venerdì 24 maggio 2019

Show me a Hero (Miniserie)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 12/01/2016 Qui - Show Me a Hero, che letteralmente significa "mostratemi un eroe", è una miniserie televisiva statunitense di casa Hbo. Sei puntate trasmesse da Sky Atlantic dal 17 novembre al 15 dicembre 2015. La miniserie è incentrata sulla storia (veramente accaduta, a cavallo tra gli anni 80 e 90) di Nick Wasicsko, giovanissimo sindaco di Yonkers, che si trovò a dover applicare una sentenza federale per l'integrazione razziale. Ovvero: c'erano delle case popolari da costruire e andavano distribuite per la città, anche (anzi soprattutto) nei quartieri bianchi. Dal 1987 al 1994, si racconta l'infelice esperienza politica del democratico Nick Wasicsko, poco più che 28enne quando fu eletto, dovette fare i conti con la cittadinanza (che lo scelse solo perché non era il sindaco uscente, favorito da un clima di contestazione e malcontento popolare) e con la politica del compromesso, sullo sfondo di una pesante e sofferto dibattito sulla realizzazione di alloggi popolari nella città di Yonkers. Nell'immobilità degli amministratori, che non adempiono a quanto prescritto dalla legge, interviene il giudice Sand, che obbliga i politici a darsi da fare a meno che la città non voglia incorrere in pesanti multe e andare verso il default. Wasicsko quindi realizza il proprio sogno diventando primo cittadino e sobbarcandosi il carico della poltrona più importante nel momento più drammatico. La vicenda si dipana attraverso sette anni e sei episodi densi di avvenimenti e tematiche. Mentre seguiamo la storia di Nick, entriamo nei quartieri più poveri, facciamo la conoscenza con altri protagonisti, non minori ma ugualmente importanti. Una lezione di storia, sociologia, politica, umanità, dalla scrittura e realizzazione impeccabili che conferma Oscar Isaac come grandissimo interprete, protagonista assoluto della serie (affiancato da un camaleontico Jim Belushi). È perfetto nel ruolo di Nick Wasicsko: il suo sguardo cambia con il passare del tempo: da sognatore a realista, da insicuro a responsabile, ogni espressione è studiata, attenta e ponderata.
Appoggiandosi ad un grande cast, ad una signora storia e ad uno dei migliori autori televisivi americani, David Simon, Show me a hero racconta le persone, l'America e la loro vita. Non poteva esserci, poi, colonna sonora migliore: Bruce Springsteen, dall'inizio alla fine è qualcosa di eccezionale. Show me a hero è la storia di un uomo e di una città, si parla di politica (quella del compromesso, sporca e bassa, ma pure della politica alta, fatta di ideali e di diritti fondamentali come l'uguaglianza) e si parla di una tragedia, perché la storia di Wasicsko finirà così, in tragedia (non è uno spoiler, ma storia). Show Me a Hero non è il racconto fine a se stesso di una poco brillante parentesi socio-politica americana, è la fotografia del meccanismo decisionale dei centri di potere, delle psicologie di massa, delle contraddizioni del modello occidentale. C'è un'idea di esclusione, mista a diffidenza, dei gruppi più disagiati, che poi corrispondono fino a coincidere con certe minoranze etniche. Uno sconfortante quadro politico in cui gli esponenti di partito si appiattiscono e tengono solamente conto del consenso occasionale di una folla istintiva. Ma è solo la punta dell'iceberg di una vicenda ricca di sfumature e che ha molto da raccontare. Nick in tutto questo è l'eroe del titolo, soverchiato da interessi di vario tipo, frainteso, dimenticato, odiato, spezzato come individuo. Ha la verità, la ragione e l'innocenza dalla propria, ma che finisce stritolato dal sistema, non perché qualche "cattivo! dall'alto ha deciso così, ma perché la debolezza e le contraddizioni, sembra dirci il regista, fanno parte di noi e della nostra società, e dovremo imparare a confrontarci con esse o non sopravviveremo. Il razzismo, il problema principale, non viene menzionato (è sottolineato) ma come si sa era ancora dilagante ai quei tempi. La serie grazie a questo, senza pesare troppo ai problemi dei neri, trattando perlopiù di quest'uomo dimenticato, che dopo esser diventato sindaco perde due volte le elezioni, e come si sa dopo 2 volte si è bruciati, e a tante altre storie, convince. Demoralizzato si fa prendere dallo sconforto, allontana gli amici (Winona Ryder) e va in crisi. Argomento interessante, storia potente, anche se alcune puntate risultano noiose ma che consiglio ugualmente di vedere, nonostante l'argomento in sé leggermente pesante. Proprio ieri Oscar Isaac per questa sua incredibile interpretazione ha vinto il Golden Globe come migliore attore in miniserie, quindi una visione la merita senz'altro. Voto: 7+

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