Attenzione Spoiler - E' stato il piccolo Victor a causarne il ritorno,
nel tentativo di riportare in vita (quello che scopriremo essere) il suo
padre adottivo, il signor Levansky. In questa stagione scopriamo che il
bambino ha diversi poteri (già ipotizzati anche nella prima), come quello di causare il suicidio delle
persone, e di prevedere il futuro tramite i sogni, portati poi su carta
nei suoi disegni, con cui aveva cercato di avvertire la comunità del
crollo della diga. Victor, come Lucy (che arriva misteriosamente in città), è un’entità
apparentemente eterna, la cui funzione è appunto misteriosa, a cui però spetta
il compito di riunire tutti i morti e ricondurli da dove sono venuti. Il
passaggio per l'altro mondo sembra trovarsi nelle grotte scoperte da Berg (personaggio centrale di questa stagione, è l'ingegnere chiamato per indagare). Scopriamo anche che i morti, se non ricongiunti con i proprio cari, si chiudono nel mutismo, come avviene a Esteban. Alcuni addirittura, come Audrey, assumono atteggiamenti bestiali, divorando animali e uomini. Nella seconda stagione il percorso della maggior parte dei
personaggi giunge ad una conclusione, più o meno aperta. Sicuramente il
più compiuto è quello della famiglia Séguret. D'altronde, la prima stagione iniziava con il ritorno di Camille:
la sotto-trama principale della serie era incentrata
sulle conseguenze di questo ritorno sulla sua famiglia. Nella prima
stagione i Séguret sono una famiglia disgregata, separata dal dolore per
la perdita della figlia. Nel finale della seconda stagione,
l’elaborazione del loro lutto si realizza definitivamente: la famiglia
dopo il ritorno di Camille si è ricongiunta, e adesso tutti sono pronti a
lasciarla andare, consci del fatto che nel posto dove si sta recando,
insieme agli altri Ritornati e a Virgil, di cui è
innamorata, sarà felice. Pierré, leader de "La
Mano Tesa", abbandonato da tutti, si suicida, facendo quello che non
aveva avuto il coraggio di fare anni prima quando apparteneva alla setta
di Milan, "Il Cerchio". I figli di Milan, hanno un destino diverso: Toni si unisce agli altri morti, mentre Serge
rimane nel suo tunnel, condannandosi alla sofferenza, probabilmente per
espiare le sue colpe. Victor, dopo aver riunito i morti, invece di
lasciare Julie decide di rimanere con lei. Anche Adèle e Simon
decidono di restare insieme, nelle grotte, in attesa probabilmente
degli altri, in una scena ambigua che rappresenta il loro matrimonio mai
avvenuto; non sapremo mai con certezza se Adèle era già morta in
precedenza. Il loro bambino, Nathan, viene lasciato da
Lucy fuori dalla porta di una coppia, e questa è l'immagine di vita che
conclude la stagione, speculare all'inizio della prima, che si apriva
con la morte.
La serie mantiene la sua elevata qualità, riuscendo a raccontare in maniera profonda e toccante i temi principali, anche grazie ad una buona recitazione del cast e alle bellissime musiche (dei Mogwai), oltre alla regia, che ha puntato sull'atmosfera e fotografia di livello. Probabilmente una terza stagione non sarà
necessaria, a meno che gli autori non decidano di concentrarsi su
nuovi personaggi, magari mantenendo come filo conduttore con le prime
due stagioni Victor, Lucy e il piccolo Nathan. A prescindere da quello
che succederà, la soddisfazione per questa seconda stagione è quasi piena e
conferma che Les Revenants è una grande serie, anche se lenta e troppo sentimentale per i miei gusti. Un'argomento controverso che questa serie ha cercato di spiegare, non tutti reagiscono in maniera positiva, domani sarà il giorno per la commemorazione dei defunti, cosa accadrebbe se i nostri cari 'ritornassero' dall'oltretomba, voi come reagireste? io personalmente non saprei. Voto: 7
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