domenica 5 maggio 2019

Les Revenants (2a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 01/11/2015 Qui - Si è conclusa pochi giorni fa (su Sky Atlantic) la seconda stagione di una delle serie più acclamate e attese dell'anno, di origini francesi, Les Revenants. Per chi non sa di cosa tratta un piccolo riassunto: in una piccola città delle Alpi, inspiegabilmente i morti ritornano a vivere, la vita degli abitanti viene sconvolta, tra paura e scetticismo tante storie si intrecciano attorno ad un mistero, che vede coinvolto un strano bambino. Nella prima stagione abbiamo assistito a diversi modi di metabolizzare la cosa, così terrificante come quella dei 'Ritorni' da rimanere attoniti e confusi. Solo in questa seconda stagione qualcosa sul perché di tutto ciò verrà svelata, darà molte risposte, senza però spiegare troppo, conservando così quell'alone di mistero che ha reso affascinante la serie. Anche se è una serie a tinte horror poche sono le scene "de paura", c'è più un senso di smarrimento e soggezione. Come sempre (quasi spesso) però la prima stagione è stata la migliore, la novità e il mistero mi affascinava, con il dubbio di cosa stesse succedendo, il perché e soprattutto se il piccolo Victor fosse il diavolo o no, qualcosa lasciava presagire di si ed anche nella seconda si percepisce ma alla fine di questa non sappiamo la 'vera' natura di Victor (ed anche di Lucy). La prima stagione si chiudeva con i 'ritornati' che se ne andavano (lasciando anche una scia di sangue), e con l'allagamento del paese, prevedendo una fine, invece dopo 6 mesi altri ritorni (alcuni importanti), che fanno ripiombare la città (assediata dai militari, chiamati a capire cosa è successo) nell'incubo. Un viaggio che inizia in sordina, poi dal quinto episodio, una serie di rivelazioni chiave per l’intera serie. A quel punto la curiosità prende il sopravvento e giungiamo alla season finale col desiderio di arrivare ad una conclusione che a quanto pare arriva, poiché il creatore Fabrice Gobert ha dichiarato, con questa seconda stagione, di voler chiudere tutte le questioni lasciate in sospeso nella prima, scrivendola come se fosse l'ultima, per quanto Gobert stesso non escluda la possibilità di crearne una terza. Ma la prima delle domande a cui troviamo una risposta è la più importante: finalmente scopriamo la causa del ritorno dei morti.
Attenzione Spoiler - E' stato il piccolo Victor a causarne il ritorno, nel tentativo di riportare in vita (quello che scopriremo essere) il suo padre adottivo, il signor Levansky. In questa stagione scopriamo che il bambino ha diversi poteri (già ipotizzati anche nella prima), come quello di causare il suicidio delle persone, e di prevedere il futuro tramite i sogni, portati poi su carta nei suoi disegni, con cui aveva cercato di avvertire la comunità del crollo della diga. Victor, come Lucy (che arriva misteriosamente in città), è un’entità apparentemente eterna, la cui funzione è appunto misteriosa, a cui però spetta il compito di riunire tutti i morti e ricondurli da dove sono venuti. Il passaggio per l'altro mondo sembra trovarsi nelle grotte scoperte da Berg (personaggio centrale di questa stagione, è l'ingegnere chiamato per indagare). Scopriamo anche che i morti, se non ricongiunti con i proprio cari, si chiudono nel mutismo, come avviene a Esteban. Alcuni addirittura, come Audrey, assumono atteggiamenti bestiali, divorando animali e uomini. Nella seconda stagione il percorso della maggior parte dei personaggi giunge ad una conclusione, più o meno aperta. Sicuramente il più compiuto è quello della famiglia Séguret. D'altronde, la prima stagione iniziava con il ritorno di Camille: la sotto-trama principale della serie era incentrata sulle conseguenze di questo ritorno sulla sua famiglia. Nella prima stagione i Séguret sono una famiglia disgregata, separata dal dolore per la perdita della figlia. Nel finale della seconda stagione, l’elaborazione del loro lutto si realizza definitivamente: la famiglia dopo il ritorno di Camille si è ricongiunta, e adesso tutti sono pronti a lasciarla andare, consci del fatto che nel posto dove si sta recando, insieme agli altri Ritornati e a Virgil, di cui è innamorata, sarà felice. Pierré, leader de "La Mano Tesa", abbandonato da tutti, si suicida, facendo quello che non aveva avuto il coraggio di fare anni prima quando apparteneva alla setta di Milan, "Il Cerchio". I figli di Milan, hanno un destino diverso: Toni si unisce agli altri morti, mentre Serge rimane nel suo tunnel, condannandosi alla sofferenza, probabilmente per espiare le sue colpe. Victor, dopo aver riunito i morti, invece di lasciare Julie decide di rimanere con lei. Anche Adèle e Simon decidono di restare insieme, nelle grotte, in attesa probabilmente degli altri, in una scena ambigua che rappresenta il loro matrimonio mai avvenuto; non sapremo mai con certezza se Adèle era già morta in precedenza. Il loro bambino, Nathan, viene lasciato da Lucy fuori dalla porta di una coppia, e questa è l'immagine di vita che conclude la stagione, speculare all'inizio della prima, che si apriva con la morte.
La serie mantiene la sua elevata qualità, riuscendo a raccontare in maniera profonda e toccante i temi principali, anche grazie ad una buona recitazione del cast e alle bellissime musiche (dei Mogwai), oltre alla regia, che ha puntato sull'atmosfera e fotografia di livello. Probabilmente una terza stagione non sarà necessaria, a meno che gli autori non decidano di concentrarsi su nuovi personaggi, magari mantenendo come filo conduttore con le prime due stagioni Victor, Lucy e il piccolo Nathan. A prescindere da quello che succederà, la soddisfazione per questa seconda stagione è quasi piena e conferma che Les Revenants è una grande serie, anche se lenta e troppo sentimentale per i miei gusti. Un'argomento controverso che questa serie ha cercato di spiegare, non tutti reagiscono in maniera positiva, domani sarà il giorno per la commemorazione dei defunti, cosa accadrebbe se i nostri cari 'ritornassero' dall'oltretomba, voi come reagireste? io personalmente non saprei. Voto: 7

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