Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/03/2017 Qui - Sin dalla prima puntata della prima stagione, Z Nation, la serie action-adventure made in USA che ha rivoluzionato il genere zombie, che con un mix di violenza e comicità davvero unico nel suo genere ha divertito e appassionato tanti spettatori tra cui anche me, dato che ha saputo fin dall'inizio distinguersi per la sua originalità e ironia, proponendo sempre uno spettacolo spassoso, irriverente e divertente, pareva migliorare sempre più. Ora arrivati alla terza stagione il giocattolo sembra essersi lesionato, se la prima stagione risultava una novità, una eccezionale novità, e la seconda la riconferma delle sue straordinarie peculiarità, questa terza perde un po' la bussola e scivola nella banalità, perché a parti rari momenti non ha saputo divertire in modo esagerato come fece nelle prime due. Seppur i 14 episodi della terza stagione di Z Nation calano lo spettatore in una realtà ancora più feroce, con i nostri sopravvissuti che si trovano a fronteggiare una missione sempre più incerta, mentre sono ancora alla ricerca di Murphy (Keith Allan), ora alla guida di un vero e proprio esercito di ibridi, un genere a metà tra zombie ed umani, impegnati a diffondere il messaggio 'No Fear' in tutto il paese. Toccherà al gruppo formato da Roberta Warren (Kellita Smith), Doc (Russell Hodgkinson), Addy (Anastasia Baranova), e ai nuovi membri del team, Hector Alvarez (Emilio Rivera), unitosi dopo tante vicissitudini, e Sun Mei (Sydney Viengluang), unitosi dopo che la squadra inviata da Pechino (nell'incredibile finale della seconda) muore, cercare di fermare Murphy prima che sia troppo tardi. Ma nuove minacce intralceranno il loro cammino, con la comparsa di nuovi impressionanti orrori come i Wolf-Z, gli Electro-Shock Z, e i selvaggi vagabondi. E tutti i protagonisti si troveranno ad affrontare delle sfide ancora più impegnative e paurose, ma allo stesso tempo ancora più spettacolari, ancora più folli e più zombie che mai. Soprattutto quello che cambia è lo scenario, la missione è cambiata, la composizione della stessa squadra di eroi difatti è cambiata e tutti questi elementi rendono l'apocalisse zombie ancora più 'apocalittica', ma in definitiva meno avvincente e appassionante, perché come detto all'inizio, la stanchezza comincia a farsi sentire, dopo che nelle prime due si è visto di tutto, ma proprio tutto di folle, pazzo e delirante.
La terza stagione poi inizia con un doppio episodio, uno stranissimo e poco convincente doppio episodio, dato che si tratta di un flashback temporale (abbastanza lento in ogni caso) con lo scopo evidente di introdurre i temi della nuova stagione, senza svelarne troppo i contenuti. Ma purtroppo, poiché collocato temporalmente nel breve periodo in cui il gruppo si tirava appresso baby zombie, la figlia di Murphy, mi ha fatto storcere il naso. Il flashback-movie infatti non mi ha entusiasmato ma confuso ancor di più, e il fatto che si sleghi troppo dalla trama (addirittura c'è il dubbio che qualcosa non torni cronologicamente parlando) ha fatto il resto. Insomma non propriamente eccezionale o interessante, anche se fortunatamente si riprende nel finale con qualche trovata geniale (gli zombie con l'elmetto, alcuni nuovi e intriganti personaggi (L'uomo e una deliziosa ragazza con il suo amichetto cresciuto dai corvi, si avete letto bene) che più in la nella stagione vediamo e che quindi per fortuna a qualcosa servono. Ma soprattutto niente male è la scena in cui quell'adorabile furia che è Abbie ne macella uno a mazzate, ma quanto è badass la Anastasia Baranova? Tanto. Un film introduttivo non del tutto deciso e convincente, come in parte sarà l'intera stagione, poiché durante le 14 puntate che compongono la stagione (tolta la prima che valgono 2), a volte incentrate troppo su alcuni e meno su altri personaggi (10mila per esempio, intrigante ma poco interessante), non c'è tantissimo da ricordare, a parte una scena 'futuristica' impossibile da dimenticare soprattutto se di mezzo c'è un 'Doc'. Ma uno dei problemi non è stato tanto l'intermezzo al finale di stagione, comunque pieno di tante novità, ex personaggi che vanno e vengono, nuovi che vanno, vengono e restano e alcuni muoiono, ma anche tante (troppe) puntate incentrate solo su un personaggio, quanto il cliffhanger finale, abbastanza confuso, convulso e abbastanza strano.
Le storie narrate devono infatti essere capaci di catturare lo spettatore e di far salire l'aspettativa rispetto alla conclusione di un arco narrativo. Questo richiede un buon intreccio tra le trame in corso, al fine di focalizzare l'attenzione su un singolo evento, qualcosa che si costruisca partendo dagli eventi precedenti per poi fornire una conclusione sorprendente, che giochi chiaramente sul fatto di non dare una risposta definitiva lasciando dettagli poco chiari. Un esempio è il finale irritante della sesta stagione di The Walking Dead che ci ha lasciati a bocca asciutta per mesi nell'attesa di capire chi fosse la vittima di Negan (ora lo sappiamo), almeno però i contorni di base di ciò che era accaduto sono stati delineati. Qualcuno è stato picchiato a morte, e noi non sapevamo chi fosse. La stagione non ci ha lasciati una confusione narrativa. Questo non è quello che è successo con il season finale della terza stagione di Z Nation che si è concluso con un terzo del cast che si è lanciato da un dirupo. L'intera stagione è stata costruita con la premessa della misteriosa e fiorente 'Zona' (come ci avevano già mostrato nel finale della 2a stagione) mentre in realtà la trama effettiva è stata incentrata sul tentativo di Murphy di costruire una società con i suoi ibridi. Poi improvvisamente nel penultimo episodio quando finalmente si era arrivati al tanto atteso scontro tra Murphy e Warren è subentrata una nuova priorità rappresentata dal rapimento de L'uomo ai danni di Lucy. E' stato come mettere in stand-by le trame precedenti per aprirne una nuova e potenzialmente più intrigante. Invece il risultato è stato un fallimento totale, in quanto lo show non è stato in grado di fornire un minimo di spiegazione narrativa per far sì che il pubblico si fermi per anno con il desiderio di scoprire che diavolo è successo. Non merita neanche di essere commentato poi il modo in cui è stato realizzato il cliffhanger, io ho pensato francamente che mancasse una parte al filmato.
Insomma il season finale è risultato una grande accozzaglia. Con la conclusione di questa terza stagione peraltro non abbiamo scoperto niente di nuovo rispetto a 'Zona', non è stato creato un vaccino contro il virus e Warren non è arrivata a fermare Murphy nel tentativo di creare il suo nuovo ordine mondiale. In questo season finale poi è mancato quasi completamente l'elemento ironico, troppo poco per una serie che è nata con determinate caratteristiche e che ha conquistato la sua fetta di pubblico proprio grazie a questa diversità rispetto alla ben più seguita serie Zombie targata AMC. Analizzando l'intera stagione si avverte proprio il cambio di rotta rispetto ad un'idea iniziale che era riuscita a sorprendere. In primis il cambiamento di Murphy, che grazie alla sua caratterizzazione ha rappresentato un abbondante 70% del motivo della riuscita di questa serie e che ora però abbiamo quasi completamente perso. Dov'è il Murphy caciarone, che non ne combinava una giusta e che pensava solo in modo egoistico al proprio benessere ed al proprio divertimento senza ovviamente dover faticare in alcun modo? Non è di certo lo stesso Murphy che sta mettendo in piedi una nuova società con le proprie forze, certo in modo piuttosto discutibile ma con ottimi risultati. Non può essere lui, non è la stessa persona, a prescindere poi dall'evoluzione che un personaggio può affrontare. Siamo onesti, il vecchio Murphy ci manca e non poco e con lui Z Nation ha perso diversi punti. Il secondo elemento è l’ironia. Non che sia mancata in questa stagione, il punto è che è stata fine a se stessa e non ha avuto una sua continuità. Abbiamo avuto episodi interamente incentrati su Doc e la sua goliardia, episodi però che non hanno dato nessun tipo di input alla trama, e poi ne abbiamo avuti altri completamente privi di questo elemento che per Z Nation è fondamentale. Ulteriore punto debole di questa stagione infatti è stato proprio il continuo inserimento di episodi filler completamente scollegati alle trame principali. Troppi e peraltro non piacevoli. E poi per finire in bellezza l'evidente sensazione che questa 3a stagione sia stata inconcludente. Tante trame di cui neanche una che sia stata portata fino in fondo. Esiste però un piccolo ed allo stesso tempo grande punto di forza di questa stagione, forse proprio l'unico: Lucy. Questo scricciolo che è stata davvero in grado di portare sul finale di stagione una bellissima ventata di freschezza grazie ad una caratterizzazione sempre centrata e ben strutturata. Un personaggio peraltro che in men che non si dica abbiamo avuto la possibilità di conoscere in diverse fasi della sua crescita senza che ci abbia mai deluso. In conclusione ritengo che questa sia stata senza dubbio la peggior stagione tra tutte ma per il futuro ci sono comunque le premesse per tornare a buoni livelli, perché la follia non è mai mancata. Per questo la sufficienza è doverosa. Voto: 6
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