mercoledì 29 maggio 2019

I delitti del BarLume (4a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/01/2017 Qui - Dopo un'attesa lunga un anno, sono finalmente tornati su Sky Cinema gli strani casi de I delitti del BarLume, la commedia a tinte gialle tratta dai bestseller di Marco Malvaldi, con due nuovissime puntate andate in onda il 9 e il 16 Gennaio, il primo dal nome Aria di mare, liberamente tratto dal racconto di Malvaldi 'Aria di montagna', il secondo La Loggia del Cinghiale liberamente tratto dal racconto Il Capodanno del Cinghiale. Entrambe fanno parte della quarta stagione che segue la terza di cui avevo già parlato lo scorso anno, terza che trovate qui con tutte le informazioni sulla serie, serie come le storie, produzione originale Sky Cinema realizzata da Palomar, che dopo la mandata in onda sono al momento disponibili anche su Sky On Demand. Comunque queste due nuove storie sono nuovamente ambientate sullo straordinario sfondo di Marciana Marina all'Isola D'Elba. Il cast è pressoché identico a quello che ha conquistato critica e pubblico, dall'arguto "barista-detective" Massimo (Filippo Timi) al puntiglioso commissario Vittoria Fusco (Lucia Mascino), dalla fidata e prorompente (bellissima) cameriera Tiziana (Enrica Guidi) ai pensionati detective Emo, Pilade, Aldo e Gino (Alessandro Benvenuti, icona della comicità italiana e toscana, Atos Davini, Massimo Paganelli, Marcello Marziali). Confermato alla regia Roan Johnson, 4-4-2 Il gioco più bello del mondo, I primi della lista (non male), Fino a qui tutto bene (visto e recensito tempo fa, qui) e Piuma (in programmazione su Sky a febbraio). Ma insieme alla confermata produzione troviamo anche due partecipazioni speciali, nelle due nuove storie ci sono infatti due camei irresistibili. Vediamo infatti un'inedita Mara Maionchi nei panni di una simpaticissima parrucchiera che, tra una chiacchiera e uno shampoo a Massimo darà la dritta utile per risolvere il caso e Piera Degli Esposti la psicoterapeuta da cui Massimo è in terapia per dare una svolta alla sua vita e risolvere i suoi problemi di depressione.
Ma quello che cambiano di certo sono le storie, che comunque in ogni caso seguono un certo filo logico, soprattutto legate alla burrascosa relazione tra Massimo e Tiziana (che dopo la brusca reazione di lei nelle scorse puntate, diventa ancor più assillante per lui che non riesce a starle lontana), non tanto il risultato, sempre ottimo. Di sicuro poi non cambia il tema e la freschezza della serie stessa, infatti nelle storie tv del BarLume esplode (come già successo in precedenza) tutta la verve dei racconti di Marco Malvaldi, divenuto caso letterario degli ultimi anni, dato che con la "serie del BarLume" ha conquistato schiere di appassionati lettori in Italia ed in Europa, i suoi libri infatti hanno venduto oltre 1.000.000 di copie e sono stati tradotti in Francia, Spagna e Germania, Inghilterra, Danimarca e Finlandia. Lui che da chimico teorico, ricercatore all'Università di Pisa, si è trasformato in poco tempo in autore di successo per Sellerio, la casa editrice del "papà" di Montalbano Andrea Camilleri (di cui la serie lo ricorda molto, anche se sembrerebbe più un La Signora in Giallo, soprattutto per le capacità deduttive dell'improvvisato detective Massimo). Malvaldi, che nella serie (che spero sia fedele perché è geniale), e molto più intensamente nei libri, riesce e ha saputo coniugare al meglio commedia e giallo, ambientando i romanzi nella sua terra, la Toscana e, traendo spunto dalla micro comunità che gli sta attorno, creando dei personaggi irresistibili, come i quattro 'bimbi' che come sempre ne combineranno di cotte e di crude, con scherzi, battute e dialoghi memorabili. Memorabili come sono queste due nuove storie, storie che vedono sempre al centro i nostri, miei, amati personaggi, che personalmente dal primo istante mi hanno sempre puntualmente divertito, appassionato e coinvolto. Ovviamente non posso mica spoilerare tutto, sarebbe ingiusto, soprattutto perché per capire i motivi del suo successo e del perché anche quest'anno li ho seguiti con molto piacere, è senza dubbio utile prima vederli e gustarseli. Comunque per chi vuole conoscere alcune cose, ecco la sinossi di entrambe queste nuove storie, storie che ancora una volta e ancor di più, intrattengono, divertono, intrigano ma soprattutto coinvolgono, grazie non solo ai stati allucinanti di Massimo, alla verve della 'Tizi', la 'durezza' della commissaria, anche del racconto stesso che diventa appassionante, puntuto, ironico e tranquillo scacciapensieri per tutti.
Aria di mare: il Barlume porta ancora i segni della furia distruttiva di Tiziana, i clienti scarseggiano, i debiti aumentano e a Massimo non resta che affogare i brutti pensieri nell'uso e abuso di alcol e psicofarmaci. Anche la Fusco non se la passa meglio: rimpiazzata dall'ottuso commissario Tassone, si trova a gestire l'ufficio degli oggetti smarriti per il casino che ha combinato l'estate prima. Ma quando viene ritrovato il corpo di una collega di Tiziana, nel magazzino di riforniture dove la ragazza è andata a lavorare, la Fusco vede la possibilità di riscattarsi e si dà da fare per risolvere il caso per prima. Al suo fianco ci sarà ancora una volta Massimo, che grazie a una delle sue brillanti intuizioni, capirà che per trovare l'assassino dovranno prima sciogliere il mistero sulla reale identità della vittima, mistero che sembra essere legato alla presenza in paese del celebre pianista cieco De Matteis, con il quale i vecchini hanno ingaggiato una battaglia di scherzi e vendette all'ultimo sangue. La Loggia del Cinghiale: nonostante tutti gli antidepressivi che ingurgita, Massimo è sempre più a terra e ossessionato dal pensiero della Tizi, ormai irraggiungibile. Per tirarlo su, i vecchini lo trascinano in un addio al celibato buffo e delirante organizzato dalla Loggia del Cinghiale, una banda di buontemponi di cui i quattro fanno parte. Peccato però che ci scappi il morto e tutti finiscano al commissariato. L'assassino non può che essere uno dei partecipanti alla festa, ma chi? La Fusco non vuole crederci ma più va avanti nella ricostruzione della serata più si rende conto che il maggior indiziato è proprio Massimo che, per colpa di un cocktail micidiale di alcol e antidepressivi non ricorda più niente. Sarà solo grazie a intuizioni improvvise, racconti strampalati, battibecchi con Tiziana e tracolli d'autostima, che Massimo riuscirà a ripescare dalla memoria tutte le tessere del puzzle e a ricomporre la sua innocenza. Ma nulla potrà contro Tiziana, che con un colpo di scena finale gli servirà la peggiore delle vendette. Insomma due storie ricche di suspense, momenti divertenti, alcuni dannatamente ironici ma spassosi, altri esilaranti e giocosi, altre sempre di più belle e interessanti. Praticamente gli elementi che hanno funzionato prima vengono riproposti ora, anche se il risultato per forza di cose non è sempre eccezionale, ovviamente dipende tutto dalle storie, tutte diverse nello stile e i temi, ma anche questa volta mi è piaciuto tutto di questa quarta stagione. Sperando che il prossimo anno o forse prima, la serie ritorni, con la sua carinissima sigla (bella anche musicalmente), con le sue immancabili e straordinarie storie. Voto: 7

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