Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 29/04/2016 Qui - I testimoni (Les Témoins) è una miniserie televisiva francese che in sei puntate mescola abilmente elementi classici del procedurale, dramma, thriller e noir, senza farsi mancare neanche la storia d'amore. In Italia, la serie è stata trasmessa in prima visione su Fox Crime dal 3 marzo 2016. La serie, il caso (che ricorda CSI), racconta di una catena di eventi misteriosi avvenuti in due villette della cittadina di Le Tréport, piccolo villaggio costiero a nord della Francia che resterà l'ambientazione principale della storia anche per il resto della serie tv. Due poliziotti vengono chiamati ad indagare su questi strani fatti. Ma la persona da cercare non è tuttavia né un assassino né un serial killer, ma qualcuno che nella notte ha esumato dei cadaveri da tre cimiteri diversi e li ha disposti in una villetta come se fossero una famigliola felice. Una donna seduta sul divano, un uomo in poltrona e un'adolescente in cucina: una cartolina pubblicitaria, se non fosse che quelle persone erano state interrate nei cimiteri della zona solo qualche giorno prima. Ad intorbidire l'evento ci si mette una foto sul comodino della camera da letto che raffigura Paul Maisonneuve, misterioso ex capo della polizia ritirato da tempo per cause personali e ora in prima linea per capire di più su quegli strani eventi che lo coinvolgono in prima persona, a lui il compito di capire il collegamento che potrebbero avere con lui e la sua vita.
Accanto a Paul nell'impresa la voluttuosa Sandra Winckler, sua ex allieva nel corso di polizia, il cui modo di vivere appassionato e tenace sembra cozzare con la glaciale arrendevolezza dell'uomo, la cui presenza intorno a lei sembra farsi tanto puntuale quanto misteriosa. Insomma una storia molto interessante e abilmente intrecciata che riesce a tenere alta la tensione fino alla fine, nonostante l'aspetto che più 'forma' la serie è l'aspetto umano che a quello prettamente forense: a convincere sono infatti i personaggi che ruotano intorno al mistero (e che compongono il mistero stesso). Un mistero che si rivelerà alquanto agghiacciante e immorale. Comunque l'aspetto più interessante è lo stile, che fa riaffiorare le sfumature dei personaggi principali e le trasferisce nelle ambientazioni, sempre fumose e leggermente desaturate: Le Tréport viene dipinta come una cittadina ingrigita ma non priva di contrasti, dove la terra raccoglie i corpi delle vittime e dissotterra i segreti nascosti dei cittadini, creando una fitta rete che lentamente si dispiega davanti agli occhi dello spettatore. Gli elementi della natura assumono il ruolo di terzo protagonista, venendo spesso sottolineati da una regia che sfrutta riprese aeree e campi molto lunghi in contrapposizione alle strette stanze che si fanno epicentro delle vicende. Un bilanciamento che funziona, e che riesce a dare quel tocco in più ad una serie che unisce l'autorialità ai meccanismi investigativi più classici, riuscendo ad essere originale pur nella sua prevedibilità. Voto: 6
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