certa rispettabilità e da una buona dose di fascino (benefattore di giorno, trafficante d'armi sul mercato nero di notte), da decenni gestisce una spietata organizzazione criminale. Il tradimento di Sophie ne causa la sua morte così che Pine, collaborando con l'agente federale Angela Burr (Olivia Colman, un agente dei servizi segreti britannici intenzionata a incastrare Roper, il "peggior uomo al mondo" secondo lei, a ogni costo), si infiltra nell'organizzazione criminale di Roper per vendicare la donna. Operando sotto una falsa identità da malavitoso fuggiasco, il coraggioso "portiere di notte" Jonathan, si ritroverà coinvolto in qualcosa di molto più grande di lui, viene difatti introdotto nel mondo dello spietato contrabbandiere il quale arriverà a fidarsi di lui e a farlo entrare nel suo ambiguo e favoloso entourage. L'avvicinamento di Pine al ricco e spietato uomo d'affari, però, insospettirà non poco Lance Corkoran (Tom Hollander), il braccio destro del personaggio di Laurie, e, come se non bastasse, le cose si complicheranno non poco a causa dell'attrazione che si verrà a creare tra Pine e la fidanzata di Roper, la misteriosa e bellissima Jed (Elizabeth Debicki).
Elegante, visivamente accattivante, strabiliante e spettacolare (le riprese si sono svolte tra Marocco, Svizzera, Majorca e Londra) e sicuramente avvincente, The Night Manager convince sia per la storia raccontata, intrigante e intricata ma abbastanza semplice, e declinata in modo interessante (anche per quanto riguarda il personaggio di Olivia Colman, che ci mostra il lato "normale" dell'intelligence d'oltremanica), con tanti colpi di scena, di coda, e con un finale da applausi, sia poi per la bravura degli interpreti, ognuno perfettamente calato nella propria parte. E poi diciamolo: rivedere Hugh "Dr. House" Laurie è sempre un piacere. Ma a parte ciò quello che mi è piaciuto di più è il pathos e l'adrenalina che anche a piccole dosi ti fa apprezzare e gustare tutto, anche la carica erotica di un sex-symbol come Hiddleston e dalla pazzesca sensualità della Debicki (una meravigliosa e stupenda donna) aggiunge quel pizzico di romanticherie ed eros che non guasta. Sicuramente però l'elemento catalizzatore è vedere il confronto tra lui (attore che ultimamente riscuote consensi) e Laurie (al contrario già famoso a grandi livelli) che in modo magistrale interpretano due personaggi a tratti simili ma diametralmente opposti nel carattere e nei modi, un confronto d'altri tempi, uno che lascia nello spettatore una certa epicità per certi dialoghi, certe scene e certi risvolti inaspettati. Un confronto di grande caratura e di effetto, come certe strabilianti scene, quella della simulazione di guerra è da veri intenditori, uno spettacolo straordinario e fantastico, senza dimenticare le incredibili ambientazioni, dalla villa gigantesca a Maiorca agli hotel di lusso, quello in Svizzera ed Egitto, le montagne alpine, il mar atlantico, il deserto marocchino, fino a Londra e i suoi uffici impolverati e corrotti. Insomma visivamente eccezionale, ma anche musicalmente non scherza, anzi, la colonna sonora è stupenda e anche la sigla è molto stilosa, di classe, molto bella. Sicuramente la serie è veramente eccezionale (come la storia) ma non perfetta (la perfezione d'altronde non esiste), difatti c'è una particolare lentezza di fondo, però nonostante questo (anche l'azione latita parecchio) è da non perdere, soprattutto perché è rivolto a tutti, togliendo ovviamente alcuni omicidi, un po' di sangue e qualche scena, anche a chi non piace il genere, poiché son sicuro che potrà effettivamente piacere a molti. Infine non mi resta che dire, di vederla (prima o poi) perché vale, e tanto. Una serie diversa e nuova per certi versi ma che intrattiene, spiazza, sconvolge, emoziona in modo perfetto, senza un attimo di tregua e di pausa, anche se purtroppo le varie vicissitudini, gli intrighi e gli intrallazzi sono cose già viste, ma non importa vi basti sapere che l'amerete a tal punto che non vedrete l'ora della seconda stagione (se mai ci sarà, non è sicuro), perché almeno per me è stato ed è così. Voto: 7+

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