martedì 7 maggio 2019

Aquarius (1a stagione)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 02/01/2016 QuiAquarius è un serie televisiva statunitense della NBC. In Italia, la prima stagione è andata in onda in prima visione sul canale satellitare Sky Atlantic dal 14 ottobre al 25 novembre 2015. Io, come sempre, in 'leggero' ritardo. Come si evince dal titolo, la serie tratta come in un 'acquario' le storie e le dinamiche dell'America e della Los Angeles degli anni '70, quelli della guerra in Vietnam (una macchia indelebile della storia americana), delle discriminazioni alle donne in ambito lavorativo, dell'integrazione tra bianchi e neri e la piaga del razzismo ma soprattutto dal fenomeno hippie, un movimento pacifico ma che ha svelato al mondo uno dei personaggi più oscuri di quegli anni, ossia il 'famoso' Charles Manson, uno psicopatico che creò una strana 'comune' e che entrò nella storia americana per dei brutali omicidi compiuti. Ovviamente non è un documentario ma un serie che si basa su fatti realmente accaduti ma che si prende molte libertà su storie, fatti e personaggi, spaziando un po' da tutto e tutti, ma che invece di puntare solo su Manson (e menomale) si concentra sul periodo storico e sulle situazioni dell'epoca e sui personaggi (inventati o basati su cose vere) della storia. Dopo buoni ascolti, la NBC ha rinnovato la serie per una seconda stagione. Nel 1967 un sergente di polizia tutto d'un pezzo, Sam Hodiak (interpretato da David Duchovny [X-Files]), viene suo malgrado coinvolto in una serie di intricati casi, dalla sparizione della figlia (Emma) di una sua ex-fiamma, ai suoi difficili rapporti con la ex-moglie e il figlio che scappato dalla guerra in Vietnam senza permesso, per far sapere al mondo le bugie del governo, si caccerà nei guai, ai problemi dell'epoca con l'avanzare del braccio armato nero dei Black Panthers, ai movimenti pacifisti in subbuglio. Nel frattempo aiuta una giovane poliziotta (Claire Holt) a trovare una sua dimensione, presa in giro dai colleghi perché non è un lavoro per donne. Si ritroverà anche coinvolto in spinosi questioni riguardante il mondo omosessuale. Tutto però gira intorno a Manson (Gethin Anthony) e ai suoi loschi traffici di droga insieme ad una banda di bikers e ai suoi segreti di gioventù, infatti copre un omicidio di una ragazza (una delle 'sue' di quando faceva il 'pappone') avvenuta da due influenti personaggi politici che dopo 8 anni faranno campagna per Nixon. Le indagini sotto copertura del suo partner Shafe (Grey Damon, di bell'aspetto con ciuffo ribelle) infatti li conducono proprio a Charles Manson, Il partner si infiltra per sgominare una banda di trafficanti (in combutta con i bikers) e per tenere d'occhio soprattutto Manson (questo musicista, leader di un piccolo culto in cerca di ragazze vulnerabili) che continua imperterrito a reclutare ragazzine, soprattutto per il suo piacere. Inizia così un gioco al gatto e al topo tra la polizia e Manson.
Non c'è niente di mistico in Manson è solo che con le sue abilità interlocutorie (e a una buona dose di allucinogeni) riesce ad ammaliare ragazze che si fanno 'ipnotizzare' diventando delle succubi al suo volere, compiendo furti, rapimenti e prostituendosi quando 'serve'. Tra queste la sedicenne Emma, figlia non solo della sua ex ma di uno dei politici immischiato in torbidi situazioni con 'Charlie', non solo legate all'omicidio. La giovane è totalmente dipendente da Manson e ormai è tardi per tornare sui suoi passi, ha già deciso con chi stare. Una cosa per me molto disdicevole dell'epoca, perché nella realtà questi fantomatici guru spirituali non avevano nessun rispetto della vita e degli altri, dei loro principi anche se bigotti, sempre dalla parte della legge, quelli che volevano essere liberi dalla morale e dal senso civico o umano e al centro dell'universo erano solo schiavi della droga, approfittarsi di giovani ragazze senza ritegno e in Manson raggiunge l'apice, era solo un bastardo, vigliacco stupratore. Fortunatamente per noi la legge, negli anni a venire, ha evitato il perpetuare di casi del genere soprattutto contro le donne. Volevano e cercavano la pace, l'unica cosa buona del fenomeno hippie. Inganni e tradimenti, omicidi, rapimenti e furti, un vortice di situazioni che il dipartimento cerca di evitare non senza problemi e difficoltà, anche dai colleghi ancora di stretti principi e radicali predisposizioni culturali e cattolici non facili da estirpare. In questa prima stagione sono successe tante cose, partendo però dal presupposto che già avevano in mente un'altra stagione. Nonostante tanti colpi di scena (non così eccezionali) tutto è rimasto a metà, ne passerà acqua sotto ai punti fino al punto cruciale della vicenda, sempre che non cerchino di allungare troppo il 'brodo'. Bisogna sottolineare comunque le grandi atmosfere, i costumi, auto, modi e vizi dell'epoca, le grandi musiche e il cast di tutto rispetto. La cosa negativa è la sensazione che il regista abbia forzato in certe situazioni, non basandosi su fatti reali ma immaginando come il mondo andasse in quel periodo, senza risparmiarsi su certi fatti e scene bollenti o amori 'controversi' fino a quasi mistificare un personaggio come Manson, era anche bisessuale. Una serie molto diversa da tante altre, ma sempre con la stessa suspense e 'intrattenimento' delle più classiche serie crime e poliziesche. In ogni caso una buona serie (una delle migliori dell'anno scorso), fatta abbastanza bene che riesce a mantenere la tensione ai massimi livelli in ogni momento. In conclusione, una serie sì interessante ma che non mi ha convinto del tutto, solo parzialmente, e che mi sarebbe piaciuto si concludesse già, invece dovremo aspettare la seconda stagione, che spero sia quella conclusiva. Voto: 6

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