venerdì 17 maggio 2019

Dov'è Mario? (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/07/2016 Qui - Dov'è Mario? è la sorprendente (che personalmente ho trovato piacevole e gradevole) miniserie creata da Sky (andata in onda su SkyAtlantic) che ha visto il ritorno di uno comici italiani più famosi, uno che fa della satira il suo punto forte, ovvero l'abilissimo anche imitatore Corrado Guzzanti. La prima cosa che balza agli occhi è che fortunatamente qui non si parla di politica, anche se in fondo è il tema di sottofondo perché questa serie oltre a divertire e intrattenere, e soprattutto far pensare e riflettere, è una critica (non tanto evidente e non tanto forte) verso gli intellettuali snob che ormai non hanno più uno loro spazio né una loro dignità nella società di oggi, ma non solo, è molto di più, molto più interessante di quello che sembra. Infatti non ci sono sketch, è proprio una serie, con una trama, dei personaggi e uno stile di regia chiaro, che mi ha stupito. A partire appunto dalla trama molto semplice e lineare ad un primo sguardo, poi complessa ma non difficile. Comunque la serie non è solo comica ma mette insieme anche altri generi, aspira a far incontrare la saggistica con l'horror, così come il thriller con la stand-up comedy.
Senza eccedere negli spoiler, Dov’è Mario? racconta la storia dell'intellettuale Mario Bambea che, dopo un violento incidente in macchina, esce dal coma e inizia a soffrire di disturbi di personalità, di giorno continua la sua vita di sempre (tra scrivere libri, occuparsi di critica d'arte e fare interventi in radio) ma la notte si trasforma in Bizio, un comico, di quelli romanacci e super volgari, che si esibisce in un pessimo locale per cabarettisti davanti a casa sua. Comincia così una lotta interna che sembra vincere il secondo, ma se l'idea di questo dualismo tra radical chic e radical trash (che non è però il punto centrale della serie) si spera si risolva non appaia così stimolante, un merito (di essere qualcosa di meglio) va a Guzzanti, che è bravissimo nel creare dei protagonisti assolutamente credibili e veri che, mai come questa volta, sono decisamente lontani dall'essere semplici caricature, in una storia che va oltre il semplice gioco Dr. Jekyll/Mr Hyde. Insomma una serie interessante ed intrigante oltre ad essere ovviamente irriverente e divertente (a tratti volgare), ma anche se nel complesso non si ride così tanto e forse una lieve tensione da thriller che viene fuori è persino fastidiosa, i personaggi (non solo i due antagonisti, anzi uno) sono molto belli, e tutto il cast funziona alla grande. Il mio consiglio è quindi di non perderla e se già l'avete vista, ancora meglio. Voto: 6+

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